Quando il circo

cambia atmosfera

Piccoli esempi virtuosi crescono

Per scelta o per necessità, anche i circhi italiani cominciano a capire che è ora di cambiare. Con o senza animali. Di evolversi. E di migliorare spettacoli spesso mediocri. Il caso (positivo) del Circus Atmosphere di Franco Vassallo. Uno spettacolo diverso che tenta, pur con qualche inciampo, di battere strade nuove, dove gli animali sono sostituiti da ologrammi, seguendo una nuova moda (discutibile, che non aggiunge molto allo spettacolo), dettata dal celebre circo tedesco Roncalli di quel geniale innovatore che è stato Bernhard Paul.    

Circo Atmosphere

La quasi totalità delle imprese circensi italiane di tradizione propone spettacoli con animali, a parte qualche eccezione. Rispetto a qualche anno fa, quando era praticamente impossibile trovare un solo circense disposto a mettere in discussione il proprio sistema di lavoro (non lo avresti convinto nemmeno con il bazooka), qualcosa è cambiato.

Oggi c’è più di qualcuno che ha sperimentato strade alternative, seppure impervie, e ha capito (speriamo non sia troppo tardi) che non puoi fare l’artista, lo scenografo, il regista, il costumista, il domatore, il cassiere, il direttore artistico, perché per certi mestieri esistono seri professionisti con anni di studi alle spalle. Non manca quindi qualche esempio virtuoso (indipendentemente dalla presenza degli animali).

La famiglia Carbonari ad esempio, una volta superate le iniziali ritrosie, si è affidata al mago illusionista Ottavio Belli — già su piazza da diversi anni nei circhi nostrani — e gli ha affidato la regia di “Incanto”, di cui si dice un gran bene tra gli appassionati, ma soprattutto tra il pubblico (basta leggere cosa dicono sui social).

Per un periodo, come ricorderete, sulla scia del successo in Italia del Circo de Los Horrores degli “hermanos” spagnoli Gonzales, qualcuno pensò bene (più male in realtà) di emularli, con risultati alquanto discutibili: come se bastassero quattro maschere posticce e quattro culi al vento per confezionare un prodotto di spessore.

Ritornando all’attualità, un altro complesso che, un po’ per scelta, e un po’ per necessità (per sbarcare in Grecia dovette privarsi degli animali), ha imboccato lo stesso percorso, è Franco Vassallo di Circus Atmosphere. Gli animali in questo caso ci sono, ma sono rappresentati attraverso degli ologrammi, come da Roncalli in Germania.

Nella prima parte sono acquatici, nella seconda sono sotto forma di belve feroci e giraffe. E’ evidentemente un palliativo. Tra l’altro, non aggiungono chissà che allo spettacolo, al di là di un aspetto puramente coreografico, ma forse bisognerebbe chiederlo ai bambini, giudici sempre infallibili. Non c’è un vero presentatore (altra novità).

I numeri si susseguono con un ritmo abbastanza veloce, supportati da un ottimo impianto luci e audio, non ricompensati però –ahimè- da musiche decenti: seguono più o meno l’andazzo delle canzoni banalotte che si sentono in giro, ma in questo caso è particolarmente un peccato.

L’elemento che tiene insieme la “struttura narrativa” dello show, è il comico Diego, forse più un giullare, ma non di certo il clown truccatissimo al quale siamo abituati. Ha un vocione non indifferente, deciso, è abbastanza originale (la cosa non guasta), e conosce il mestiere (dà l’impressione di uno che potrebbe aver fatto in passato l’artista di strada).

I numeri sono più o meno i soliti: fasce, ruota della morte, hula hoop, laser, pole dance, verticali, grandi illusioni…più il temibile King Kong (prototipo da carro carnevalesco del famoso gorilla). L’ambiente e la visuale sono buoni. Non è, per intenderci, il tipico spettacolo da discount: paghi poco e pretendi poco. C’è più di qualche numero discreto, e difficilmente rischi che la noia e l’abbiocco vengano a farti visita.

Certo, manca il salto di qualità che solo i grandi artisti fanno fare. Ma, come è noto, questo  dipende sempre da quanto sei ambizioso e da quanto sei disposto a rischiare.

www.circusatmosphere.it

LA PAGELLA

Circus Atmosphere. Voto: 6+ (per l’impegno)

 

 




 

Quando il circo cambia atmosfera