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Mappe virtuali
per viaggiare
nell’Impero Romano

Orbis simula itinerari e percorsi per mare e per terra in tutto il mondo antico

Un sito dell’Università di Stanford, in California, consente di viaggiare per le strade, i fiumi e i mari dominati da Roma, usando le tecniche di trasporto del tempo e calcolando tempi di percorrenza, e soprattutto costi, di ogni itinerario scelto.

Luca Colferai

ALTINUM — Volete passare le vacanze a Londinium? O magari, meglio, a Costantinopolis che è molto più chic? O la bellissima Leptis Magna? O magari provare l’ebbrezza di essere ai confini del mondo passando oltre le Colonne d’Ercole, e raggiungere Sala, all’estremo della provincia Mauretania Tingitana? Oppure raggiungere Tanais alla foce del fiume omonimo, ma che oggi chiamiamo Don? Oppure pianificate un viaggio di pendolarismo tra Altinum (dove ci troviamo ora, visto che le lagune sono ancora spopolate) Mediolanum e Roma?

Potete scoprire cose interessantissime usando la versione web del sofisticato modello dei trasporti nell’antico mondo di Roma, che non è affatto un gioco, ma molto meglio: una mappa interattiva realizzata scientificamente e storicamente dai professori Walter Scheidel che ha cartografato percorsi e costi (un lavoro immane) e Elijah Meeks che ha sviluppato il sistema (altro lavoro immane).

Si possono indicare alcune preferenze: quanto spendere, quanto veloci volete andare; se avete servitù al seguito e come volete viaggiare. La vasta scelta dei mezzi di trasporto comprende le possibilità offerte all’epoca: viaggio a piedi, carro di buoi, o di muli, a cavallo (di routine o accelerato per viaggi privati molto importanti, con stazioni posta); se avete bagaglio e potete permettervelo, potete portarvi il vostro schiavo, o affittare un portatore, viaggiare con mulo a pieno carico o un animale da soma con carichi moderati; è inevitabile che se andate nell’Africa settentrionale, o vi spingete in Oriente, potete unirvi a una carovana di cammelli; potete sperimentare quanto ci mettereste aggregandovi (ma forse è meglio di no) all’esercito in marcia, o addirittura una rapida marcia militare senza bagaglio (magnis itineribus, anche no). E ovviamente il mese in cui volete partire, se volete risparmiare o non badate a spese, se preferite la lentezza o la rapidità. Il sistema tiene conto delle stagioni, del terreno, del tipo di viaggio: anche se gli itinerari vengono considerati sempre percorribili, pur con le difficoltà del clima.

Il sito è corredato di un’ampia documentazione, e di programmi esplicativi molto interessanti: il più affascinante è senza dubbio un cartogramma animato che permette di deformare la posizione geografica delle città basandosi sui tempi di viaggio: appare così evidente che da Roma si arriva subito a Costantinopolis e non a Mediolanum. E che le strade romane erano proprio per gli eserciti, la posta e i messaggeri più che per i viaggiatori, che preferivano spostarsi via mare. C’è anche una versione illustrata Orbis via che si occupa degli itinerari su strada (molto interessante ma per il vostro recensore un poco ostica).

Dovendo pur generalizzare nel tempo e nello spazio Orbis politicamente mostra l’impero Romano ai tempi della sua massima espansione, all’incirca sotto il governo di Marco Aurelio, nel II secolo dopo Cristo. Economicamente i costi di viaggio sono calcolati in denarii sulla base dell’Editto sui prezzi massimi, emanato dall’imperatore Diocleziano nel 301 nel tentativo di arginare una catastrofica inflazione, e che rimane oggi l’unico documento a supporto di un prezzario generale nel bailamme dell’economia antica; il denario era una piccola moneta d’argento (così chiamato perché valeva dieci assi le monete in bronzo di valore più basso durante l’impero) e, molto a occhio, era la paga minima di una giornata. Geograficamente le mappe riproducono i rilievi odierni, ma forse sarebbe stato più giusto (oltre che più bello) mostrare anche i confini naturali di diciassette secoli fa, che in molti punti erano ben diversi dagli attuali. ★

orbis
orbis via
Stanford
Dom, 07/01/2012 - 12:00

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