Un quadro composito
di razionalità e passione

La lettura della mano di Fabio

prima di entrare nel merito della tua mano sinistra, serve chiarire un concetto importante nella dinamica interpretativa della chiromanzia. Mentre il palmo rappresenta la componente pratica del carattere, con tutte le possibili sfaccettature che ne conseguono, le dita indicano invece la parte istintiva della personalità e rivelano come elaboriamo o i nostri pensieri, anche quelli più reconditi.

Le dita lunghe segnalano tre caratteristiche precipue: gusto per il dettaglio, capacità analitica, sicurezza nel proprio operato ma con tendenza a guardare il prossimo dall’alto al basso. Morale della favola: i soggetti dalle mani coniche e affusolate, così ammaliatrici ma ipercritiche, dovrebbero imparare ad essere culturalmente meno elitari ed imparare ad accettare i difetti altrui e dello stesso partner.

Le persone dalle dita corte colgono al volo le situazioni, pronte a risolvere il problema. Il loro approccio con la realtà appare essenzialmente impulsivo, dove il trasporto istintuale gioca un ruolo fondamentale. Ciò porta questi soggetti a dimenticare la diplomazia a vantaggio della schiettezza.

Inoltre risultano troppo impazienti: colgono appieno l’essenza delle cose ma trascurano i dettagli. Dovrebbero pertanto cercare di fare ordine nelle propria mente dando un po’ di più spazio al ragionamento rispetto allo strapotere dell’istinto.

Un’altra distinzione significativa è quella tra palmo vuoto e palmo pieno. Nel primo caso sono presenti solo le tre linee principali (vita, amore e intelligenza) assieme ad altri segni minori in ordine sparso. Il palmo pieno declina invece un reticolo di linee e segni che comporta un labirinto interpretativo da cui appare arduo uscire.

I due diversi tipi di palmo corrispondono a due tipologie opposte. Chi possiede un palmo piatto non vuole complicazioni ma persegue una vita tranquilla lontana da stress e grattacapi vari. Stabile nei sentimenti, ha un atteggiamento responsabile ed affidabile sul lavoro e nel contempo sa godersi le piccole gioie della vita: Bacco, tabacco e Venere.

Questa lunga divagazione serve per inquadrare la mano di Fabio: una mano mistilinea che, in riferimento alle dita, possiede sia la caratteristica di quelle lunghe che di quelle corte, con tutte le contaminazioni tipologiche che ne conseguono sul piano comportamentale.

Ne esce un quadro composito, dove ad un filone razionale riscontrabile nella struttura mentale di Fabio si contrappone una pulsione istintuale ed emotiva altrettanto marcata, soprattutto quando entra in gioco il fattore sentimentale.

Per rendersene conto basta osservare la struttura del pollice, considerato dagli antichi sapienziali il più importante in quanto riassume in scala ridotta le caratteristiche di tutte le altre dita della mano. Si nota anzitutto come la seconda falange, quella preposta alla logica, risulti dominante sia rispetto alla falangetta, deputata a rappresentare l’intuito e la spiritualità, che alla falange «di terra» attaccata al Monte di Venere.

L’impianto razionale traspare anche nel dito di Giove (indice), privo peraltro del segno del comando per mancanza del necessario cinismo. Nel dito medio è in evidenza soprattutto l’aspetto saturnino legato al fatto che il soggetto non riesce ad esternare compiutamente il magma che cela nella sua psiche, impegnata a mettere d’accordo (senza mai riuscire nell’intento) ragione ed istinto.

In riferimento al dito di anulare o di Apollo, preposto all’arte, va detto che Fabio possiede un indubbio gusto estetico, costruito però non su basi istintive bensì concettuali. Ne esce una creatività cerebrale, all’interno di una logica simbolica tutt’altro che monocorde.

Dito mignolo o di Mercurio: attenzione a non spendere troppo.

Per quanto concerne il palmo, possiamo definirlo vuoto ma con due varianti a renderlo più effervescente rispetto alla norma. Anzitutto c’è la linea dell’inquietudine che parte dai bracciali della mano sinistra fino a raggiungere il Monte della Luna. È un’inquietudine positiva, tipica di chi ha progetti futuri e spera di poterli raggiungere nonostante questi difficili momenti. Fabio è pure amante dei viaggi, soprattutto quelli della mente.

L’altro aspetto curioso riguarda la linea dell’intelligenza, certamente buona e sorretta una mente speculativa poco incline ai voli pindarici. Però ad un certo punto la linea dell’intelletto ha un’inattesa biforcazione: un ramo prosegue dritto verso la percussione, mentre un altro sale a destra verso il Monte della Luna. Tradotto in soldoni: in certo momenti l’instabilità emotiva parte per la tangente rendendo più complicato, senza però escluderlo, il raggiungimento di determinati traguardi.

La linea della Vita, profonda e senza interruzioni, prevede un’esistenza lunga in un soggetto sportivo e fisicamente ben dotato.

La linea della Vita e dell’Intelligenza, nate in comune, proseguono assieme per un buon tratto evidenziando il cordone ombelicale esistente tra Fabio e la sua famiglia.

Infine la linea del Cuore, a tratti ballerina e con segni pregressi di sofferenza. Ora si colgono finalmente segni di stabilità affettiva. Ma senza cullarsi troppo sugli allori. L’amore va salvaguardato giorno dopo giorno.

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Un quadro composito di razionalità e passione