Quelle false crociate
contro le nozze gay

Quello che risulta difficile da capire, per uno spirito laico, non è tanto l’eco dello scandalo per il sì dell’Irlanda alle nozze gay, quanto il motivo dell’accanimento con cui in tutto il mondo si battono contro le nozze gay quelli che non sono favorevoli ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Salvo poi magari divertirsi, ma di nascosto, con persone appunto dello stesso sesso, come accade spesso a chi veste la tonaca.

C’è sempre puzza di oscurantismo quando si sente puzza di crociate. Quello religioso, infatti, è solo un pretesto. Tutte le religioni parlano d’amore. Nessuna prescrive che possa esistere, l’amore, solo tra persone di sesso diverso. Nessuna religione proibisce l’omosessualità. Sono i governi e le chiese che la proibiscono, quando questo accade, in nome di una qualche religione.

Un imbroglio, insomma. Dovuto a ignoranza, vergogna, perbenismo, pruderie. La falsità è sempre stata, in fondo, la morale di molte religioni, quella cattolica in primis. Perbenismo in pubblico, libertinaggio in privato. Fate pure ciò che volete, ma fatelo in silenzio, nascostamente. Che non se ne accorga nessuno, che non si sappia in giro.

Ma non è l’ipocrisia la cosa peggiore. La cosa peggiore è che i contrari alle nozze gay – e si può benissimo essere contrari alle nozze gay, intendiamoci, è un’opinione rispettabile e legittima – vorrebbero che la loro contrarietà divenisse dogma. Che siccome esistono dei contrari, le nozze gay non dovrebbero essere permesse. In nessun Paese del mondo. Né oggi né domani né mai. Perché sono, secondo loro, contro natura. Ma chi ha detto che cos’è secondo natura? Chi lo ha stabilito? In base a quali princìpi? Con quale autorevolezza?

Quello che sconcerta, in questi fanatici talebani nemici delle nozze gay, non è tanto che vi si oppongano, quanto che intendano negare dei diritti (sacrosanti) a chi questi diritti non li ha (come appunto sposarsi tra persone dello stesso sesso), e vorrebbe invece averli, proprio per essere uguale, e non sentirsi inferiore, a tutti gli altri.

Due gay che si sposano, uomini o donne che siano, non solo non fanno male a nessuno (e perché mai dovrebbero farlo?), ma non tolgono assolutamente nulla alle nozze di tipo tradizionale, vale a dire quelle fra eterosessuali. Non le aboliscono né chiedono che vengano abolite, non le contestano, non le mettono in discussione. Niente di niente. Tanto meno obbligano a fare un matrimonio gay quelli (o quelle) che non sono gay.

Le nozze gay, insomma, non sono un pericolo per nessuno. Sono soltanto un diritto in più per qualcuno. Quindi è un bel giorno quello in cui due persone gay, uomini o donne che siano, si possono felicemente sposare. La storia, del resto, è una storia vecchia, e ricalca pari pari le polemiche che ci furono tanti anni fa, negli anni Settanta, quando in Italia venne introdotto il divorzio e legalizzato l’aborto.

Anche allora una parte del mondo cattolico, quella più oltranzista, profetizzò orrori e sfracelli, famiglie distrutte, corruzione dei costumi. Non è successo niente. Niente di male, intendo. Nessuna coppia è stato obbligata a divorziare, nessuna donna è stata obbligata ad abortire. Sono stati dati soltanto due diritti in più. Due diritti importanti, che prima non c’erano. Segnali di un Paese civile.

Proprio come adesso con i matrimoni gay. Non provocheranno alcun danno. In compenso faranno felici molte persone.

Elton John e David Furnish sposi felici.

Quelle false crociate contro le nozze gay