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Se assaggio il formaggino

Aveva iniziato da sé stesso, trasformandosi da uomo di spettacolo (chansonnier e pianista di piano bar) in uomo politico. Aveva fatto lo stesso con Ombretta Colli, Iva Zanicchi, Mara Carfagna, Nicole Minetti, Gerry Scotti. Adesso Papi Silvio Berlusconi si inventa la candidatura della presentatrice televisiva Mara Venier a sindaco di Venezia. Per guidare una città in piena emergenza morale dopo lo scandalo del Mose. Dimenticandosi (forse) questa vecchia, piccola storiella.

Roberto Bianchin

Sull’autorevole quotidiano italiano Il Corriere della Sera del 10 luglio 1998, in un articolo a pagina 15 firmato dal giornalista Paolo Foschini, e intitolato Telepromozioni, Mara Venier patteggia 1 anno e 4 mesi, si legge che «cinque settimane dopo Rosanna Lambertucci, anche Mara Venier ha chiuso i suoi conti con la giustizia: patteggiando la pena di un anno e quattro mesi più il risarcimento dei danni alle parti civili, Rai compresa».

E così, con la condanna emessa a suo carico dalla settima sezione penale del tribunale di Milano, anche la (ex) signora della domeniche Rai – racconta Foschini – esce in punta di piedi dal processo per le tangenti sulle telepromozioni: dove l’unico personaggio tv rimasto alla sbarra, Pippo Baudo, sembra peraltro sperare a sua volta in un patteggiamento ad ottobre, alla ripresa delle udienze.

«Sono contenta che si sia chiuso questo capitolo, la prossima volta starò più attenta – ha poi commentato Mara Venier –. Vorrei sottolineare che ho scelto io il patteggiamento perché non avrei retto lo stress dell’attesa del processo. E poi c’erano le fatture dei miei contratti con le ditte che dimostrano la mia colpevolezza e allo stesso tempo la mia buona fede. Ma la legge, come si sa, non ammette l’ignoranza».

Scrive sempre il Corsera che «le prove raccolte in due anni di indagini dal pm Giovanna Ichino, in effetti, avevano riempito un fascicolo corposo. Ne faceva parte una lunga galleria di personaggi: manager e impresari, divi e imprenditori. E il pubblico ministero aveva deciso che c’erano elementi a sufficienza per ipotizzare un’accusa di concussione, mettendo in luce l’abitudine di molti protagonisti televisivi di recitare con impegno le scenette pubblicitarie solo in cambio di compensi extra versati direttamente dalle aziende interessate. «E un sorriso in più può fare molto», spiegavano i manager agli sponsor».

Il tutto – sottolineava la pubblica accusa – malgrado il regolamento Rai vietasse queste pratiche con esplicito rigore. Il quotidiano milanese aggiunge che nel processo che riprenderà in autunno, oltre a Baudo, si ripresenteranno alla sbarra il suo manager Armando Gentile, i suoi collaboratori Francesco Rizzo e Walter Croce, i consulenti Dino Crippa, Guerrino Saiani, Dario Gelli, e anche l’impresario di Mara Venier, Vincenzo Marangoni.

Proprio quest’ultimo, messo a confronto con lei, non aveva avuto esitazioni a chiamarla in causa di persona, racconta Foschini: «Quando le dicevo che le aziende non pagavano, si infuriava anche. Io le spiegavo che se rifiutavano non potevo farci niente… ma lei si arrabbiava perché la cosa non era riuscita». La Venier, di fronte al magistrato, a quel punto era scoppiata a piangere.

Le accuse a suo carico parlavano di «10 — 30 milioni a puntata a partire dal ‘94» che avrebbe incassato dagli sponsor di Domenica in e Luna Park, le ultime trasmissioni Rai da lei condotte prima del suo passaggio a Mediaset. Tra le aziende coinvolte figuravano Caleffi, Rinascente, Eminflex, Filodoro, Philips, Sant’Angelica, Ferrero, Condorelli, Il Coccio e Galbani.

«Se volete che la signora assaggi il formaggino in diretta bisogna pagare», diceva chi trattava per lei, scrive sempre Il Corriere della Sera. «Ora l’attrice veneta ha risarcito tutti. Tranne il ministero delle Finanze che non si era costituito parte civile: le somme extra incassate dalla signora, per quanto fuori contratto, erano infatti regolarmente denunciate».

Questa storia che abbiamo letto sul Corriere della Sera, non è segreta né secretata. Magari è dimenticata, dato che risale a sedici anni fa, ma è pubblica, e tutti la possono trovare su Internet. Basta andare su Wikipedia, alla voce Mara Venier, nome d’arte di Mara Provoleri, nata a Venezia il 20 ottobre del 1950, possibile candidato sindaco della città che fu Serenissima.★

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