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la prima rivista in rete di attualità culturali
★ direttore editoriale - roberto bianchin ★ — ★ direttore responsabile - luca colferai ★
C'è molta attesa nel mondo artistico internazionale per la prossima performance (molto temuta) intorno all'ormai celebre banana attaccata al muro con lo scotch ed esposta ad una mostra d'arte di Miami, che un altro "artista", egualmente bizzarro, ha staccato e mangiato soddisfatto ("era deliziosa") allo scopo di "dialogare con l'arte". Ci sono stati anche dei gonzi che hanno comperato la banana -pare tre o quattro- per la modica cifretta di cento e venti mila dollaroni. Vedi dove va l'arte moderna. Ma la banana è sempre stata oggetto di culto artistico. Da Andy Wharol per i Velvet Underground a Cicciolina, da Harry Belafonte a Gianni Morandi, da Lucio Dalla a Francesco De Gregori. Ma il migliore fu Alberto Sordi nel suo leggendario "Polvere di stelle".
Non dev'essere un caso se il grande commediografo Gino Rocca si è ispirato al Veneto per la celebre commedia "Se no i xe mati no li volemo", che è di quasi cento anni fa ma che pare scritta oggi. Pensate: c'è un questore che vieta l'ingresso allo stadio della bandiera storica della Serenissima Repubblica, e c'è una Regione, quella appunto del Veneto, che impone l'obbligo di esporla su tutti gli edifici pubblici del territorio, e addirittura di regalarla, insieme a uno stemmino, a tutti i nuovi nati nella regione. E' tutto vero, non è uno scherzo di carnevale. E' comunque uno scherzetto che costerà duecentomila euro che forse potevano venire usati meglio. Magari per regalare dei biberon. Sarebbero stati certo più graditi.
Il sesso dei calciatori è sempre stato un'ossessione per gli allenatori. Dopo Arrigo Sacchi, Giovanni Trapattoni, Luigi Cagni, Franco Scoglio, Cesare Prandelli, Rinus Michels, Josep Guardiola e compagnia cantante, arriva anche il bizzarro kamasutra dell'allenatore dell'Inter Antonio "Wig" Conte, com'era soprannominato dai suoi detrattori quando stava in Inghilterra. Un'indigeribile ricetta che fa discutere per i suoi contenuti anni cinquanta basati su vecchie teorie, mai provate scientificamente, che fare sesso prima delle partite toglie le forze agli atleti. Allora meglio rapporti brevi -è la ricetta di Conte- stando quieti e tranquilli sotto la partner, e preferibilmente con la moglie così non si è costretti a fare "prestazioni eccezionali". Che dire? Davvero agghiaggiande.
La bizzarra vicenda di un gruppo di artisti anziani, ospiti di una casa di riposo, che decidono di tornare sulle scene per dare vita ad un varietà d'altri tempi, sta diventando un caso letterario. La vicenda narrata nel romanzo "Ultima Turnè" di Roberto Bianchin, edito da I Antichi Editori, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del primo posto nella sezione letteratura al Premio Letterario Internazionale Gian Antonio Cibotto, intitolato al grande scrittore italiano del Novecento. Una storia destinata a diventare uno spettacolo teatrale. Per gentile concessione dell'editore, pubblichiamo il primo capitolo del romanzo. Potrete leggerne il seguito acquistando il libro direttamente sul sito dell'editore: www.iantichi.org. Buona lettura.
The most beloved poems of the greatest erotic poet of Venice. Per la prima volta tradotti in inglese alcuni dei sonetti più celebri e più significativi del grande poeta erotico del Settecento Zorzi Alvise Baffo. L'iniziativa è degli Antichi Editori e colma una lacuna storica. Amato da Apollinaire, Baffo era stato tradotto in francese ma mai in inglese. Ora esce un'edizione raffinata, illustrata, sia cartacea che digitale, curata dal Professor Luca Colferai, letterato emerito, e Gran Priore della Compagnia de Calza "I Antichi" che tanta parte ha avuto nella riscoperta del poeta maledetto in epoca contemporanea, e al quale ha dedicato anche un Festival che si tiene ogni anno a Venezia.
A quarant'anni di distanza dal primo referendum per la separazione di Venezia da Mestre, la popolazione del Comune lagunare torna a votare per la quinta volta nel tentativo di dividere la città d'acqua da quella di terraferma. I separatisti, che sono sia veneziani che mestrini, ma con vedute e obiettivi completamente diversi, sono sempre stati sconfitti nei quattro referendum precedenti. Ora tornano alla carica convinti di farcela, finalmente. Perché sono passati sedici anni dall'ultima consultazione e molte cose sono cambiate. Soprattutto, dicono, è peggiorata la situazione di Venezia travolta da un turismo eccessivo nei numeri e nei modi. Con la separazione sperano di risolvere tutti i problemi. Illusi.
Affluenza record al Premio Letterario Internazionale "Locanda del Doge" di Lendinara, in Polesine, organizzato e diretto dalla poetessa e scrittrice Angioletta Masiero: 498 opere di narrativa, saggistica e poesia provenienti da ogni parte d'Italia. Giorgio Bertolizio, medico bresciano, primo posto per la saggistica con "La moglie del Vate", ispirato alla misteriosa consorte di Gabriele D'Annunzio, e Roberto Bianchin, scrittore e giornalista veneziano, premio della giuria per la letteratura con il suo "Acqua Granda" che racconta l'alluvione di Venezia del 1966, bissano il successo dell'anno scorso al Premio intitolato a Gian Antonio Cibotto. Sono due cavalli di razza della pregiata scuderia de "I Antichi Editori", stavolta in gara con Marsilio e Capponi.
L'ombra lussuriosa di Pietro Aretino si riaffaccia prepotente cinquecento anni dopo per dare ancora scandalo. L'iniziativa è del poeta A. C. Whistle, pseudonimo ambiguo dietro al quale si nasconde un noto e rispettato intellettuale italiano, che pubblica un sulfureo libello ispirato ai modi dell'Aretino, "I nuovi dubbi amorosi 2018" (Amazon Fulfillment), in cui trae spunto da trentacinque fatti di cronaca, tutti a sfondo sessuale, realmente accaduti in varie parti del mondo lo scorso anno. L'autore li reinterpreta a modo suo, un modo "politicamente scorretto", come ammette, prima instillando dubbi sul significato del fatto in sé, poi emettendo, in qualità di giudice, una sentenza "morale" che in molti casi lascia sconcertati.
Enrico "Ricky" Albertosi, talentuoso e bizzarro portiere di calcio di Fiorentina, Cagliari, Milan e della Nazionale Italiana tra gli anni '60 e '80, compie ottant'anni, e per l'occasione lo celebra in un libro -una biografia molto poco convenzionale- un gruppo di scrittori e giornalisti innamorati di storie di futbol riuniti nel "Collettivo Soriano" intitolato al grande scrittore argentino. Si è unito a loro per l'occasione un'altra leggenda del calcio italiano, un altro portierone come Lamberto "Bongo" Boranga, amico e allievo di Albertosi, stravagante come lui, e ancora tra i pali alla venerabile età di 77 (settantasette!) anni. Una lettura piacevole, ricca di aneddoti divertenti.
Noi a Verona non siamo razzisti. Siete voi che siete negri.
In un'intervista esclusiva concessa a Roberto Bianchin e Alessandro Serena per la rivista "Circo", la Principessa Stéphanie di Monaco parla per la prima volta a lungo e a cuore aperto del suo grande amore per il circo. Dalla passione trasmessale dal padre, il Principe Ranieri, che lei poi ha trasferito alla figlia Pauline, agli incontri con le grandi famiglie del circo mondiale, dalla scuola di Annie Fratellini che ha frequentato da ragazza alla direzione del Festival più importante del mondo, quello di Montecarlo. Con il racconto della sua battaglia in difesa degli animali nel circo e la dura polemica contro quelle associazioni che vorrebbero invece vietarli. "Non sanno nulla -dice- non conoscono la vita del circo".
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In un posto sperduto nelle campagne del Nord Est si possono incontrare ancora oggi bizzarri personaggi che setacciano il terreno armati di metal detector e gruppi di sommozzatori che dragano il fondo del fiume Livenza. Cercano il tesoro della leggenda: le casse con l'oro del Montenegro sepolte nell'agosto del 1943 che, partite da Roma, dovevano finanziare la rivoluzione del paese balcanico. Una storia raccontata anche da Hugo Pratt in un'avventura del suo Corto Maltese, intitolata appunto "Sotto la bandiera dell'oro". Scopriamo com'è andata.
L'ultimo capitolo de "L'anno più difficile della mia vita"
Si conclude il romanzo inedito di Giovanni Camali, "L'anno più difficile della mia vita". Questo decimo e ultimo capitolo intitolato "Il viaggio", fa seguito al nono "Dopo l'illusione", all'ottavo "Ma famille", al settimo "Il figlio", al sesto "Il voto", al quinto "Il destino", al quarto "La degustazione", al terzo "Il diario", al secondo "Lacrime vuote" e al primo "Il trench di Chloè". Li potete comodamente rileggere tutti -ancora per questa occasione gratuitamente- richiamandoli con il loro titolo dalle pagine del nostro archivio elettronico. Eccovi dunque le ultime pagine di questa storia che ha appassionato un numero sempre crescente di lettori: le intriganti avventure di una giovane psicologa francese in crisi di identità alle soglie dei trent'anni.
Ero così esausta che tutte le mie domande lasciarono spazio solo alla spossatezza quando, in treno da Venezia a Parigi, mi addormentai con il naso appiccicato al finestrino proprio come una bambina. In ospedale, la polizia aveva piantonato la stanza di Umberto, ma gli uomini di Poslar, o Poslar stesso, si introdussero nella camera e finirono, come detto, quello che avevano lasciato in sospeso. Le immagini del telegiornale mostravano l'elicottero della polizia che seguiva i presunti colpevoli.