Dieci Sguardi Isolani

In mostra alla Giudecca un’interessante mosaico fotografico

In occasione del Festival delle Arti Giudecca Sacca Fisola l’associazione culturale Silos ha organizzato dall’11 al 21 settembre una stimolante collettiva fotografica dedicata alla Giudecca. Dieci fotografi e un ospite d’onore, Roberto Salbitani.

VENEZIA (l.c.) — Scrive Giulio Zannier nella presentazione: «All’interno del programma di SILOS, l’idea di una mostra di fotografia era nell’aria già da tempo e l’occasione del quinto Festival delle Arti alla Giudecca, ha fatto sì che si traducesse in realtà».

«Una collettiva è sembrata la migliore soluzione per soddisfare il tema sottoposto ai fotografi: l’Isola della Giudecca. Nel contempo, coinvolgere solo i fotografi giudecchini, ci è parso essere romanticamente adatto alla atmosfera del Festival e non un arbitrio. 10 sguardi isolani, il titolo, con un numero simbolico che invece la fatalità ha tradotto in effettiva adesione».

«Come undicesimo sguardo Roberto Salbitani, uno dei grandi fotografi italiani, che ci omaggia della sua presenza con un prologo che vuole nel contempo essere anche un affettuoso ricordo della Giudecca che lo vide, non solo stabile residente, ma artefice di un laboratorio di fotografia che negli anni ‘70/’80 ebbe ruolo di fucina e scuola per numerosi fotoamatori e professionisti oltre che indubbio osservatorio sociologico».

«Questa, diversamente, non vuole essere una mostra sociologica su quello che è stato il cambiamento a tutto tondo dell’Isola, dalle architetture che la definiscono, allo stile di vita e alle presenze residenti. A tale proposito, del tutto involontario il riscontro, nelle fotografie esposte, del tema bambini: è solamente la logica conseguenza, così come i dati demografici relativi alla Giudecca dimostrano, che questo è indubbiamente un sestiere vivo, anzi, nuovamente vivo e vivace».

«10 Sguardi Isolani tenta di mantenere le fotografie nella loro essenzialità, cioè pensiero dell’immagine, solo pensiero dell’oggetto fotografia, al di là del contenuto/soggetto più o meno riconoscibile o didascalicamente definibile. Apparteniamo al momento storico che vede l’immagine reale e virtuale fare da padrona ed esercitare un potere totale su tutto e tutti».

«La nuova alfabetizzazione, che Laszlo Moholy-Nagy, nel 1925 auspicava, ritenendo che «l’analfabeta del futuro sarà chi non conosce la fotografia» è riscontrabile nelle immagini esposte in questa collettiva: una mostra priva di pretese eclatanti, ma che riesce a fornire un panorama di modelli di «pensiero» dell’immagine e del soggetto».

«Non vuole essere competizione tecnica e non ha voluto essere una selezione dei più bravi o dei più amici, ma una apertura al confronto, alla discussione e all’esercizio del modello espressivo che più di tutti ci coinvolge quotidianamente».

Roberto Salbitani, Venezia circumnavigazioni e derive, 1971…

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