Lo detesto,
ma l’adoro

Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio: una storia di passione e stimoli intellettuali reciproci

MILANO — Eleonora Duse, grandissima attrice tragica tra l’ottocento ed il nocevento, con il suo modo di recitare mai visto prima, diede una svolta epocale al teatro: ancora oggi gli attori si ispirano a lei.

Visse per lunghi periodi anche a Venezia, ospite dell’ultimo di Palazzo Wolkoff sul Canal Grande.

La società veneziana l’aveva infatti accolta con grande calore, a differenza degli esclusivi salotti milanesi.

Nel settembre del 1894, dopo una lunga serie di recite londinesi, tornò a Venezia per riposarsi e riprendere le forze. Il conte Giuseppe Primoli, suo grande amico, venne da Roma per farle visita: la fotografò sia in casa che in gondola. È probabile che il conte sia stato l’artefice dell’incontro tra la Duse e D’Annunzio: il Poeta, infatti, si trovava a Venezia nello stesso periodo per incontrare il suo traduttore francese.

Prima di conoscere D’Annunzio, la Duse aveva già letto il romanzo Il Trionfo della Morte, affermando «lo detesto, ma l’adoro». Come tanti lettori di quel romanzo di successo, si lasciò trasportare dai protagonisti della storia, che si ritrovano dopo una notte insonne, all’alba, su una gondola sul Canal Grande, per perdere qualsiasi conoscenza del mondo, amandosi poi in preda all’estasi, all’Hotel Danieli.

Nei suoi romanzi, D’Annunzio celebrò la sensualità, descrisse eventi tragici e drammatici, la lotta tra i sessi, sconvolse i lettori con l’indifferenza decadente nei confronti della sofferenza umana.

Al loro primo incontro la Duse e D’Annunzio parlarono di arte e teatro, lei si sentì elettrizzata per aver scoperto un uomo ed uno scrittore che sembrava conoscere tutte le parole, quindi in grado di poterle dare un nuovo teatro: era stanca, infatti, di dover rappresentare sempre i soliti drammi.
Anche lui rimase impressionato dall’incontro con lei, tanto da non poter dormire, quella notte.

Anni dopo la Duse raccontò alla sua biografa, Olga Signorelli, il loro primo incontro amoroso, che rispecchiava perfettamente quello dei protagonisti del romanzo Il Trionfo della Morte.

L’attrice confessò a D’Annunzio che, incontrandolo, aveva trovato l’armonia, aveva sentito la sua anima e scoperto la propria. La loro unione fu una storia di passione e stimoli intellettuali reciproci.

Il Poeta, durante la loro relazione, scrisse moltissimo: liriche, teatro ed il famoso romanzo Il Fuoco, ambientato a Venezia ed ispirato proprio alla loro storia.

La Duse lasciò le scene poco dopo la fine della relazione con il Vate ma, con l’inizio della guerra, avendo perduto tutti i risparmi, dovette riprendere la vita di prima, una tournée via l’altra, ancora a portare in giro per il mondo il suo teatro, fino alla morte, avvenuta in America nel 1924.

Questo breve ricordo della Duse, grande attrice e donna, lascia a noi fan della Casetta Rossa il rimpianto che questa meravigliosa casa non fu mai frequentata da lei, ma da grandi romantici quali noi siamo, ci piace immaginare che ne abbia visitato i salotti, al pari di tanti altri illustri personaggi. Ma è solo fantasia, dovuta sia all’ammirazione per l’attrice, sia alla passione per la Casetta Rossa. ★

Lo detesto, ma l’adoro