Essere straniere a Venezia nel 600

A Teresa Bernardi il premio Achille e Laura Gorlato dell’Ateneo Veneto

Con una cerimonia di premiazione molto seguita in rete, Michele Gottardi, presidente della commissione dell’Ateneo Veneto, ha concluso la settima edizione del premio Achille e Laura Gorlato istituito nel 2012 in memoria dei due soci, padre e figlia, nativi di Pola, dedicato al miglior studio inedito di storia istituzionale, artistica e culturale, di antropologia e di geografia economica e umana  delle Venezie e dell’Istria.

Teresa Bernardi, Michele Gottardi e Alfredo Viggiano (fonte: Ateneo Veneto).

VENEZIA (l.c.) - Lo studio di Teresa Bernardi, trentadue anni, nata a San Severino Marche ma veneziana di adozione, intitolato Mobilità femminile e pratiche di identificazione a Venezia in età moderna, è la versione ridotta della tesi di dottorato in Scienze Storiche presentata nel 2020 alla Scuola Normale di Pisa. Il saggio prende l’avvio dai processi intentati tra il 1630 e il 1660 dal Sant’Uffizio veneziano a una guaritrice di origini greche: Tarsia de Teodorino de Rodi alias Laura Malipiero; e indaga qual era la forma in cui donne straniere presentavano la propria identità agli inquisitori a seconda delle diverse contingenze processuali.

Lo studio di Bernardi solleva questioni interessanti, alcune anche molto legate al momento attuale: la storia delle migrazioni, la mobilità femminile, il ruolo delle donne nella prima Età Moderna e soprattutto il rapporto tra le pratiche di identificazione del forestiero e il governo dei cittadini, interni ed esterni. Nella sua ricerca, la studiosa non si è limitata a usare le fonti d’archivio, ma ha compiuto un’indagine profonda per capire cosa significasse essere straniero a Venezia in quel tempo.

Nella motivazione del Premio si legge: «La Commissione, ad amplissima maggioranza, ha deciso premiare Teresa Bernardi per la solidità della ricerca, la maturità della scrittura e la profonda attualità del tema affrontato». È stato il Presidente della Commissione Michele Gottardi a consegnare a Teresa Bernardi l’assegno di € 3.000 destinato al miglior lavoro inedito, che sarà poi pubblicato come saggio all’interno della rivista Ateneo Veneto.

Una menzione d’onore è andata invece a Umberto Cecchinato, trentacinque anni, veneziano (collegato via internet durante la cerimonia) che aveva presentato un lavoro dal titolo Musica, corteggiamento e violenza. Rituali festivi nella Venezia del Rinascimento. Anche questo lavoro, in forma di saggio, verrà pubblicato nella rivista di istituto.

Il Premio Gorlato, che l’Ateneo Veneto ha istituito nel 2012 in memoria dei soci Achille e Laura Gorlato (padre e figlia, nativi di Pola), riscuote un successo sempre crescente tra i giovani studiosi che si occupano di storia istituzionale, artistica e culturale, di antropologia e di geografia economica e umana dell’Istria e delle Venezie. Gli elaborati, anche quest’anno, erano di ottimo livello. La Commissione del premio, costituita da Michele Gottardi, Filippo Maria Paladini, Dorit Raines, Maria Luisa Semi, Camillo Tonini, Alfredo Viggiano, ha scelto il vincitore tra una decina di elaborati pervenuti. Il Premio Gorlato ha cadenza biennale e consiste in un assegno di € 3.000, oltre alla pubblicazione nella rivista «Ateneo Veneto» del lavoro risultato vincitore.

La cerimonia di premiazione si è svolta mercoledì 13 gennaio 2021, all’Ateneo Veneto, in occasione dell’avvio del Corso di Storia Veneta 2021, trasmessa via streaming sul canale YouTube di Ateneo Veneto, è disponibile per la visione qui sopra.

 

Essere straniere a Venezia nel 600