Tutti Tattoo
(esclusi i nonni)
Il polpaccio del giovane che cammina davanti ha una composizione di fiori blu e rossi che si sviluppa elegantemente sulle scarse rotondità delle magre gambe. La ragazza con i jeans regolarmente tagliati al ginocchio ha una piccola rosa blu tatuata sul collo. Dalla maglietta a righe del ragazzo che le sta accanto una fascia di motivi geometrici blu gira attorno al braccio.
Gambe, cosce dei giovani tra i trenta e quarant’anni che mi circondano sono una mappa variegata di disegni tratti dai cartoni animati. Solo pochi rimangono ancora legati a scritte latine o numeri romani che ormai non sono più di moda.
I quarant’anni che mi dividono da questi giovani sono scritti sulla pelle in modo indelebile. Quand’ero bambina tatuati erano soltanto i marinai con improbabili ancore e sirene che spuntavano da petti villosi o muscolosi bicipiti alla Braccio di Ferro.
L’anno scorso l’Istituto superiore di sanità ha effettuato un censimento sulla diffusione dei tatuaggi nel nostro paese. È risultato che il 12,8 per cento degli italiani ne ha almeno uno. Una moda diffusa soprattutto nella fascia d’età tra i 35 e i 44 anni con il 30%. Seguono i 25-34enni con il 21%. I calciatori sono in prima fila. Oramai solo i corpi di nonni e bambini risultano privi di immagini e messaggi .
Se le ragazze prediligono farfalle, cuori, fiori e stelline, spine con rose intorno all’ombelico che spuntano dai jeans a vita bassa, i ragazzi vanno più su teschi, delfini ,teste di tigri e leoni.
Nascite, amori in corso, anniversari tutto scritto sulla pelle. Momenti di vita privata vengono esibiti come i frammenti di conversazioni che, nostro malgrado, siamo costretti ad ascoltare e condividere quotidianamente con chi parla continuamente ed interrottamente al telefonino o sulle chat.
Forse i tatuati vogliono che i loro pensieri, date, ricorrenze rimangano impressi in modo meno volatile e sfuggente delle conversazioni e messaggi online. Si sbagliano. Ci sono degli ottimi laser che cancellano anche gli inchiostri indelebili.★