Da oggi sono gay

Per Laura Ravetto, che ha postato su Twitter l’annuncio che «da oggi sono single», bisognerebbe rispolverare il titolo di una vecchia rubrica di successo del settimanale satirico  Cuore fondato e diretto da Michele Serra:  Chissenefrega. Sempre su Twitter, lei spiega così il motivo del suo annuncio: «Lo dico prima che qualcuno mi paparazzi con altri (proprio così, mi paparazzi, scrive), e dica che tradisco il mio fidanzato».

«Non ho più alcun fidanzato» insiste, perché si capisca bene il concetto e non vi siano fraintendimenti di sorta. Ancora: Chissenefrega. Comunque, se a qualcuno dovesse sfuggire, magari in un momento di amnesia, di chi stiamo parlando (succede, succede, e non è grave), sappia che la Ravetto, quarantaquattrenne di Cuneo, bionda, profilo grifagno, è un deputato di Forza Italia.

E che il fidanzato di cui parla, dal quale è stata lasciata o che ha lasciato (o hanno deciso di comune accordo? Questo su Twitter non lo spiega, ma chissenefrega, a chi vuoi che importi?) , è un tale Dario Ginefra, quarantottenne di Bari, bruno, sguardo sfuggente, deputato del Pd.

C’era chi li chiamava, non si sa se per benevolenza o per ironia, la coppia bipartisan per eccellenza. Mica l’unica, per carità. E nemmeno delle più note, tra l’altro. Se della Ravetto si ricorda infatti qualche apparizione televisiva (peraltro poco entusiasmante), di Ginefra non si ricorda proprio nulla.

Sarà anche per questa inconsistenza (politicamente parlando, s’intende), che facciamo fatica a ricordarci questi nomi e questi volti. E che non ci importa proprio nulla se stanno insieme o se non stanno più insieme.

Come non ci importa assolutamente nulla di sapere se la Ravetto adesso è single oppure no. Se tradisce il suo fidanzato con l’idraulico o con il lattaio. O se gli resta fedele come una novella Penelope. E non ci importa egualmente assolutamente nulla che sia la stessa Ravetto a farcelo sapere. A meno che non sia un modo elegante per invitare qualcuno a farsi avanti.

Fate pure ciò che vi pare delle vostre vite, gentili onorevoli, e comunque gentili signore e signori. Divertitevi e paparazzatevi. Chissenefrega.

Ps. Un giorno, qualche tempo fa, un mio amico ha scritto: «da oggi sono gay». Anche lui era deputato. Ma non credo lo abbia fatto per evitare i paparazzi. Forse per attirarli. Bacetti

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