Il leone Artù
a casa di Moira
L’ultimo spettacolo del maggior circo italiano
Punti di forza della nuova produzione sono i numeri con gli animali di Stefano Nones Orfei, figlio di Moira Orfei e di Walter Nones, che si esibisce con tigri, leoni, cavalli e un gruppo di animali esotici. Molti i numeri di alto livello. E calorosi applausi per i nipotini della regina del circo italiano, Moira Junior e Walter Junior.
CIRCO MOIRA ORFEI — Da più di mezzo secolo (fu fondato nel 1960), il Circo Moira Orfei, intitolato all’unica, indiscussa regina del circo italiano, Miranda Orfei da Codroipo, di famiglia circense di origine sinti, chiamata Moira da Dino De Laurentiis quando cominciò a fare il cinema, non ha mai tradito le attese. Non ha mai deluso il suo pubblico. Non ha mai fatto rimpiangere il prezzo del biglietto.
Sempre fedele a sé stesso, alla tradizione più limpida e autentica del circo classico, strizzando l’occhiolino al musical, con spettacoli sempre di alta qualità, all’altezza delle migliori produzioni europee, anche in periodi non facili come quello attuale.
Anche l’ultima produzione 2012, Il Leone Artù, rimane su eccellenti livelli. Sotto l’abile guida di Giorgio Vidali, uno dei migliori Monsieur Loyal in circolazione, lo spettacolo fila via veloce e divertente, con un buon ritmo, e una sequenza di numeri di ottima fattura. Moira Orfei e Walter Nones sovrintendono alle operazioni da dietro le quinte. Walter, direttore del circo, dirige il traffico con mano ferma. Moira scende in pista prima dell’intervallo per salutare, sempre molto applaudita, il suo pubblico, sempre numeroso.
Punti di forza di questo spettacolo (in cui, a differenza di Una tigre per amore non compare l’attrice Brigitta Boccoli, moglie di Stefano Nones Orfei, che si esibiva anche nella gabbia), sono i numeri di Stefano con gli animali: non solo con le tigri e con lo splendido leone bianco, con i quali, addestrati in dolcezza, mostra una grande complicità al punto da portarne via due in moto, una tigre al suo fianco e l’altra dietro, ma anche con gli animali esotici e con l’elegante e raffinata alta scuola equestre.
Un contributo notevole alla qualità dello spettacolo, sempre sul fronte degli animali, lo dà anche la vorticosa cavalleria del sempre scatenato Gerd Koch, un fuoriclasse nel suo genere, da molti anni con Moira. Divertenti, restando in tema, i ponies del Duo Jostman.
L’acrobazia è l’altro piatto forte dello spettacolo. Su tutti, il trapezio dei Flying Wulber, con Mitch che presenta un impeccabile triplo salto mortale. Tra i Wulber, che fanno anche un bel numero al trampolino elastico in stile Blues Brothers, si rivede la mitica Gilda dei Leoni, Gilda Vulcanelli per l’anagrafe, che ai tempi del Circo di Berlino, diretto dal padre, era la più giovane domatrice italiana.
Ottimo anche l’adagio di Dea e Michael Olivares ai tessuti aerei, con passaggi eleganti ma complicati (Michael si produce anche in un numero di giocoleria, meno convincente). Molto applauditi i nipotini di Moira, figli della cavallerizza Lara, sorella di Stefano, che portano i nomi dei nonni: Moira junior, diciannove anni, che esegue un brillante numero di hula hoop, e Walter junior, quindici, che si esibisce in un non semplicissimo numero di verticalismo. È l’ultima generazione degli Orfei: il domani sarà loro.
L’intenso programma (quasi tre ore di spettacolo) è completato dai bravissimi trasformisti russi del Duo Monastirsky, provenienti dal Circo di Stato di Mosca, e dai non eccelsi clown musicali Gyula e Elisa Saly, anche loro da molti anni (troppi?) con Moira.
Convincente, l’orchestra di Richard Rejdjch, sia pure ridotta ormai a pochi elementi (ma rimane un lusso per i circhi di oggi, quasi tutti l’hanno abolita), con le musiche originali del compositore Osvaldo Camahue, braccio destro del Maestro Reto Parolari nell’orchestra del Festival di Montecarlo.
Graziose, le sei ragazze del balletto (un altro lusso per i circhi di oggidì), che si muovono sulle coreografie di Francis Demarteau, che ha firmato alcuni tra gli spettacoli più riusciti del Lido de Paris e di Holiday on ice.
In conclusione, vale la pena di una visita. Moira non delude mai.
Voto: 8
(Visto a Marghera, Venezia, sabato 22 settembre 2012)