Un ritorno sfavillante
per la ragazza del Piper
In anteprima a Milano
Un nuovo disco e un nuovo tour, intitolati «Eccomi», per l’intramontabile Patty Pravo. Dodici luccicanti brani nuovi di zecca, più uno rivisitato d’altri tempi. La cantante veneziana, icona del mondo beat, torna sulle scene a sessantotto anni in piena forma. Prima alla libreria Mondadori, affollatissima anche di ragazzi molto giovani (due ore in coda per un autografo e una foto), e poi in concerto al Teatro Nazionale.
MILANO – Si intitola “Eccomi”, e contiene dodici luccicanti brani nuovi di zecca, più uno rivisitato d’altri tempi, il nuovo disco della sempiterna Patty Pravo. L’ex ragazza del Piper, icona del mondo beat, lo ha presentato in anteprima, alla partenza di un nuovo, ennesimo tour, prima alla libreria Mondadori, affollatissima anche di ragazzi molto giovani (due ore in coda per un autografo e una foto), e poi in concerto al Teatro Nazionale di Milano.
Non è proprio un titolo originale, neanche per un disco, ma rende in qualche modo l’idea di qualcuno (qualcuna) che comunque, nonostante tutto, c’è. E’ ancora qua. A dispetto delle assenze (a volte lunghe) di ogni tanto, dei periodi di scomparsa, e di quelli di poca lena. E continua, bene o male (più bene che male), a fare il suo mestiere. Per questo era forse meglio se il disco lo battezzava “Rieccomi”.
Perché dell’estrosa sessantottenne Nicoletta Strambelli, veneziana di Mestre, bisogna temere più i ritorni, a volte davvero improvvidi, delle improvvise partenze per destinazioni nebulose, per usare una frase cara allo scrittore Giancarlo Marinelli. Non è questo, fortunatamente, il caso. L’ennesimo ritorno discografico della cantante italiana più sofisticata e più intrigante, è un ritorno felice.
Lei appare in piena forma. La voce, profonda più di sempre, è calda e sicura, ricca di sfumature, in tono, senza quelle incertezze che talora dal vivo la penalizzano. Le canzoni, di buona fattura anche se non proprio capolavori (in fondo sono pur sempre solo canzonette, come cantava Edoardo Bennato), sono costruite su misura, le orchestrazioni sono precise, i testi sono pregevoli, mai banali. La prima metà del disco (le prime sei canzoni) è godibilissima, la seconda meno convincente.
Apre un’intensa e orecchiabile “A parte te”, un pezzo d’atmosfera, a spiegarti, come un omaggio alla persona amata, che “non c’è niente a parte te di speciale”. Segue “Ci rivedremo poi”, qui il testo si innalza: “Eravamo in una stanza circondati dagli sbagli”, recita l’incipit che vale la canzone. Lenta e fascinosa è “Qualche cosa di diverso”, il pezzo più intimista dell’album.
Come quarta traccia, “Cieli immensi”, il pezzo di Sanremo. Un pezzo da festival, appunto. Non è male, orecchiabile, ben ritmato. Ma non è troppo ispirato, è troppo sanremese, e troppo distante da un altro pezzo presentato al festival, sempre da Patty, alcuni anni fa, come “Dimmi che non vuoi morire”. Ma quello era dal grande Vasco. Altra storia. Seguono altri due ottimi brani a completare una prima metà dell’album da applausi: “Per difenderti da me”, forse il pezzo migliore, scritto da Tiziano Ferro, e “Nuvole”, intimo e notturno, che pare il suo ritratto: “perché io sono fragile, debole, instabile, sempre un po’ vulnerabile”.
La seconda parte del disco è poco indovinata. A cominciare da “Non siamo eroi” (pessima), in cui appare un rapper, Eris Killan (cosa c’entra il rap con Patty?), per continuare con “Possiedimi” firmata da Gianna Nannini (la rocker toscana non si dev’essere sforzata molto), con le leziosa “Se chiudo gli occhi” e l’imbarazzante “Come viva preghiera” il cui testo contiene frasi poco memorabili del tipo: “mentre parlo guardo i tuoi occhi, tu mi parli e mi tocchi”. Non c’è riscatto nel finale con l’inascoltabile “Se”, la filastrocca di “Un uomo semplice” e l’inutile riproposta di un pezzo leggendario, deturpato in modo rivoltante da un altro rapper (ancora?) di nome Fred De Palma.
Al netto di queste cadute di tono – ma nessuno è perfetto e non tutte le ciambelle riescono col buco — resta una prima metà del disco sfavillante, per un ottimo e gradito ritorno di una delle ultime signore della canzone italiana.
LA PAGELLA
“Eccomi”, Patty Pravo : voto 8