Cui prodest

E adesso, adesso che hanno ammazzato tante persone, gente inerme, innocente, che non c’entrava nulla, colpevole solo di essere andata a cena in un ristorante, in un bar a bere qualcosa, in un locale per ascoltare un concerto, in uno stadio a vedere una partita di calcio, adesso cosa hanno ottenuto, gli autori dell’orribile massacro di Parigi? Chissà se prima di compierlo si sono posti questa domanda. Fatalmente no, altrimenti non l’avrebbero fatto.

é probabile, del resto, che non avessero troppa dimestichezza con le parole di qualche secolo fa, ma sempre attuali, che Lucio Anneo Seneca mise in bocca alla sua torva Medea: «Cui prodest scelus?». Che vuol dire: «A chi porta vantaggio il crimine?». La risposta è facile, e sempre esatta. Perché l’ha data la storia, e da molto tempo: di sicuro non giova, il crimine, a chi lo ha commesso.

Quindi, è perfettamente inutile. Come inutile è stato il massacro delle torri gemelle di New York. Così inutile è stata la mattanza a Charlie Hebdo. E sarà inutile anche la strage al Bataclan e dintorni. Crimini che portano solo angoscia, dolore, disperazione. E poi rabbia. E voglia di vendetta.

Dai tanti morti di Parigi, i terroristi dello stato islamico non trarranno neanche un piccolo vantaggio. Anzi. Anche il loro martirio non servirà a niente. Perfettamente inutile. I killer che si dicono mandati da Allah (altra bestemmia, nessun dio incita alla violenza), non finiranno in alcun paradiso degli eroi. E nessuno ricorderà i loro nomi, proprio come nessuno già ricorda più i nomi degli assassini dei vignettisti, ed era solo pochi mesi fa.

Il sangue versato non farà fare alcun progresso alla loro causa. Non aiuterà il loro popolo. Non provocherà rivoluzioni. Non cambierà il mondo. Non abbatterà le odiate democrazie. Non cancellerà l’Occidente degli infedeli. Non ci priverà di alcuna libertà. Continueremo a scherzare con le religioni, a farci beffe dei profeti, a bere alcolici e a spogliare le donne. I valori della libertà sono di molto superiori a quelli di quattro stupidi fanatici assassini.

Le cose peggioreranno, piuttosto, per i musulmani. Proprio per quei musulmani – la stragrande maggioranza – in nome dei quali l’ignoranza degli assassini proclama di combattere la sua miserevole guerra. Peggioreranno per i musulmani che vivono nei loro Paesi, perché verranno bombardati senza pietà, e moriranno anche molti musulmani, giovani, vecchi e bambini, che non c’entrano niente e non hanno alcuna colpa.

Ma peggioreranno, e di molto, e questo è l’aspetto più inquietante, anche per quei musulmani – e sono moltissimi – che vivono in Europa, che non hanno nulla a che fare con il terrorismo, e che cercano solo una casa, un lavoro, una famiglia. Da oggi in poi verranno guardati ovunque con sospetto. Talora con disprezzo. A volte con odio. Saranno schedati, controllati, perquisiti senza riguardi, fermati e arrestati anche solo per un semplice sospetto. La loro vita diventerà sempre più difficile, per molti sarà un incubo.

Dalla gente per le strade, e non solo a Parigi, senti dire basta. Basta accoglienza. Come se bastasse per risolvere il problema. Cacciateli tutti, i musulmani, dall’Occidente. Terroristi e non terroristi. Perché i musulmani si aiutano perché musulmani. Perché un musulmano, anche se non terrorista, aiuterà sempre un musulmano terrorista. L’Islam viene prima di ogni cosa. E allora basta accoglienza. Chiudiamo le frontiere, sbattiamoli fuori.

Accoglienza? Quale accoglienza?Li abbiamo lasciati affogare come sorci nel nostro mare, molti migranti, davanti alle nostre belle coste. Li abbiamo nascosti alla vista, non dovevano turbare la stagione turistica. E quelli che ce l’hanno fatta ad arrivare a riva li abbiamo trattati come animali. Li abbiamo chiusi dietro muri, fili spinati, sbarre, cancelli. Li abbiamo lasciati vagare a piedi per l’Europa, con vecchi e bambini, senza niente, in cerca di un Paese che li accettasse.

Si poteva anche prevedere che in alcuni di loro spuntasse la rabbia. L’odio verso l’Occidente. La voglia di vendetta. Di sangue. Di guerra.

Disgraziati. Non sanno, non capiscono che tutto questo è inutile. Non sanno che, proprio adesso che sembrano loro i vincitori, in realtà gli sconfitti sono proprio loro, soltanto loro. E non solo dalla storia. Verranno sconfitti dalla libertà. Dalla democrazia. Che anche se sono ferite, anche se oggi sanguinano, sono più forti, molto più forti, del loro fanatismo.

Jean Jullien, Pace per Parigi (Peace for Paris, 2015.11.13;…

Cui prodest