NON CI SIAMO, RAGAZZA

Fra premier e comuni mortali

Il caso della premier finlandese Sanna Marin. Fuori posto le sue festine, fuori posto le sue scuse, fuori posto le sue lacrimucce. Semplicemente non ha capito qual è il suo ruolo. Per un personaggio pubblico non può esistere differenza tra vita pubblica e vita privata. Se vuoi gli onori devi sopportarne anche gli oneri. (E magari anche amici migliori che non si divertano a mettere in giro foto e video dei tuoi momenti privati). 

La mappa della Finlandia

Non ci siamo, ragazza. Proprio non ci siamo. Primo perché un leader politico, tanto più se è il premier di un Paese -sia pur non di prima fila- non deve mai scusarsi per un qualcosa, tantomeno farsi scappare la lacrimuccia in pubblico (ricordate le figuracce penose delle signore Fornero per le pensioni e Clinton per le corna?).

Perché la lacrimuccia è rivelatrice di fragilità e di nervi poco a posto. E le scuse non possono appartenere ai capi di Stato. Se uno ha sbagliato, ha una sola strada davanti: andarsene.

Nemmeno questo ha capito la premier finlandese Sanna Marin, una trentaseienne piuttosto disinvolta, messa sulla graticola per via di alcune foto e video di imbarazzanti festine tenutesi in case private ma anche nella residenza ufficiale. Niente di scandaloso, per carità. (Ma chi ha diffuso video e foto? Che amici ha questa premier???).

Semplicemente, un capo di Stato non può permettersi questi lussi (vizi annessi) privati. Un capo di Stato è un personaggio pubblico per eccellenza, e come tutti i personaggi pubblici non può appellarsi al diritto di avere una vita privata. Non la può avere. Punto. Avere degli onori significa anche portarne gli oneri. Pertanto deve regolarsi di conseguenza (vedi al capitolo “cene eleganti” di Arcore).

Un capo di Stato deve saper stare al proprio posto, e avere quello che si chiama “le phisique du role”, ovvero l’attitudine a svolgere quel ruolo. La sgallettata finlandese non sa neanche di cosa si tratti. Difatti dice: “voglio credere che le persone guarderanno a ciò che facciamo al lavoro piuttosto a ciò che facciamo nel nostro tempo libero”. Parole sacrosante. Ma per un comune mortale, non per un capo di Stato, per cui vita pubblica e vita privata sono –devono essere- forzatamente inscindibili (prenda esempio da Carla Bruni quando fu première dame).

Poi dice “sono umana”, e qui peggio mi sento. Mai pensato fosse marziana. E aggiunge: “anch’io, a volte, desidero gioia, luce e divertimento in mezzo a queste nuvole scure”. Ma benedetta ragazza, tra le nuvole scure bisogna pure abituarsi a vivere, specie se si governa un Paese. E poi perché desiderare “gioia, luce (! Forse vive al buio?) e divertimento”, solo “a volte”? Perché non sempre? Sarebbe più logico, più normale. E le volte che non desidera gioia, luce e divertimento, cosa desidera? Dolori, tenebre e noia?

 Non ci siamo, ragazza. Proprio non ci siamo. Avrai anche studiato (scienze dell’amministrazione, dice il tuo curriculum), ma non hai imparato come ci si deve comportare, da politico e da premier, in società. Non hai capito quale dev’essere il tuo ruolo. Se ti piace così tanto fare la sgallettata nelle festine, è meglio che torni al tuo lavoro di commessa, al quale ti dedicasti (meritoriamente) per pagarti gli studi. Vedrai che nessuno ti dirà più niente.      

 

LA PAGELLA

Sanna Marin. Voto: 4

Elsa Fornero. Voto: 4

Hillary Clinton. Voto: 4

Carla Bruni. Voto: 7

Non ci siamo ragazza