Il titano della poesia

In memoria di Aldo Vianello

È morto il 21 gennaio 2021 all’ospedale civile di Venezia, il poeta Aldo Vianello. Nato a Pellestrina di umili origini, si dedicò alla poesia con spirito sacerdotale, con una dignità da povero in canna. Nel flusso di parole mediato dalla sua intelligenza portò alla luce innumerevoli raccolte poetiche.

Aldo Vianello.

VENEZIA — Aldo Vianello scandagliò ogni pertugio della sua umanità con infinita libertà e con una ricercatezza espressiva potente immaginifica e nello stesso tempo cruda e unica. Ma più che da poeta scrittore, in moltissimi lo amavano come dicitore delle sue poesie. Osservandolo declamare con intensità e passione appariva concretamente che egli stesso era poesia: i suoi pensieri erompevano con fluente ritmo e tensione e arrivavano all’ascoltatore spettatore lettore complice con una potenza difficilmente descrivibile.

Moltissime in rete le testimonianze di amici e ammiratori che cercano di restituire la potente presenza umana e artistica di Aldo Vianello, tra l’altro assiduo frequentatore e frequente vincitore delle passate edizioni del Festival Internazionale di Poesia Erotica «Baffo Zancopè» organizzato dal 1992 in Campo San Maurizio dalla Compagnia de Calza «I Antichi», in cui vinceva prepotentemente per la «titanica eloquenza e l’immaginifica forza dei suoi versi» come ritualmente veniva presentato (oltre che per la imponente presenza scenica).

Tra i tanti messaggi abbiamo scelto. Matteo Poletti: «Eh già…tra l’altro ricordo che alle presentazione ufficiale de Il silenzio è un gatto che mi da ragione alla Scoletta dei Calegheri il Sindaco (allora Massimo Cacciari) arrivò con più di un’ora e mezza di ritardo umiliando il povero Aldo e tutti i più suoi cari amici che avevano organizzato l’evento con tanta cura, e quando alla fine disse un paio di parole di circostanza prima di continuare il girotondo di presenza culturale apparve subito chiaro a tutti che non aveva nemmeno avuto tempo di leggere un rigo del libro in questione parlando a vanvera di tutt’altro per dieci minuti… Ecco quanto scrisse quella sera Aldo tornato a casa affranto per l’accaduto: «Folta lunghissima peluria d’estate fa solo bene ai pidocchi. Consultato un silenzio ispirato, anche la pulce meno avvezza al rigore della sopravvivenza darebbe ragione ai miei neuroni vittime di un tal Scacco Matto…» ed ora invece si parla di lui alla maniera dei coccodrilli come di un Poeta con la P maiuscola che mancherà all’intera città».

«Ecco, Caro Aldo, ora hai finalmente deposto il tuo Cuore Soldato nel fango salmastro dei nostri verdi canali, così tremendamente voraci delle nostre inquiete carni, avidi d’ogni nostra goccia di Sangue e che nulla risparmiano nel loro scorrere senza tempo né memoria ai bordi dell’Anima. Oggi hai messo un punto nero sulla Neve, indelebile segno fatale del tuo tragico e disperato esistere su questa fredda terra desolata, fatta ormai per te di spente stelle morte inconsolabili. Tu, che dalle Aule di Vento hai sondato le profondità dei tuoi Abissi, auscultando gli echi delle tue Valli a passo di testuggine, ricchezze segrete che nessuno conosce, tanto gelosi siete Tu ed il Mare nel custodire il vostro rilucente Mistero. Se devo dirti che ne è adesso della nostra Gioia e Fraterna Amicizia, penso a noi due in un giorno qualsiasi come tanti, seduti lungo le solatie fondamenta della nostra Amata Venezia dai cieli azzurri, sereni come buoi alla pastura, tra il Vino Rosso e le Sarde in Saòr, al suono vivace delle nostre fragorose risate, come se la Morte, semplicemente, non potesse mai essere…»


Voleva questa poesia come commiato

Aldo Vianello — Poeta Veneziano 31.05.1937 - 21.01.2021

SEMPRE

Io sono amaro come il verde:
ragione sorda
ai morti del tempo.

Amo la creta,
il sole dei giorni.

Io vedo come sempre
sperduto negli spazi.

Forse il mio libro è un giorno.

Meglio essere morto
quando il Nulla traspare
nel Mare della speranza.

L’ultimo saluto al poeta verrà celebrato nell’ospedale Civile di Venezia, giovedì 28 gennaio a partire dalle 11:30 e fino alle 13:00.

 

Il titano della poesia