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Seminaristi & Dame

Roberto Bianchin

(r.b.) – Francesco Maria De Vito Piscicelli, il costruttore che scucì ventimila euro per pagare le allegre vacanze di Carlo Malinconico al «Pellicano» di Porto Ercole, descrive così l’ex sottosegretario del governo Monti in un’intervista a Repubblica dell’11 gennaio: «Una persona ottima. Garbata, colta. Le dico di più: una dama. Ecco, sì, una dama».

Ma come? Una dama? Malinconico una dama? Con quell’aspetto grigio, un po’ tetro, con quello sguardo tristanzuolo, con quella barbetta da alpino? Cosa avrà voluto dire Piscicelli? Ne sapeva di più? L’aveva visto vestito da Madame Pompadour? Aveva ballato con lui l’ultimo tango all’Argentario?

Carlo Bonini, il giornalista che raccoglie l’intervista, notoriamente un mastino, non affonda i denti. Curioso. Non chiede perché. Lascia lì, scivola via. Non indaga sul presumibilmente pruriginoso coté che spinge il costruttore a definire il sottosegretario «una dama» anziché, poniamo, «un galantuomo». Si astiene.

Forse ritiene che basti così. «Una dama» è già più che una traccia. È una pista precisa, un’indicazione netta. Inequivocabile. Definitiva. Non serve aggiungere altro. Ma c’è dell’altro. È quando si capisce chi ha dato l’ordine di pagare la vacanza alla «dama».

È in un altro passo dell’intervista, quando Piscicelli racconta che fu lui a pagare il conto piuttosto salato dell’albergo, ma che lo fece su esplicita richiesta di Angelo Balducci, l’ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici finito nei guai con la giustizia in quanto potentissimo capo della famigerata cricca che si spartiva la torta dei grandi appalti pubblici.

Le vacanze pagate all’Argentario, secondo Piscicelli, erano un «cadeau» di Balducci a Malinconico. Proprio così. Un regalo per la dama.

Un gentile «cadeau», si suppone, da parte del suo cavaliere. Balducci del resto, per chi non ricordasse, è quel gentiluomo che a un suo giovane amico, che cantava nel coro della cappella vaticana, chiedeva di inviargli dei giovani e robusti seminaristi «che non avessero l’obbligo di rientrare troppo presto», allo scopo di allietare le sue serate gaie.

Certo, Malinconico non è più giovanissimo, ha anche l’aria un po’ triste, e non sappiamo come se la cavi col canto. Ma è anche vero che non tutti i seminaristi diventano dame.

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Balducci
Dom, 01/01/2012 - 12:00

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