Divorzio all’americana
Sposata con un idiota
Kevin Can F**k Himself è la serie Netflix più disturbante ed imperdibile del momento, nascosta nelle pieghe del palinsesto, oscurata dalle solite saghe di cappa e spada, giochi mortali e trafficanti di droga. Ma è lì, e mantiene benissimo ciò che promette: umorismo amarissimo e commedia tragica del fallimento matrimoniale (e anche umano) di una coppia contemporanea, e dei loro amici, nell’era del superfluo.
COSMOPOLI — Allison Devine-McRoberts è una bella bionda acqua e sapone sposata con l’unico (non proprio, ma quasi) uomo della sua vita (il Kevin del titolo) un idiota egoista ed egotista, narcisista e manipolatore, ignorante, scialacquatore e semi alcolizzato, che, in combutta con il padre, il vicino sociopatico e la sorella (del vicino) molto poco di buono, passa le sue giornate nell’ozio sfrenato e nella dissipazione del denaro, non perdendo occasione per sfottere maschiamente e brutalmente vilipendere (con tutti gli altri) la protagonista.
Nel grande purgatorio della piccola borghesia statunitense le giornate di Kevin passando in un cazzeggio continuo, illuminato a colori sparati, con contorno di risate registrate: in tutta la falsa stupidissima bonomia delle situation comedy degli anni ottanta (uno dei momenti più splendidamente bui della storia dell’intelletto umano), tra il salotto, il tinello, la cucina; il bar e qualche volta nello scantinato.
A un certo punto però Allison, che vive le sue giornate nel reale freddo grigiore della periferia bianca di Worcester, Massachusetts nel New England (duecentomila abitanti), inquadrata da una sola camera e sempre un po’ a disagio nella vita quotidiana, non ne può più. Ma proprio più. Ma proprio proprio proprio più.E decide, come unica soluzione, di liberarsi definitivamente di Kevin, della sua insostenibile idiozia, della sua ignoranza totale, delle sue angherie mascherate, del suo gretto egoismo.
Non sarà però facile. Anzi.
Visto che il divorzio non è contemplato nei piani della disperata Allison.
La protagonista è interpretata con estrema bravura da Annie Frances Murphy (classe 1986) attrice canadese che ha raggiunto un notevole successo di pubblico e di critica nella serie Schitt’s Creek (2005-2010) un’altra commedia tragicocomica dal titolo equivoco, sulle disgrazie della classe media (bassa) nord-americana (nel senso di Stati Uniti e Canada). Ideatrice, produttore e regista (di molti episodi) è Valerie Armstrong. Tra gli interpreti anche Robin Lord Taylor (un cameo) l’insuperabile Oswald Cobblepot / Penguin di Gotham (2014-2019).
La serie, spietatamente metaforica, è stata rinnovata per una seconda e ultima stagione che andrà in onda forse nell’autunno di quest’anno. I primi dieci minuti vi metteranno subito in difficoltà: «ma che cosa sto guardando?» vi chiederete. Superateli e capirete.
Buona visione.
