Punzecchia Montecarlo
l’ape dispettosa di Fumagalli

Al festival del circo in programma dal 15 al 25 gennaio

Il grande clown italiano Natalino detto Gianni Fumagalli Huesca, già vincitore del clown d’argento nel 2001, protagonista di una carriera straordinaria nei più grandi circhi, teatri di varietà e music hall del mondo, punta deciso al clown d’oro nella prossima edizione della rassegna di arti circensi più importante del mondo. Insieme al fratello Darix presenterà Ape dammi il miele, una delle più celebri entrate clownesche di tutti i tempi.

MONTECARLO – Ci potrebbe essere una grossa, piacevolissima, sorpresa al prossimo festival del circo di Montecarlo, giunto alla trentanovesima edizione, e in programma dal 15 al 25 gennaio sotto l’elegante chapiteau di Fontvieille: un clown d’oro, cioè il primo posto, a un italiano.

E, per la precisione, a un clown di quella terra dei clown che è l’Italia: Natalino detto Gianni Fumagalli Huesca, per tutti semplicemente Fumagalli (dal nome del padre, clown anche lui, amato e filmato da Fellini), nato per caso a Venzone (Udine), una carriera lunga e strepitosa di clown cascatore, che ha trionfato nei più grandi circhi, teatri di varietà e music hall del mondo, dal Knie al Krone, dal Cirque d’Hiver al Medrano (confronta sul Ridotto Parla italiano il Cirque d’Hiver e Fumagalli risveglia i fantasmi dell’Hiver).

Fumagalli aveva già sfiorato l’oro a Montecarlo al festival del 2001, quando non riuscì ad andare oltre ad un, peraltro ambitissimo, clown d’argento. Questa potrebbe essere la volta buona per un premio, che sarebbe meritatissimo, a una carriera straordinaria. Andrebbe così a raggiungere altri due campioni della comicità, tra i rarissimi clown ad essere saliti sul podio più alto di Montecarlo nella lunga storia del festival, come David Larible, un altro italiano, e come lo svizzero Bello Nock.

Non a caso, il numero che Fumagalli ha scelto per ripresentarsi in pista a Montecarlo, insieme all’ottimo Darix, suo fratello, a fargli da spalla, sembra fatto apposta per spianargli la strada del trionfo, dato che è il celeberrimo Ape dammi il miele, un classico senza tempo nelle entrate clownesche della storia del circo, che lui interpreta con un occhio alla tradizione e un altro alla sua grande capacità istrionica. Il risultato è che la vecchia gag rivestita di freschezza e di inventiva diventa di una comicità assolutamente esilarante.

La comicità, insieme all’acrobazia e agli animali, che sono le discipline di base delle arti circensi, sarà al centro dell’attenzione del prossimo festival, secondo le intenzioni della principessa Stéphanie che presiede il comitato organizzatore, e che continua nella linea indicata da suo padre, il principe Ranieri, che fu il fondatore del festival. Oltre a Fumagalli ci sarà infatti anche il celebre clown russo Boris, che ha legato la comicità all’acrobazia in un numero per molti versi sorprendente.

Interessanti novità anche in gabbia, dove si esibirà un giovane domatore sudafricano, Moussa (anche questa una rarità), che presenterà un gruppo di fantastici leoni bianchi appartenenti a Marcel Peters, uno dei maggiori addestratori dei nostri tempi. Per l’acrobazia, puntano al podio i quattordici acrobati icariani della troupe cinese di Tianjin, che sdraiati su dei cuscini spingeranno in alto i partner con la forza dei loro piedi, fino a farli compiere una vera e propria sinfonia di salti mortali, mano a mano e piroette: un quadro esemplare di acrobazia contemporanea.

Per due settimane, dal 15 gennaio al 1 febbraio, calcolando sia il festival tradizionale che quello dedicato alle giovani promesse, New Generation, la splendida Montecarlo si trasformerà, come ogni anno, nella capitale mondiale di quest’arte affascinante e millenaria.★

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