D’Annunzio
sul Canal Grande

Una proposta per salvare la Casetta Rossa dal recente abbandono

Da alcuni anni il nostro gruppetto di amici milanesi trova, a Venezia, forza, soddisfazione, ristoro. Appassionati di questa città incredibile, ognuno per trascorsi e motivazioni proprie, due-tre volte l’anno cerchiamo itinerari e percorsi diversi, rispettando sempre e comunque un appuntamento fisso: la visita alla Casetta Rossa. Negli anni, purtroppo, l’abbiamo vista decadere: dai tempi d’oro, in cui potevamo spiare, dalla grata del giardino, il magnifico prato perfetto nel taglio dell’erba, la cascata dei fiori del glicine sul Canal Grande… fino agli ultimi tempi, la facciata penosamente invasa, anzi, letteralmente ricoperta dalla vite americana, le crepe sui muri verso la calletta, le erbacce cresciute tra le pietre, i rifiuti sparsi ovunque da turisti maleducati.

Questa casa, negli anni 1915-1918 è stata la dimora di D’Annunzio, perciò conserva nelle sue mura la storia di eroiche azioni di guerra, che proprio nei suoi salotti vennero progettate.

Il Vate scelse di abitare a Venezia in quanto poteva da li raggiungere facilmente il campo di volo da dove partivano gli aerei in missione: alloggiava in albergo, ma la curiosità e l’affetto della gente gli impediva di muoversi in modo discreto, quindi pensò di affittare una casa. Su segnalazione del suo amico Mariano Fortuny, seppe che la Casetta Rossa poteva essere affittata. Detto fatto fece il contratto e ne prese possesso. Ne mantenne intatti gli arredi, contrariamente alla sua abitudine di trasformare ogni casa abitata secondo il suo estro. La casa doveva essere senz’altro un piccolo gioiello di gusto e raffinatezza: le poche foto esistenti lo testimoniano.

Al piano terreno, prospicienti il giardino, c’erano due salotti, la sala da pranzo ed i servizi; al primo piano la camera padronale, con annesso lo studio; all’ultimo piano le stanze per la servitù.

Nella camera da letto del primo piano, D’Annunzio rimase infermo per un lungo periodo, sdraiato a letto immobile, ascoltando, attraverso le finestre aperte prospicienti il Palazzo dei Leoni abitato dalla marchesa Casati, la vita della laguna, con i suoi rumori e profumi….Riporto’ tutte queste sensazioni nella prosa del Notturno.

Oggi questa casa, ricca di storia, abitata e frequentata da personaggi illustri, rischia, dopo la scomparsa della sua ultima proprietaria, l’abbandono assoluto.

Noi amatori della Casetta ci auguriamo vivamente che si possa realizzare il progetto di farne un museo a cura del Vittoriale, per dar modo a tutti gli appassionati di storia e bellezza di visitare questo luogo che tanto fa sognare. ★

D'Annunzio sul Canal Grande