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la prima rivista in rete di attualità culturali
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C'è molta attesa nel mondo artistico internazionale per la prossima performance (molto temuta) intorno all'ormai celebre banana attaccata al muro con lo scotch ed esposta ad una mostra d'arte di Miami, che un altro "artista", egualmente bizzarro, ha staccato e mangiato soddisfatto ("era deliziosa") allo scopo di "dialogare con l'arte". Ci sono stati anche dei gonzi che hanno comperato la banana -pare tre o quattro- per la modica cifretta di cento e venti mila dollaroni. Vedi dove va l'arte moderna. Ma la banana è sempre stata oggetto di culto artistico. Da Andy Wharol per i Velvet Underground a Cicciolina, da Harry Belafonte a Gianni Morandi, da Lucio Dalla a Francesco De Gregori. Ma il migliore fu Alberto Sordi nel suo leggendario "Polvere di stelle".
Non dev'essere un caso se il grande commediografo Gino Rocca si è ispirato al Veneto per la celebre commedia "Se no i xe mati no li volemo", che è di quasi cento anni fa ma che pare scritta oggi. Pensate: c'è un questore che vieta l'ingresso allo stadio della bandiera storica della Serenissima Repubblica, e c'è una Regione, quella appunto del Veneto, che impone l'obbligo di esporla su tutti gli edifici pubblici del territorio, e addirittura di regalarla, insieme a uno stemmino, a tutti i nuovi nati nella regione. E' tutto vero, non è uno scherzo di carnevale. E' comunque uno scherzetto che costerà duecentomila euro che forse potevano venire usati meglio. Magari per regalare dei biberon. Sarebbero stati certo più graditi.
Il sesso dei calciatori è sempre stato un'ossessione per gli allenatori. Dopo Arrigo Sacchi, Giovanni Trapattoni, Luigi Cagni, Franco Scoglio, Cesare Prandelli, Rinus Michels, Josep Guardiola e compagnia cantante, arriva anche il bizzarro kamasutra dell'allenatore dell'Inter Antonio "Wig" Conte, com'era soprannominato dai suoi detrattori quando stava in Inghilterra. Un'indigeribile ricetta che fa discutere per i suoi contenuti anni cinquanta basati su vecchie teorie, mai provate scientificamente, che fare sesso prima delle partite toglie le forze agli atleti. Allora meglio rapporti brevi -è la ricetta di Conte- stando quieti e tranquilli sotto la partner, e preferibilmente con la moglie così non si è costretti a fare "prestazioni eccezionali". Che dire? Davvero agghiaggiande.
La bizzarra vicenda di un gruppo di artisti anziani, ospiti di una casa di riposo, che decidono di tornare sulle scene per dare vita ad un varietà d'altri tempi, sta diventando un caso letterario. La vicenda narrata nel romanzo "Ultima Turnè" di Roberto Bianchin, edito da I Antichi Editori, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del primo posto nella sezione letteratura al Premio Letterario Internazionale Gian Antonio Cibotto, intitolato al grande scrittore italiano del Novecento. Una storia destinata a diventare uno spettacolo teatrale. Per gentile concessione dell'editore, pubblichiamo il primo capitolo del romanzo. Potrete leggerne il seguito acquistando il libro direttamente sul sito dell'editore: www.iantichi.org. Buona lettura.
The most beloved poems of the greatest erotic poet of Venice. Per la prima volta tradotti in inglese alcuni dei sonetti più celebri e più significativi del grande poeta erotico del Settecento Zorzi Alvise Baffo. L'iniziativa è degli Antichi Editori e colma una lacuna storica. Amato da Apollinaire, Baffo era stato tradotto in francese ma mai in inglese. Ora esce un'edizione raffinata, illustrata, sia cartacea che digitale, curata dal Professor Luca Colferai, letterato emerito, e Gran Priore della Compagnia de Calza "I Antichi" che tanta parte ha avuto nella riscoperta del poeta maledetto in epoca contemporanea, e al quale ha dedicato anche un Festival che si tiene ogni anno a Venezia.
A quarant'anni di distanza dal primo referendum per la separazione di Venezia da Mestre, la popolazione del Comune lagunare torna a votare per la quinta volta nel tentativo di dividere la città d'acqua da quella di terraferma. I separatisti, che sono sia veneziani che mestrini, ma con vedute e obiettivi completamente diversi, sono sempre stati sconfitti nei quattro referendum precedenti. Ora tornano alla carica convinti di farcela, finalmente. Perché sono passati sedici anni dall'ultima consultazione e molte cose sono cambiate. Soprattutto, dicono, è peggiorata la situazione di Venezia travolta da un turismo eccessivo nei numeri e nei modi. Con la separazione sperano di risolvere tutti i problemi. Illusi.
Affluenza record al Premio Letterario Internazionale "Locanda del Doge" di Lendinara, in Polesine, organizzato e diretto dalla poetessa e scrittrice Angioletta Masiero: 498 opere di narrativa, saggistica e poesia provenienti da ogni parte d'Italia. Giorgio Bertolizio, medico bresciano, primo posto per la saggistica con "La moglie del Vate", ispirato alla misteriosa consorte di Gabriele D'Annunzio, e Roberto Bianchin, scrittore e giornalista veneziano, premio della giuria per la letteratura con il suo "Acqua Granda" che racconta l'alluvione di Venezia del 1966, bissano il successo dell'anno scorso al Premio intitolato a Gian Antonio Cibotto. Sono due cavalli di razza della pregiata scuderia de "I Antichi Editori", stavolta in gara con Marsilio e Capponi.
L'ombra lussuriosa di Pietro Aretino si riaffaccia prepotente cinquecento anni dopo per dare ancora scandalo. L'iniziativa è del poeta A. C. Whistle, pseudonimo ambiguo dietro al quale si nasconde un noto e rispettato intellettuale italiano, che pubblica un sulfureo libello ispirato ai modi dell'Aretino, "I nuovi dubbi amorosi 2018" (Amazon Fulfillment), in cui trae spunto da trentacinque fatti di cronaca, tutti a sfondo sessuale, realmente accaduti in varie parti del mondo lo scorso anno. L'autore li reinterpreta a modo suo, un modo "politicamente scorretto", come ammette, prima instillando dubbi sul significato del fatto in sé, poi emettendo, in qualità di giudice, una sentenza "morale" che in molti casi lascia sconcertati.
Enrico "Ricky" Albertosi, talentuoso e bizzarro portiere di calcio di Fiorentina, Cagliari, Milan e della Nazionale Italiana tra gli anni '60 e '80, compie ottant'anni, e per l'occasione lo celebra in un libro -una biografia molto poco convenzionale- un gruppo di scrittori e giornalisti innamorati di storie di futbol riuniti nel "Collettivo Soriano" intitolato al grande scrittore argentino. Si è unito a loro per l'occasione un'altra leggenda del calcio italiano, un altro portierone come Lamberto "Bongo" Boranga, amico e allievo di Albertosi, stravagante come lui, e ancora tra i pali alla venerabile età di 77 (settantasette!) anni. Una lettura piacevole, ricca di aneddoti divertenti.
Noi a Verona non siamo razzisti. Siete voi che siete negri.
Fioccano le proteste di molti appassionati di pallone che hanno sottoscritto l'abbonamento a Sky per vedere le partite di calcio. L'anno scorso hanno perso quelle della coppa dei campioni, quest'anno le più importanti partite della serie A e tutte le partite della serie B. Per vederle dovrebbero sottoscrivere un altro abbonamento a Dazn, l'ultimo arrivato, finendo così per pagare due volte un prodotto che hanno già acquistato e pagato. Un buon motivo per disdire subito, chiedendo i danni, il contratto stipulato con Sky. Luca Alfonsi spiega i retroscena di una brutta e squallida vicenda.
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Tutti al mare, a mostrar le chiappe chiare, recitava la canzone. Spiaggia e sole hanno prodotto un oceano di canzonette, che vi potete divertire pure a cercare di ricordare. Ognuno di noi magari le ha anche vissute di persona, da Piccolo grande amore (la mia) a Sapore di sale (la sua) a Un'estate al mare (di quell'altra) alle più recenti, i tormentoni estivi che incantano e divertono a ogni nuova stagione balneare le morosette più fresche. Che non sanno che meno di un secolo fa quelle riviere piene zeppe di alberghi bazar gelaterie cresciuti come funghi erano solo dune abbandonate, ritenute senza alcun pregio e covi di ladri, malandrini e prostitute.
Sono cresciuto guardando i films horror anni '50 e '60. Londra. La nebbia. Marsine nere. Primo piano sul viso ossuto di un Peter Cushing d'annata. L'aria di quei tempi tramandava frenesia pizzicante, tantoché non bastava una giacchina sulle mie ginocchia nude per intiepidirle. Il freddo non se ne andava. Perché la paura non scadeva con le mie inutili convinzioni che i mostri non esistessero.
Oggidì non mi passano più per la mente i ricordi delle mie pene di bambino. Spesso attraverso il Ponte di Calatrava per raggiungere la piccola stazione di Santa Lucia in Venezia. Arrivo a Padova. E in prossimità del Ponte delle Torricelle documento con un notes gli strani fenomeni che vi accadono, imperturbabile. Eppure il Naviglio Interno che giace là sotto: è muto. Verde torbido. Con qualche foglia morta. Punteggiato dalla pioggia quando il vento la porta. Resto ad osservare un teste senza memoria.
L'ultimo capitolo de "L'anno più difficile della mia vita"
Si conclude il romanzo inedito di Giovanni Camali, "L'anno più difficile della mia vita". Questo decimo e ultimo capitolo intitolato "Il viaggio", fa seguito al nono "Dopo l'illusione", all'ottavo "Ma famille", al settimo "Il figlio", al sesto "Il voto", al quinto "Il destino", al quarto "La degustazione", al terzo "Il diario", al secondo "Lacrime vuote" e al primo "Il trench di Chloè". Li potete comodamente rileggere tutti -ancora per questa occasione gratuitamente- richiamandoli con il loro titolo dalle pagine del nostro archivio elettronico. Eccovi dunque le ultime pagine di questa storia che ha appassionato un numero sempre crescente di lettori: le intriganti avventure di una giovane psicologa francese in crisi di identità alle soglie dei trent'anni.
Ero così esausta che tutte le mie domande lasciarono spazio solo alla spossatezza quando, in treno da Venezia a Parigi, mi addormentai con il naso appiccicato al finestrino proprio come una bambina. In ospedale, la polizia aveva piantonato la stanza di Umberto, ma gli uomini di Poslar, o Poslar stesso, si introdussero nella camera e finirono, come detto, quello che avevano lasciato in sospeso. Le immagini del telegiornale mostravano l'elicottero della polizia che seguiva i presunti colpevoli.