Il Contemporaneo
a Ca’ Pesaro

Opere di Gastini, Icaro, Mattiacci, Spagnulo

A Ca’ Pesaro, oltre la rassegna permanente di Arte Moderna, Il Muve Contemporaneo propone mostre temporanee dedicate ad artisti i cui lavori dialogano tra scultura e pittura. Fino alla fine di febbraio sono esposte le opere di quattro maestri dell’arte italiana contemporanea: Marco Gastini (1938), Paolo Icaro (1936), Eliseo Mattiacci (1940)e Giuseppe Spagnulo (1936).

VENEZIA – Il curatore della mostra Bruno Corà spiega il titolo dell’esposizione  …ma un’estensione ricavato da un’affermazione di Arturo Martini che aveva auspicato la vocazione della scultura: «Fa che non sia un oggetto ma un’estensione».

Pino Spagnulo è il più audace nello sfidare le tradizionali proprietà della materia conferendo leggerezza e sfidando la legge di gravità. Tutti gli artisti sembrano accomunati dalla ricerca di una metamorfosi della materia e dalla negazione dei tradizionali valori plastici e pittorici.
Marco Gastini intreccia un dialogo tra pittura , materia e spazio sia virtuale che reale.

Le figure e le forme di Paolo Icaro non sono chiuse e codificate ma, come il linguaggio continuamente aperte e in perenne metamorfosi. Materiali poveri come il gesso, l’ardesia, il legno combusto sostituiscono i materiali tradizionali: bronzo, marmo, ottone a decretare la continua trasformazione, mutazione di ogni cosa, la continua metamorfosi della realtà.
Ogni superficie è come velata, ripiegata a generare infiniti altri spazi.

Certo per lo spettatore comune passare dal rassicurante secondo piano con i capolavori codificati di Medardo Rosso ed Arturo Martini, o la pittura di Gaetano Previati, Giovanni Fattori o Telamaco Signorini può destare perplessità ed interrogativi sul significato dell’arte contemporanea, ma gli artisti non possono altro che testimoniare la confusa, caotica, imperscrutabile realtà che stiamo vivendo.

“…..ma un’estensione”
Gastini, Icaro, Mattiacci, Spagnulo a Ca’ Pesaro fino al 28 Febbraio

Paolo Icaro, Luogo punti eccentrici (2007, cemento grafitato…

Il Contemporaneo a Ca’ Pesaro