Hypocrisie

Con una procedura piuttosto inconsueta per un capo di Stato (una telefonata in prima persona a un’agenzia di stampa, la France Presse), il presidente della Repubblica francese Francois Hollande ha comunicato la fine della sua relazione con la giornalista del settimanale Paris Match dall’impronunciabile cognome, Valérie Trierweiler, meglio conosciuta per la sua simpatia come Madame Rottweiler.

Non ha invece ancora comunicato, Monsieur le Président, l’inizio della sua relazione con l’attricetta (più carina e più giovane) Julie Gayet, che siccome finora è stata zitta zitta, dev’essere anche un po’ più furbetta dell’altra.

Affari suoi, in fondo, che a noi poco importano. Anzi proprio nulla. Salvo parlarne, spettegolando, al bar, dove in realtà si scopre che interessa molto di più un’altra storia d’amore — forse perché italiana — e cioè quella svelata dal mago del gossip nonché direttore del settimanale Chi Alfonso Signorini, tra il portierone della Juventus e della Nazionale Gigi Buffon e la giornalistona di Sky Ilaria D’Amico, il sogno proibito degli italiani pallonari.

Ma così va il mondo, e non saremmo certo noi, che persone di mondo siamo, a scandalizzarci per questo.

Quello che ci interessa, in questa sede, è sottolineare il fatto che Monsieur Hollande è stato per così dire costretto ad annunciare la fine della sua storia con Madame Rottweiler, dopo l’uscita del settimanale specializzato in pettegolezzi Closer, che lo aveva sorpreso e fotografato mentre andava di nascosto a trovare la sua amata in un appartamentino di Rue du cirque, a due passi dall’Eliseo, a bordo di una vespina, con il casco calato in testa fino all’ingresso del portone per non farsi riconoscere. Assolutamente comico.

Il fatterello fa sorgere spontanea questa domanda: se il giornaletto scandalistico non avesse svelato — documentandolo — il tradimento, Monsieur Hollande avrebbe egualmente annunciato la fine della storia con la prémiere dame?

Probabilmente no. Anche se non c’è la controprova. Non è escluso che non sarebbe accaduto nulla, e che le cose sarebbero andate avanti come prima. Come se nulla fosse successo: tradire sì, ma in segreto.

Non a caso si è appreso che la storia tra Hollande e la Gayet andava avanti già da due anni, che i due erano stati visti assieme a pranzo in un ristorante di Mougins, nelle terre di lui, e durante le riprese di un film girato da lei. E sempre non per caso si è appreso che Monsieur le Président e Madame Rottweiler era già da un po’ di tempo che facevano vite (e vacanze) separate, e che lei abitava da sola in un’altra ala del palazzo dell’Eliseo.

Quindi nessuna sorpresa negli ambienti parigini. Quello che sconcerta è l’hypocrisie. Tipicamente francese. Superiore perfino ai tassi di ipocrisia degli italiani, peraltro maestri in questo genere.

La storia tra Francois e Valérie era già abbondantemente finita, ma a nessuno dei due conveniva farlo sapere. A lui per non subire altri cali di una popolarità già ridotta ai minimi termini, e a lei per non perdere i vasti privilegi riservati allo status — antiquato ma sempre prestigioso — di prémiere dame.

Ora dicono che questo ruolo verrà finalmente abolito. Heureusement. E sarà meglio che Monsieur le Président salti pure la notte in tutti i letti che vuole, ma ufficialmente rimanga single. Anzi, come dicono i francesi, célibataire. Se non altro per evitare altri fastidiosi imbarazzi. ★

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