Il Principe Condeletta

Erubescenze poetiche

Ha suscitato un vespaio d’interrogativi, la liceale citazione del nuovo segretario del Partito Democratico, Enrico Letta. Ma chi è il Principe di Condè? Hanno subito wuozzappato raffica, i nostri lettori, che a scuola erano sempre nelle ultime file (c’erano banchi supplementari nelle ultime file, tipo un emiciclo, nelle scuole di un tempo).

Luigi II di Borbone, principe di Condè (commons.wikimedia.org).

COSMOPOLI — Il Principe di Condè, che prima della battaglia non aveva alcun pensiero e non pensava a nessuno, dormì benissimo. Perché aveva tutto ben accomodato e disposto, racconta Alessandro Manzoni nella sua opera immortale che, unica nel suo genere, ha generato la lingua italiana come la conosciamo con tutti i suoi pregi e difetti, ma soprattutto generazioni di scrittori incomprensibili, anguilleschi, verbosissimi e confusi. Praticamente il novantanove per cento dei rarissimi scriventi italici, che in questi giorni danno il meglio di sé negli indigeribili proclami programmatici pandemici.

Un poeta che invece sa dire molto in pochissimo e soprattutto non annoia nessuno, è il nostro Ciucco Angioleri, che repentinamente ha composto questi versi d’occasione.

Il Principe Condeletta

(apocrifo)

Il Principe Condeletta
si svegliò in tutta fretta
c’è la gente che mi aspetta
Infilò una camicetta
prese anche una sciarpetta
e uscì dalla cameretta
senza neanche la scarpetta
ma non era Elisabetta
la regina prediletta
ad attenderlo interdetta
vi era sol ‘na zingaretta
tutta sola poveretta
che disdetta Condiletta
ma lo sai la strada è stretta
e nessuna poi è perfetta.

Il Principe Condeletta