Non c’è sempre bisogno di essere intelligenti

Casi italiani

Da Federica Pellegrini a Roberto Mancini, passando da Rita Pavone a Maradona a Pelè. Non ha alcun senso chiedere a calciatori, attori, stelline dello spettacolo e dello sport, che cosa pensano dei fatti del mondo. Anche perché le risposte sono, nella maggior parte dei casi, quantomeno imbarazzanti. Ha senso solo chiedere loro di far bene il proprio mestiere. Sarebbe già un gran risultato. Quanto al resto, meglio abbassare i riflettori e soprattutto spegnere i microfoni.

Cornelis van Haarlem (1562-1638), Un Matto e due donne (1595, olio su tela, 73x91 cm; particolare; fonte wga.hu).

COSMOPOLI — Chissenefrega di sapere cosa pensa Rita Pavone della guerra nel Nagarno Karabakh (è solo un esempio, sia chiaro, con tutto il rispetto per la popolazione di quel Paese, e tutta l’ammirazione per la grande Rita e la sua voce). Questo per dire che le opinioni sui fatti del mondo, spesso bislacche, di alcune celebrities, che giornali anche autorevoli ricercano con una tragica ossessione in bilico tra il masochismo e il kitsch, non solo lasciano il tempo che trovano, ma sono, nella più parte dei casi, perfettamente inutili. Molto meglio sarebbe evitare di raccoglierle. Non servono a nulla e qualche volta fanno anche danno.

La divina nuotatrice Federica Pellegrini (è solo un esempio, sia chiaro, con tutta l’ammirazione per la grande Fede e i suoi costumini), che è uscita di casa, pur positiva al Covid, per accompagnare la mamma a fare il tampone, non si rende conto di aver fatto una cosa che non poteva e non doveva fare. E le sue giustificazioni sono una peggio dell’altra. La prima è che la mamma non conosce le strade di Verona, quindi bisognava accompagnarla. La seconda è che sostiene di essere stata «autorizzata dalla dottoressa dell’Usl» a uscire di casa. Peggio mi sento. Se un dirigente della sanità pubblica consente a una persona che è positiva di uscire di casa, è più che pacifico che ogni sforzo chiesto ai cittadini per contenere il contagio cadrà, inevitabilmente, nel vuoto. In un Paese civile un dirigente così sarebbe già stato cortesemente invitato a prendere il largo.

Un altro campione di notorietà, l’allenatore della nazionale italiana di calcio, Roberto Mancini (è solo un esempio, sia chiaro, con tutta l’ammirazione per il grande Roby e le sue sciarpine), uno che pensa che sia giusto di riaprire gli stadi al pubblico in questo momento, si è divertito, pur non avendo mai posseduto un grande senso dell’humour, a pubblicare una vignetta, presa probabilmente da qualche giornaletto, di quelli che leggono i calciatori quando stanno in ritiro, in cui si vede un giovanottone barbuto in un letto d’ospedale. «Hai idea come ti sei ammalato?», gli chiede un’infermiera che sembra carina, in un italiano apparentemente traballante. Hai idea «di» come ti sei ammalato, avrebbe dovuto correttamente dire (sarà stato il fumettista: l’ortografia è in grande disuso ormai). Comunque, il ragazzotto risponde secco: «guardando i tg». Che dire. Forse è humour inglese. Più probabilmente, è una cazzata. Per carità, anche le cazzate hanno diritto di sopravvivenza. La satira, anche la peggiore, è (giustamente) libera in un Paese (nonostante tutto) libero. Libere le opinioni, libere anche le cazzate. Ma, anche qui, il celebre allenatore e già giocatore, non sembra rendersi conto che il coronavirus non lo hanno inventato i tg, ma purtroppo esiste davvero. Giornali e tivù spesso esagerano, certo, ma i numeri dei morti e dei contagiati che sciorinano ogni sera, con più o meno enfasi, sono purtroppo drammaticamente veri. Con buona pace dei negazionisti (l’ultima razza di deficienti al cubo, proprio ci mancava).

Non dovrebbe essere difficile capire che non ha alcun senso chiedere a calciatori, attori, cantanti, stelline dello spettacolo e dello sport, cosa pensano del mondo. (Anche perché, nella più parte dei casi, spareranno solo cazzate). Ha senso solo chiedere loro di fare bene il proprio mestiere (Maradona docet). Non possiamo pretendere che siano anche intelligenti.

LA PAGELLA
Federica Pellegrini. Voto: 4
Usl di Verona. Voto: 4
Roberto Mancini. Voto: 4
Rita Pavone. Voto: 7,5
Negazionisti. Voto: -2
Diego Armando Maradona. Voto: 4
Diego Armando Maradona calciatore. Voto: 9 (con il 10 c’è solo Pelè).

 

Non sempre bisogno di essere intelligenti