White, la purezza
del teatro equestre

A Verona durante tutta l’estate

Nello scenario incantato di una villa di campagna del Cinquecento arriva White, l’ultima onirica produzione di teatro equestre del celebre regista italiano Antonio Giarola. Venti artisti in scena tra cavallerizzi, acrobati, attori, ballerini, musicisti, e venti cavalli tutti bianchi guidati da Flavio, Cristina, Daniele Togni e dalla loro famiglia. Anche gli spettatori invitati a vestirsi di bianco per un viaggio magico nel candore di una dimensione poetica totale.

VERONA (r.b.) – Fin da bambino, il piccolo Antonio era affascinato dai cavalli. Stava a guardarli per ore ed ore, gli piaceva vederli correre e saltare, ma soprattutto muoversi e danzare. E sognava. Sognava il piccolo Antonio. Sognava cavalli e spettacoli. Spettacoli e cavalli. Studiò. Si laureò all’università dello spettacolo. Diventato grande coronò il suo sogno. Ne fece il suo lavoro. Cavalli e spettacoli. Spettacoli e cavalli. E inventò un genere di spettacolo, il teatro equestre, che in Italia non era stato ancora inventato.

Adesso Antonio Giarola, questo il nome del piccolo Antonio, regista di circo (fu il primo a proporre, negli anni Ottanta, il circo di regia con l’esperimento del Clown Circus), regista di teatro, regista di varietà apprezzato in tutta Europa – ha firmato spettacoli ovunque, dalla Francia all’Olanda alla Russia – ma soprattutto regista di teatro equestre, compie passi sempre più ambiziosi.

E propone per tutta l’estate, nel magico scenario di Corte Molon, una villa rurale del 1560 poco distante dal centro di Verona, la sua città, uno spettacolo ambizioso ed intrigante. Che ha un titolo semplice ma che dice tutto: White. Il colore della purezza. Perché bianchi saranno i cavalli, bianchi i cavalieri, bianchi gli attori e i musicisti. Vestiti di bianco saranno anche gli spettatori. Per fare un viaggio «velatamente onirico – spiega il regista – in una dimensione poetica totale, dove tutto ha il candore della neve, e dove il cavallo esprime l’energia che anima la vita, e diventa elemento di congiunzione artistica tra le parole e il movimento».

In pista ci saranno sedici cavalli di varie razze, tutti dal candido mantello, venti artisti tra cavallerizzi, acrobati, ballerini e musicisti, e dieci assistenti. A mandare i cavalli, come si dice in gergo, saranno i formidabili cavallerizzi della famiglia Togni, a cominciare dal più celebre di loro, quel Flavio Togni, che è anche ammaestratore di tigri, di leoni e di elefanti, e che è uno dei pochi artisti italiani ad essere salito sul podio più alto del Festival di Montecarlo, la più prestigiosa rassegna al mondo del settore, guadagnando l’ambito clown d’oro. Accanto a lui un’altra addestratrice di eccezione, la splendida Cristina Togni, il fratello Daniele, che cura anche l’organizzazione, e poi accanto ad altri artisti (attori, ballerini, musicisti), figli, cugini e nipoti della celebre dinastia circense nelle vesti di cavallerizzi, acrobati e giocolieri.

White, spiega il regista, «è il tentativo di coniugare l’estetica del movimento con l’arte del suono, della parola e dell’immagine, al fine di ottenere non solo uno spettacolo equestre, ma un vero e proprio evento artistico di poesia visiva». I testi dello spettacolo, vere e proprie poesie, sono dello stesso regista, mentre le musiche dal vivo saranno eseguite da Angelo Gallocchio , che eseguirà anche brani di Andrea Wollenweider.

Il debutto in giugno, il 25-26-27, e poi ben trentaquattro repliche in tutti i fine settimana di luglio, agosto e di inizio settembre.

White (foto Laura Santelli www.whiteteatroequestre.it)., La…

White, la purezza del teatro equestre