Ancora!
a mia insaputa…

Sì, è vero: prendersela con chi è in difficoltà, soprattutto quando è a terra, magari anche vecchio, spesso cialtrone e qualche volta patentemente rincoglionito, non è nobile. Anche se al presente la nobiltà d’animo è defunta e consunta. Ma, grazie alla bassezza dei contemporanei, adesso prendersela con i potenti in disgrazia è inutile. Ci pensano già da sé, a mettersi alla gogna. E allora, un’altra volta:

«Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare casa mia» — 3 aprile 2012, Umberto Bossi (classe 1941, senatore, ministro fondatore e segretario di partiti).

«A totale insaputa mia e del gruppo dirigente della Margherita» — 2 aprile 2012, Francesco Rutelli (classe 1954, deputato, senatore, sindaco, ministro, fondatore e segretario di partiti).

«Non avevo minimamente notato lo slogan sulla maglietta» — 20 marzo 2012, Oliviero Diliberto (classe 1956, deputato, ministro, segretario di partito).

«Non sapevo che i Degennaro fossero corrotti» — 18 marzo 2012, Michele Emiliano (classe 1959, magistrato, sindaco).

«Io non mi sono accorto di niente» — 6 febbraio 2012, Vittorio Sgarbi (classe 1952, deputato, assessore, sindaco).

«Chiesi con insistenza all’albergo chi avesse pagato il mio conto. Mi fu risposto che non era possibile dirlo per ragioni di privacy. Quindi ignoro chi sia stato e perché» — 3 gennaio 2012, Carlo Malinconico Castriota Scanderbeg (classe 1950, giurista, docente universitario, funzionario dello Stato, Cavaliere di gran croce, Grand’Ufficiale, Commendatore, sempre dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana).

«Ho detto quella frase a mia insaputa» — 14 novembre 2011, Francesco Storace (classe 1959, deputato, ministro, presidente di Regione, fondatore di partito).

«Gli investimenti in Tanzania? Io non ne sapevo niente» — 12 gennaio 2011, Roberto Maroni (classe 1955, deputato, ministro, Cavaliere dell’Ordine Piano) .

«Non sapevo che la casa di Montecarlo fosse stata ristrutturata e affittata a mio cognato» — 8 agosto 2010, Gianfranco Fini (classe 1952, deputato, vicepresidente del Consiglio dei ministri, presidente della Camera dei deputati, fondatore di partito).

«Forse mi hanno fatto un regalo a mia insaputa. Se trovo chi è stato…» — 4 maggio 2010, Claudio Scajola (classe 1948, sindaco, deputato, ministro).

«Ti prego, ti prego, non ci uccidere. Ti prego baby, lo sai che ti amo. Non avrei mai voluto lasciarti, non è stata colpa mia. Davvero, sono sincero. Quel giorno finì la benzina. Si bucò uno pneumatico. Non avevo i soldi per il taxi! Il mio smoking non era arrivato in tempo dalla tintoria! Era venuto a trovarmi da lontano un amico che non vedevo da anni! Qualcuno mi rubò la macchina! Ci fu un terremoto! Una tremenda inondazione! Un’invasione di cavallette!» The Blues Brothers, di John Landis, 1980.

Ah! Dimenticavo: «Se nelle mie residenze c’erano delle prostitute, vuol dire che qualcuno le ha intrufolate a mia insaputa». Silvio Berlusconi (classe 1936, e questo vi basti) nella calda estate del 2009.

Alla prossima puntata e ricordate! anche «que­sto edi­to­ria­le è sta­to scrit­to a mia to­ta­le in­sa­pu­ta. È sta­to fir­ma­to con il mio no­me a mia in­sa­pu­ta. È sta­to im­pa­gi­na­to, ti­to­la­to e pub­bli­ca­to a mia in­sa­pu­ta. Se sco­pro chi è sta­to gli fac­cio un cu­lo co­sì. Giuro.» (Roberto Bianchin, Il Ridotto, gennaio 2012). ★

Ancora! a mia insaputa...