Verso Klee, un occhio
vede l’altro sente

Tra musica e pittura, uno spettacolo di ricerca teatrale

Originale la rappresentazione, al Teatro Fondamente Nove di Venezia, di un lavoro di Pierangela Allegro e Michele Sambin, vincitori del Premio Ubu, che ricostruisce a suo modo l’immaginario fantastico dell’artista svizzero attraverso i burattini e i giochi che creava per il figlio. Ne viene fuori un dialogo poetico, onirico, suggestivo e in qualche parte anche magico.

VENEZIA (M.L.P.) — Spettacolo di ricerca teatrale, che fonde insieme pittura e musica, “Verso Klee”, che è andato in scena a Venezia al teatro delle Fondamente Nove, è una rappresentazione frutto della ricerca di Pierangela Allegro e Michele Sambin, che da molti anni indagano i rapporti tra musica e pittura, e che nel 2014 hanno vinto il premio UBU.

Si tratta, in sostanza, di una partitura visiva e sonora in cui gli autori non analizzano l’opera dell’artista, ma la sua componente lirica e il suo immaginario fantastico.

L’attore performer indossa un mascherone che riproduce un burattino che altro non è che il doppio dell’artista e si muove su un palcoscenico costituito da paraventi mobili.

Sullo schermo, alle sue spalle, volano segni, note trasfigurate.

In questo spazio senza tempo, sospeso e fantastico, si forma un dialogo tra una voce femminile adulta ed un bambino, Felix, figlio di Klee.

È un dialogo poetico, onirico, semplice e suggestivo, magico come la pittura dell’artista svizzero che creava per il figlio burattini e giochi.

Le stanze in cui è diviso il palcoscenico si trasformano continuamente e lasciano vedere creature fantastiche che sono insieme maschere e marionette.
Un tuffo in un mondo magico e felice come quello dell’infanzia.

Verso Klee
Un occhio vede l’altro sente
Ideazione Pierangela Allegro e Michele Sambin con Flavia Bussolotto e Alessandro Martinello
Teatro Fondamente Nove, Venezia

Una scena di verso Klee un occhio vede, l'altro sente…

Verso Klee, un occhio vede l'altro sente