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Attualità

Potremmo essere felici e a volte un poco disperati

La Finlandia è il Paese più felice del mondo

Roberto Bianchin

Questo titolo, tratto da un brano di Luca Carboni («Vieni a vivere con me», 1984), riassume bene il senso del rapporto sulla felicità nel mondo, appena pubblicato dall’Istituto Gallup. La Finlandia il Paese più felice, seguito da altri Paesi nordici, come Danimarca, Islanda, Svezia. L’Italia si classifica solamente al quarantesimo posto. All’ultimo posto nel mondo, 147° l’Afganistan. Ma nella “felice” Finlandia, patria di Alvar Aalto e Anna Falchi, cresce anche il numero dei suicidi: si trova al 24° posto, su 112 Paesi. 

La birra è molto apprezzata in Finlandia

Due amici finlandesi si incontrano dopo parecchi anni. “E allora come va?”, chiede Pekka. Ahti mugugna, e ordina una birra. “E la famiglia?”. Ahti, di nuovo, mugugna e ordina una seconda birra. “Beh, almeno raccontami un po’ del lavoro”, dice Pekka, tre pinte più tardi. “Ascolta”, dice Ahti, “siamo venuti qua per bere o per parlare?”.

Benvenuti in Finlandia, il Paese più felice del mondo. Questo almeno secondo un rapporto sulla felicità nel mondo, compilato dall’istituto di sondaggi Gallup in collaborazione con l’Università di Oxford e il Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite.

Non sappiamo se basti per essere felici, ma i finlandesi, in effetti, hanno uno spiccato senso dell’umorismo (tutto particolare, per carità…) che forse aiuta a vedere la vita più rosa. Per esempio –oltre a bere — raccontano molte barzellette nei peggiori bar di Helsinki, come quella appena riportata. O come quell’altra, piuttosto celebre, di due amici, uno che chiede all’altro “da quando porti l’orecchino?”, e l’altro che risponde “da quando mia moglie l’ha trovato nel letto”.  O quelle –micidiali- in cui prendono in giro gli svedesi, considerati come dei vicini di casa un po’ stupidotti.

L’Istituto Gallup, comunque, nel suo “Rapport sur le bonheur” 2025, ha analizzato la situazione in 147 Paesi del mondo, prendendo in esame una serie di parametri, di tipo economico, sociale e psicologico, basati sul reddito, la salute, il sostegno sociale, la libertà di fare le proprie scelte di vita, la generosità, la mancanza di corruzione, eccetera. E i risultati sono abbastanza sorprendenti, nel senso che ai primi posti, tra i Paesi più felici del mondo, figurano tutti Paesi nordici: la Finlandia al primo posto, la Danimarca al secondo, l’Islanda al terzo e la Svezia al quarto. E questo nonostante i casi di suicidi siano piuttosto elevati, anche se non ai primi posti,  in questi Paesi.

Per completare il quadro dei Paesi più felici del mondo, al quinto posto viene l’Olanda, poi il Costarica (una sorpresa), la Norvegia, Israele, Lussemburgo e Messico (altra sorpresa, nonostante l’inquinamento, la corruzione e la violenza). All’ultimo posto, 147esimo in graduatoria (ma non c’è da meravigliarsi né da chiedersi il perché), l’Afganistan.

E l’Italia? Chiederete voi. E’ piuttosto indietro, e anche questa non è una sorpresa, al quarantesimo posto, preceduta nientemeno che da Paesi, diciamo così, più discutibili, come l’Estonia, la Romania, il Kuwait, il Kosovo, il Belize, la Repubblica Ceka, la Lituania e la Nuova Zelanda…Mah.

I ricercatori dicono che il segreto della felicità risiede nella fiducia dimostrata verso la società, che consente alle persone di sentirsi sicure e rilassate, in un livello di vita piuttosto elevato, e nei rapporti con gli altri, parenti, amici, conoscenti, al piacere di stare assieme e alla fiducia nel prossimo. “Il segreto della felicità sono gli altri”, commenta Philippe Escande sulle pagine de “Le Monde”.

I finlandesi, poi, eccellono in molti campi. Pensiamo al nome forse più conosciuto, quello dell’architetto Alvar Aalto (1898-1976), campione della modernità, e in letteratura a quelli di Mika Waltari (1908-1979), autore di romanzi storici (“Sinuhe l’Egiziano”), o di Arto Paasilinna (1942-2018), scrittore satirico, giornalista e poeta. Per non parlare dello sport, con i campioni di Formula Uno Mika Hakkinen e Kimi Raikkonen, o il leggendario fondista olimpico Paavo Nurmi (187-1973). E potremmo continuare col cinema, con la nostra splendida Anna Falchi (1972) nata a Tampere da mamma finlandese (Kaarima Palomaki Siska) e padre romagnolo (Benito Falchi):

Non è immune peraltro, la Finlandia, al dramma dei suicidi, a dispetto del primato della felicità. Nell’elenco degli Stati con il maggior numero di suicidi, stilato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), figura al 24° posto su 112 Stati presi in esame. Al primo posto –per la vostra curiosità- la Groenlandia tanto desiderata da Trump, seguita da Corea del Sud, Lituania, Guyana, Kazakistan, Sri Lanka, Giappone, Bielorussia, Ucraina e Lettonia. L’Italia, non sarà tanto felice, ma in questa classifica del dolore, compare solo al 67° posto. Meno male. All’ultimo posto, con zero suicidi (ma sarà vero?), Haiti e Antigua.

Cresce invece a ritmo preoccupante la percentuale di suicidi, soprattutto femminili, in Afganistan, il Paese –non a caso- più infelice del mondo. Nada Al-Nashif, vice alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha denunciato “un aumento scioccante di suicidi nell’ultimo anno”, soprattutto a causa del “sistema di discriminazione istituzionalizzata contro le donne”.

Meglio tre pinte di birra nel peggior pub finlandese.     

  

Marzo 2025
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