Tra musica immagini
e profumi divini

Performance di Andrea Morucchio e Francesco Gibaldi
alla Nuova Icona

Il 1 giugno (alle 19.30) performance dal vivo nella mostra personale di Andrea Morucchio Play God, con il musicista Francesco Gibaldi che ha collaborato con l’artista per l’aspetto musicale dell’installazione artistica (presso l’oratorio di San Ludovico a Dorsoduro, San Basilio). L’allestimento (un’installazione composta da due proiezioni, una composizione sonora e un tappeto, più un’essenza profumata) è visitabile fino all’8 giugno.

VENEZIA — Nello spazio buio dell’oratorio lo spettatore si troverà ad osservare il medesimo video sagomato all’interno dell’altare e sdoppiato sulla parete opposta. Il video ritrae il torso nudo dell’artista visto da dietro, dalla nuca al bacino, mentre muove ritmicamente le braccia in un’azione che si ripete sempre uguale: un esercizio di meditazione e rigeneratore di energia. A fare da sfondo del video un pattern geometrico in bianco e nero, ispirato ad una litografia di Frank Stella dalla serie Black, 1967.

Attorno alle due proiezioni, veri e propri poli di attrazione, gravitano la musica, il profumo e il tappeto: quest’ultimo, su cui è stato stampato lo stesso pattern geometrico che si trova nei video, collega l’altare alla parete opposta; la musica invece è prodotta da strumenti a fiato suonati con la tecnica della respirazione circolare, che permette di ottenere un flusso di suoni senza pause, come senza pausa è il movimento del corpo nei video. A rendere ancora più intensa l’esperienza sensoriale dello spettatore è il profumo diffuso nello spazio: una fragranza d’alloro (Lauris Nobilis), scelta per il valore simbolico che riveste questa pianta, già sacra per i Greci e i Romani e deputata alla consacrazione di Poeti e Imperatori.

L’artista costruisce uno spazio immersivo ed ipnotico, che tutti gli elementi dell’installazione concorrono a creare, in stretta simbiosi l’uno con l’altro. Simbiosi fatta di rimandi visivi, ma anche ritmici e olfattivi, dove non si distingue più la sorgente e il rimbalzo: viene prima il tappeto o la sua immagine? Il suono o il movimento? La nota profumata (assolutamente occidentale) o la percezione che ho di essa (come incenso/profumazione orientale)? Poi stop, un minuto di silenzio in cui niente si sente, e si vede solo il pattern geometrico alle pareti e il tappeto sotto i piedi, quasi il raccoglimento della preghiera, prima dell’inizio di una nuova liturgia: 6min di sonoro +1 di silenzio che si ripetono in loop. 6 cm la distanza tra le linee del pattern e 1 cm lo spessore della linea. 7, il numero perfetto per i mistici. Lo spazio sacro è il luogo dove è resa possibile la comunicazione tra questo mondo e l’altro (come scrive Mircea Eliade, Symbolism, the Sacred and the Arts, Crossroad, New York, 1986). Il bianco e il nero sullo sfondo del video non è solo la ripetizione del pattern del tappeto, ma una sua nuova interpretazione e l’esaltazione degli opposti e della simbologia (sacra e non) ad essi collegata.

Opposti come il minimalismo di Stella e il corpo di Morucchio, la sparizione e la presenza dell’artista, che qui porta in mostra anche la sua esperienza di vita: lo stesso pattern è riprodotto su un tappeto che l’artista ha fatto fabbricare in Nepal in un laboratorio di profughi tibetani alla fine degli anni ‘90, per utilizzarlo a casa come luogo per la meditazione. Del resto concetti come circolarità, ripetizione, logica binaria degli opposti, esoterismo, corpo, religione, sono costanti in tutti i lavori di Morucchio. Qui, inoltre, ci troviamo in uno spazio sacro e non si può non pensare a come, particolarmente la religione cristiana, abbia da sempre utilizzato il potere incantatore delle immagini combinate con la musica e pure il profumo per connotare le sue liturgie al fine di potenziarne il messaggio.

L’artista

Andrea Morucchio (Venezia 1967) Laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Padova, inizia l’attività di fotografo nel 1989. Dalla fine degli anni ‘90 amplia la propria ricerca linguistica — sovente supportata da riflessioni di carattere politico-sociale — su diversi fronti, dalla scultura all’installazione, dal video alla fotografia, alla performance.

Tra le principali esposizioni personali: Back in Black | scultura . arte digitale . video | a cura di S. Fuso, Ca’ Pesaro, Galleria d’Arte Moderna, MUVE Musei Civici Venezia, 2011; Pulse Red | installazione video | a cura di G. Conti, D. Musella, Outdoors, Fontego dei Tedeschi, Venezia, 2009 ; Verso il Paese dei Fumi e delle Urla | installazione video-audio | Giorno della Memoria, Campo San Bartolomeo, Venezia, 2008; Sri Yantra | installazione video-audio | a cura di M. Riccioni, Notturni Dannunziani, Vittoriale degli Italiani, Gardone, Brescia, 2008; Pulse Red | proiezione luminosa | a cura di A. Fonda, Borders, ricerca multimediale sui confini oggi, Punta della Dogana, Venezia, 2004; Eidetic Bush | installazione video-audio | a cura di N. Frankham, Plimsoll Gallery, Tasmanian School of Art, Hobart, 2003; Le Nostre Idee Vinceranno | installazione video-audio | a cura di V. Baradel, Gemine Muse, giovani artisti nei Musei Italiani, Museo Mocenigo, MUVE Musei Civici Venezia, 2002.

Tra le collettive: Hybrid Body Poetic Body, Venice International Performance Art Week, | installazione video- audio | a cura di A. Pagnes, Palazzo Bembo, Venezia, 2012; Winning Hearts and Minds, dOCUMENTA (13) | video-audio | a cura di Critical Art Ensemble, Spazio 42, Hauptbahnhof, Kassel, 2012; Glocal 3 | fotografia | a cura di E. Gusella, Centro Culturale Candiani, Mestre, 2012; Krossing-Immaginodromo | fotografia | a cura di O. Casagrande, evento collaterale 53^ Biennale di Venezia, Forte Marghera, Mestre, 2009; Giunglavideo.3 | video | a cura di P. Toffolutti, SPAC, Villa Toppo Florio, Buttrio, 2008; Multiversity | fotografia | a cura di M. Baravalle, Magazzini del Sale, Sale Docks, Venezia, 2008; Dis-orders | video | a cura di M. Baravalle, Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito, Venezia, 2006.

Andrea Morucchio, Play God (fonte http://playgodvenice…

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