Al Bano e Romina
è ancora felicità

In scena all’Arena di Verona

Un grande ritorno dopo ventuno anni di separazione sia sul piano artistico che nella vita privata. Albano Carrisi e Romina Power, cento e trentasei anni in due, conquistano il pubblico di un anfiteatro gremito e cinque milioni di spettatori nella diretta televisiva. Grazie anche a una serie di ospiti illustri e anche loro intramontabili, dai Ricchi e Poveri a Pippo Baudo. Al Bano, che si è cimentato anche con pezzi d’opera, ha ancora una voce limpida e potente.

VERONA – Saranno anche trash. O il massimo del kitsch, come preferite. Inguardabili. Forse anche antipatici. Insopportabili. Vecchi. Musicalmente datati. Antiquati. Melensi. Nazional-popolari. Il peggio che c’è. Dite pure di loro tutto quello che volete. Eppure piacciono. Continuano a piacere. E questo ha dell’incredibile.

Come ha dell’incredibile il fatto che per il loro primo concerto assieme dopo ventuno anni di separazione, sia sul piano artistico che nella vita privata, Al Bano e Romina siano riusciti a riempire un anfiteatro gigantesco come l’Arena di Verona, e a tenere incollati alle poltrone cinque milioni di persone stregate da una diretta televisiva durata la bellezza di tre ore e mezza. Come solo i grandi nomi, da Vasco a Ligabue, riescono a fare.

Potenza delle loro canzoni, semplici e notissime, cantate dalle lavoranti dei negozi di parrucchiere come dai garzoni dei fornai, o potenza sublime del pettegolezzo sulla loro clamorosa storia d’amore sbocciata, sfumata, e forse adesso rifiorita? Forse ambedue.

Lo show comunque regge. A dispetto di tutto. Anche grazie a un cast di ospiti di tutto rispetto: da Pippo Baudo a Michele Placido, da Massimo Lopez a Tullio Solenghi, dai Ricchi e Poveri a Umberto Tozzi, dall’indimenticabile Sandokan Kabir Bedi ai figli di Albano e al fratello di Romina, belloccio sì ma mai come papà Tyrone.

Loro due, in scena, sono la loro caricatura di quand’erano giovani. Lui, Albano Carrisi, settantadue anni, pugliese di Cellino San Marco, completo blu, giacca troppo stretta, camicia nera dotata di improbabili jabot, fuori dalle braghe che si noti meno la panza, capelli di un mogano imbarazzante. Lei, Romina Francesca Power, sessantaquattro anni, americana di Los Angeles, ancora bella da far paura, con tutte le sue rughe ben incollate al viso e al collo, fasciata in un tunicone candido, molto elegante, a nascondere un fisico da torpediniera ormai.

Si sorridono. Ma è spettacolo. E loro ci marciano. Chissà cosa pensano davvero uno dell’altra. Se sono tornati assieme, sul palcoscenico, solo per denaro, come dicono i maligni. Che importa. Anche perché non ci sarebbe nulla di male. Conta la musica. Le canzoni. E i due ci sanno ancora fare. I brani, celeberrimi, scivolano veloci, cantati bene e suonati meglio, da una grande orchestra attenta ai dettagli.

La voce di Al Bano è ancora un portento. Un prodigio della natura. È un piacere sentirlo, anche quando cavalca, in solitaria, per gli amati territori della musica classica. E dove avrebbe potuto farlo meglio che nell’Arena, il sacro tempio della lirica? Anche qui, nell’azzardo, non sfigura. Nel resto, che sono solo canzonette, da Felicità a È la mia vita, fino ad Amanda è libera e a cover come Something Stupid, dispiega tutta la potenza di una voce da brividi.

Quello che sorprende è che questa voce sia rimasta intatta nel tempo, così limpida, chiara, forte e pulita. E che un signore di settantadue anni possa toccare ancora certe altezze senza sforzo apparente, a labbra appena socchiuse, senza gonfiare le vene del collo, e senza diventare paonazzo per la fatica.

Anche Romina, che si muove benissimo, dolcissima, aggraziata, accattivante, è molto brava. La sua voce non ha, è noto, la potenza di quella di lui. Ma è piena di calore e di colori, di soavità, di profondità calde e ammalianti. È un piacere ascoltarla come è un piacere vederla.

Il pubblico applaude a lungo, in piedi, convinto. E se ne va contento. Ha ragione. Il concerto è stato molto piacevole. Come è stato piacevole rivedere insieme sul palco la celebre coppia. In fondo, piacciano o no, Al Bano e Romina appartengono alla storia della musica di questo Paese. E la loro musica non è certo di quelle peggiori. Possa il loro cammino essere ancora lungo e felice.

Al Bano e Romina in concerto

Voto: 8

Romina e Al Bano (fonte www.boxofficelive.it).

Al Bano e Romina è ancora felicità