Mostre a Venezia
Dalle bolle alle guerre al Fortuny
i vetri di Venini a San Giorgio
Cose interessanti da vedere a Venezia: a Palazzo Fortuny (fino al 6 novembre) con un viaggio simbolico tra realtà e finzione nell’arte del presente: i palloni argentei Bubbles di Philippe Parreno Speech ed il video con le bolle di sapone di Ryan Gander; gli orrori delle guerre con Kader Kattia e Thomas Hirschorm. Nell’isola di San Giorgio, invece, grandi maestri del passato prossimo: Paolo Venini, protagonista del vetro muranese del novecento. E le miniature della Fondazione.
Quand fondra la neige ou ira le blanc
Un titolo che è quasi una poesia per la mostra che sta per concludersi (6 novembre) a Palazzo Fortuny. Come ormai da alcuni anni a Punta della Dogana e Palazzo Grassi viene presentata una collezione che, a differenza di quelle un po’ caotiche del signor Pinault, ha un suo filo conduttore e mostra il gusto raffinato del collezionista Enea Righi. Un percorso espositivo che è uno spaccato del nostro tempo, un viaggio simbolico tra realtà e finzione. Al piano terra i palloni argentei Bubbles (silver) di Philippe Parreno Speech ed il video con le bolle di sapone di Ryan Gander costituiscono un fragile paravento che ci introduce alle macerie e agli squarci profondi morali e materiali delle guerre e dei conflitti in corso.
Accanto alle opere di Alighiero Boetti e degli americani Robert Longo e Martha Rosler troviamo lo sguardo e la voce i artisti del medio oriente. Gli orrori della guerra costituiscono anche il soggetto delle tragiche foto delle ferite dei soldati della prima guerra mondiale di Kader Kattia. Thomas Hirschorm simula i disastri della guerra con il soffitto sventrato di Palazzo Fortuny. Il progetto espositivo ideato da Daniela Ferretti e dai curatori Eric Mezil e Lorenzo Paini presenta i lavori di oltre cinquanta artisti contemporanei inserendoli ed accostandoli ai lavori di Mariano Fortuny. Un dialogo interessante e ben riuscito tra le opere della collezione Righi e la sorprendente e misteriosa casa-atelier di Fortuny. Alighiero Boetti è una costante in tutto il percorso espositivo accanto alle suggestioni di Cy Twombly, Jana Sterbak ed ai provocanti volti bruciati dei miti di Hollywood di Douglas Gordon.
Al secondo piano si da spazio all’architettura utopistica e agli esponenti dell’architettura radicale. All’ultimo piano ci accoglie il grande tappeto di Carlos Garaicoa con la scritta El Pensamiento stesa ovviamente sul pavimento. Una mostra da vedere tra lavori dissacranti ed altri che ci proiettano nella realtà. Palazzo Fortuny fino al 6 novembre 2016
Paolo Venini e la sua fornace
Nell’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, nello spazio sapientemente restaurato continuano Le stanze del vetro, che rendono omaggio alla Venini illustrandone la storia. Dopo i vetri di Napoleone Martinuzzi, Carlo Scarpa, Tommaso Buzzi, Fulvio Bianconi ora è la volta di Paolo Venini. Paolo Venini (1895- 1959) fu protagonista del vetro muranese del novecento. Questo imprenditore con la sua appassionata attività svolta nell’arco di un trentennio ha contribuito in modo determinante alla vitalità dell’arte del vetro conseguendo risultati riconosciuti in ambito internazionale.
Imprenditore colto, già socio della Cappellin-Venini, fondò la Venini avendo come soci Napoleone Martinuzzi e Francesco Zecchin dal quale si separò nel 1932. Divenuto presidente della società vi operò fino alla morte nel 1959. In mostra sono presenti anche alcuni vetri che ideò egli stesso. Diverse serie di vetri nascono proprio dalle scelte illuminate di questo intelligente imprenditore. Un esempio è dato dai Vetri Diamante risalenti alla seconda metà degli anni trenta.
Soltanto però negli anni cinquanta si dedica con assiduità anche alla creazione di vetri da lui ideati ottenendo un notevole successo alla Triennale di Milano e la Biennale di Venezia oltre ad importanti manifestazioni europee e negli Stati Uniti.
Le sue creazioni originali nascono dalla rilettura innovativa di alcune tecniche tradizionali muranesi come lo Zanfirico, Zanfirico a reticello, Mosaico zanfirico, Mosaico multicolore, Vetri Murrine. Una festa di colori e di forme in vasi e piatti di straordinaria fattura. Importante l’influenza del design nordico rivisitato in chiave muranese. Tra gli anni trenta e cinquanta molti artisti collaborarono con la Venini come la ceramista svedese Tyra Lundgren, Gio Ponti, Piero Fornasetti, i pittori Eugene Berman, Riccardo Licata, e gli americani Ken Scott e Charles Lin Tissot, gli architetti Massimo Vignelli e Tobia Scarpa.Il corposo catalogo della mostra è edito da Skira per le Stanze del Vetro.
Anche questa quinta avvincente esposizione dedicata alla Venini, il regista Gian Luigi Calderone ha realizzato un film documentario, dal titolo Paolo Venini. L’uomo di notte. Questo encomiabile progetto culturale ,avviato nel 2012 dalla Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung per lo studio e la valorizzazione del vetro del novecento, continua ad affascinare ed attrarre numerosi visitatori. Venezia Isola di San Giorgio Maggiore Paolo Venini e la sua fornace 11/09/2016 dal 8/01/2017 (Ingresso libero- 10-18 chiuso mercoledì)
Mindful Hands
Sempre a San Giorgio nelle sale convitto della Fondazione Sono in mostra i capolavori miniati della Fondazione Giorgio Cini dall’eloquente titolo Mindful Hands. Un percorso cronologico creato appositamente guida lo spettatore attraverso un’ accurata selezione di miniature.
La Fondazione Cini possiede una delle più importanti collezioni di miniature che ora vengono esposte per la prima volta dopo oltre trentacinque anni. La Fondazione vanta 238 pezzi tra fogli e ritagli miniati acquisiti da Vittorio Cini tra il 1939 e 1940 presso la libreria antiquaria Hoepli di Milano; a questo primo pregevole nucleo si aggiungono alcuni rari manoscritti miniati. Tutta la raccolta viene donata alla Fondazione nel 1962.
Supporti digitali valorizzano e traducono in chiave moderna questo straordinario patrimonio illustrando anche le tecniche di produzione del manoscritto miniato e la possibilità di vedere da vicino due preziosi volumi: Martirologio di Ferrara e il piccolo prezioso Offiziolo di Carlo VIII.
Liste di nomi, litanie, immagini di Santi sono però fogli strappati, ritagliati, da libri preziosi che sono stati così vandalizzati. Furono gli orientamenti collezionistici ottocenteschi legati al gusto per i primitivi e per l’arte medievale che determinarono la pratica nefasta di smembrare le pagine dal corpo del libro, di ritagliare la sola iniziale dalla pagina intera. Pratica che anche nella pittura portò, sempre nell’ottocento, allo smembramento di molti polittici medievali. Le miniature sono esposte in cornice, appoggiate su mensole in legno inclinate (non a misura di bambini e di nanetti). L’illuminazione rispetta i criteri conservativi utilizzando fonti Led a luce calda e fredda. Le opere selezionate sono 133 e danno un’idea della ricchezza, rarità, e preziosità della collezione. Sale del Convitto Fondazione Giorgio Cini Isola di San Giorgio Maggiore Venezia dal 17/09/2016 al 8/01/2017 10-19 chiuso il mercoledì.