Il puzzle del mese
ottobre 2012

Michele (detto Michiel) Marieschi
Il Ponte di Rialto dalla Riva del Vin 1740

Schiacciato dai titani Guardi e Canaletto, Michiel Marieschi è uno di quegli sventurati minori cui va tutto il nostro affetto di consimili. Figlio d’arte, suo padre Antonio era un modesto incisore, tentò la via della pittura ma presto tornò alla ben più remunerativa incisione di cui ci restano, incomplete, le stampe raccolte nell’opera Magnificentiores Selectioresque Urbis Venetiarum Prospectus. Morì giovane, a trentatrè anni, per una polmonite.

Il puzzle di questo mese (settembre 2012)

l.c. — Dal poco che si sa dalla sua biografia, Michiel Marieschi tornò a Venezia dopo aver fatto una piccola fortuna e aver appreso l’arte pittorica in Germania al seguito del pittore Gaspare Diziani — successivamente fondatore e presidente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia — come apprendista scenografo nei teatri di Dresda, Monaco di Baviera e altre città. Ammesso alla Fraglia dei pittori nel 1736, l’anno dopo sposò Anzola Fontana, figlia di pittori. Dapprima dipinse Capricci, e poi Vedute veneziane, ma senza troppo successo, tanto che dal 1741 intraprese la realizzazione delle incisioni Magnificentiores Selectioresque Urbis Venetiarum Prospectus interrotte per la prematura scomparsa. Il mecenate, già feldmaresciallo, e conte del Sacro Romano Impero Johann Matthias von der Schulenburg, che tenne a stipendio Gianantonio Guardi e commissionò opere a moltissimi artisti veneziani, fece dipingere a Michele Marieschi una Vista della corte del palazzo dei Dogi (del 20 novembre 1736) e l’Entrata del Patriarca Antonio Correr (nel 1737),
pagandole 50 e 55 monete d’oro rispettivamente. Delle venti stampe della raccolta Magnificentiores Selectioresque Urbis Venetiarum Prospectus sedici sono di mano di Marieschi, le ultime quattro (le vedute della Salute, dei Frari, di Ca’ Pesaro e del fondaco dei Tedeschi) furono terminate da altra mano, con ogni probabilità dal celebre incisore Francesco Fontebasso (Venezia, 4 ottobre 1707 – Venezia, 31 maggio 1769) celebre esponente del rococò.

Come si fa.

Il programma usato per fare e rifare i puzzle si chiama Palapeli (curioso, no?) ed è inserito di base nel manager a finestre KDE, che è anch’esso gratuito (c’è anche una app per iphone e ipad e quelle robe là, la trovate e la pagate qualche decina di centesimi). Potevamo scegliere altri programmi, ma Palapeli vi offre la possibilità di costruirvi da voi i vostri puzzle e di scambiarli con chi volete; gli altri programmi no, e in più li pagate. KDE lo trovate in qualsiasi distribuzione Linux, e se siete un po’ esperti potete anche installarlo su Windows o su Mac; anche se ci auguriamo che presto, spinti dal miraggio del risparmio e dall’anelito di libertà informatica abbandoniate quei sistemi operativi concepiti per minorati (e che oltre a tenervi in stato di minorazione, vi spingono anche a comportamenti illeciti a causa dei prezzi esosi che vi estorcono) e passiate a sistemi operativi più seri.

Scaricate e giocate!

Il puzzle del mese - ottobre 2012