Tra poche settimane gli Stati Uniti avranno un nuovo e mite presidente, e un vecchio e duro problema. Il democratico, politico per professione, Joe Biden sostituirà il repubblicano, professionista per politica, Donald Trump. Due presidenti molto diversi, come molto diversi sono i loro elettori. Diversi e divisi: e in contrasto assoluto e reciproco, come non si vedeva da un secolo e mezzo.
Il secondo turno delle elezioni amministrative brasiliana (domenica 29 novembre) conferma le indicazioni uscite dalla prima tornata elettorale: grande avanzata del centro destra, con una brutta notizia per il Partito dei Lavoratori che non ha ottenuto al ballottaggio nessuna delle capitali federali. In calo netto l’ultradestra del presidente Bolsonaro.
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Incipit di un pezzo di Bernard-Henri Levy su Repubblica: «Cosa c’è di nuovo in questo inizio d’anno? Niente». E allora perché ne scrivi?
