Torto marcio
La lavagna dei cattivi
Le disavventure in cui sono incappati alcuni musicisti e commedianti, da Roberto Angelini a Furio Forieri a Natalino Balasso, sono esemplari: nel senso che non può avere scusanti chi fa lavorare in nero delle persone, come non può averne chi racconta storielle che potrebbero essere anche divertenti se fossero vere, ma che se invece sono false diventano diffamatorie e vanno giustamente punite. Pollice verso.
COSMOPOLI – Roberto Angelini, Furio Forieri, Natalino Balasso, sono (erano) delle simpatiche personcine. Che esercitano con dignità (la genialità non può essere alla portata di tutti) il loro aspro lavoro di musicisti e commedianti. Ma le disavventure in cui sono di recente incappati, aggravate dalla difficoltà estrema di uscirne senza qualche imbarazzo, li hanno impietosamente relegati dietro la lavagna dei cattivi. Diciamolo senza remore: ci saranno anche simpatici, ma nei casi che li riguardano hanno torto marcio.
Non può avere scusanti Angelini, chitarrista e cantante del complessino che accompagna ogni settimana la trasmissione Propaganda Live su La7, se fa lavorare in nero delle persone per portare in giro per le case con un camioncino i piatti del suo ristorante di cucina giapponese (il sushi è già un mezzo reato). Niente di male che un musicista sia padrone di un ristorante (stare ai fornelli forse è il suo vero mestiere), niente di male neanche se fa il musicista a tempo perso, ma magari non sarebbe niente male se rispettasse i contratti di lavoro, dato che lavora – pardon, suona e canta e si diverte (pagato in nero?) – in una di quelle trasmissioni che una volta si sarebbero dette «de sinistra» (dato che a Tele Zoro de Noantri pare conoscano solo il romanesco), e che sulla rivendicazione dei diritti più strampalati fracassano i cabbasisi, come direbbe Camilleri, tutti i venerdì che regala il calendario.
Non può avere scusanti Furio Forieri, musicista anche lui, sassofonista dei Pitura Freska (quando esistevano), che da qualche parte nell’immondezzaio della rete ha scritto che il governatore del Veneto Luca Zaia offriva agli artisti la compagnia di allegre signorine al tempo in cui l’esponente leghista lavorava come addetto alle pubbliche relazioni per una discoteca della provincia di Treviso. Non può avere scusanti, sia ben chiaro, non per averlo scritto, ma per non avere le prove di quello che ha scritto. Quindi se non ha le prove, la notizia è falsa. E se la notizia è falsa, è diffamazione, non si scappa.
Non può avere scusanti Natalino Balasso, attore (è un ex comico), che senza preoccuparsi minimamente se il fatto narrato fosse vero o meno, ha ripreso lo scritto di Forieri e lo ha diffuso a sua volta in giro per la rete, corredato del suo pollicione alzato per dire che gli piaceva, ricavandone molti entusiastici commenti.
Il musicista (forse messo sull’avviso), ha poi cancellato quello scritto. L’attore (forse non messo sull’avviso), no. Quindi ha fatto anche peggio, rifiutandosi di scusarsi, dicendo che non capiva perché mai avrebbe dovuto farlo. Glielo spieghiamo subito: perché non puoi attribuire a una persona (chiunque sia), un fatto determinato se non hai le prove di questo fatto. In questo caso, l’offerta di ragazze facili, che è un reato, si chiama sfruttamento della prostituzione. Se lo dici – o comunque se diffondi scritti che lo dicono – e non hai le prove per dirlo, vieni giustamente denunciato (e probabilmente condannato) per diffamazione. Non dovrebbe essere difficile da capire.
Non facciamola troppo grande, comunque. Non hanno ucciso nessuno, sono solo scivolati malamente sopra una cacca. Pagheranno una bella multa salata e finirà tutto lì. Come è giusto che sia. Ma non potranno evitare di percepire come un senso di fastidio arrivare dal pubblico (almeno da una parte del pubblico), quando torneranno a salire su di un palco. Giù il sipario, grazie.
LA PAGELLA
Roberto Angelini. Voto: 4
Furio Forieri. Voto: 4
Natalino Balasso. Voto: 4