Chiusura anticipata

Tempi e costumi (o tempora o mores)

E insomma, come che è come che non è: il sole tramonta sempre più presto, l’età declina, ci hanno tolto anche l’ora legale. E Chang (Osteria da I Amici) chiude alle ore diciotto spaccate. Le prime tre cose, male o bene, non ci toccano più di tanto. Era ed è inevitabile. Ma la quarta proprio no. Così il Mauri ha avuto un’idea (egli ha sempre delle idee, anche se sarebbe molto meglio che non le avesse). Ecco cosa è successo.

VENEZIA — Ogni tanto, come ben sapete, qualcuno cerca di cancellare il ninzioleto della calle della Morte. Ma siccome che non si possono cancellare i ninzioleti, essa ritorna. Come è inevitabile che sia. Qui in Campo Bandiera e Moro, un tempo (ma anche adesso) San Giovanni in Bragora, e anche ovunque altrove (filosoficamente, diciamo ecco).

Qui è Andrea Silvestri che vi parla, per servirvi anche per non servirvi, soprattutto (anzi) quest’ultima scelta (grazie), delle cose attuali che succedono (una dietro l’altra, e a volte anche una prima dell’altra) qui nell’ultima città che non è moderna nel senso in cui sono moderne le altre città (che sono generalmente parlando, senza che nessun si offenda: dei paesi, ecco diciamo).

Così il Mauri (Vianello) ha proposto una azione di classe (class action) antimonopolistica (antitrust) contro la posizione dominante (market dominance) di un vero e proprio gruppo (cartel) che controlla la distribuzione la vendita e soprattutto infatti ecco il consumo degli amari usati per insaporire gli spritz.

L’idea gli è venuta (al Mauri) proprio ieri mattina alle otto e tre quarti, quando abbiamo dovuto interrompere la terza partita di magrasso per il secondo errore madornale (casson) al terzo giro commesso da Genny (Gennaro Esposito: «Esposito xe el cognome, mona») che al quarto spritz a stomaco vuoto ha ammesso: «vedo tutte le carte che mi girano».

Milord se ne è uscito con una battuta delle sue, che non si capisce mai se scherza o se è mona sul serio: «Il sangue non è acqua, miei cari: subito un altro spritz! Per me aromatizzato con l’aperitivo alcolico italiano dal colore rosso-arancio e dal sapore più dolce che amaro ottenuto per infusione in alcol di arancia erbe e radici, per voi quello che volete».

«Per me un caffè doppio corretto Cordial (qui il nome di una società italiana fondata a Milano nel 1860, che fino a qualche anno fa produceva anche questo distillato di lamponi che ormai ce l’ha solo Chang)» ha interrotto Genny, e tutti l’abbiamo guardato male, perché ha detto la parola (il nome della società) che poi ha scatenato nel tumulto la tirata del Mauri sull’azione di classe.

«È uno scandalo!» ha esordito il Mauri. E ha continuato: «Se voi ordinate uno spritz all’aperitivo dolce arancio, o all’amaro rosso, o all’amaro di carciofo, è fatto dalla stessa ditta! Date loro i vostri soldi comunque e indipendentemente dalla vostra scelta!» (indipendentemente lo ha sillabato scandendolo alla perfezione).

«È uno scandalo! Siete solo liberi di scegliere l’amaro veneziano rosso cardinalizio ottenuto dalla distillazione di una trentina di erbe diverse, e giunto quest’anno al centesimo anniversario!»

«Che a te neanche non ti piace» ho detto io.

«Appunto!» ha detto il Mauri.

«A me piace invece» ha sottolineato Genny.

«Tu taci che non hai fisico» ha sbottato il Mauri.

«È uno questione di principio, non di gusti!» ha aggiunto Milord, causando con questo errore la più confusa e lunghissima delle prime giornate della fase tre delle misure di contenimento attualmente in atto e in vigore. Abbiamo proceduto nello stilare i documenti fondativi necessari (constitution) per l’azione di classe (class action), fondando un movimento di consumatori (consumer movement), diventato ben presto un partito politico (political party), con azione di governo (government action).

Siamo arrivati persino in Europa: cioè s’intenda al Parlamento Europeo, trasformando la pulsione iniziale del movimento in un quadro rivoluzionario di grande respiro che ci ha reso protagonisti della politica internazionale confrontandoci aspramente e vittoriosamente con le grandi potenze mondiali.

Quando abbiamo perso la seconda tornata elettorale, inspiegabilmente con tutto il bene che avevamo fatto fino allora, erano già le ore diciassette e quarantacinque: abbiamo pertanto abbandonato i popoli al loro destino e ordinato al mite Chang un altro (l’ultimo purtroppo) giro di spritz assortiti.

«Senza patatine, però» ha supplicato Milord «che mi fanno acidità di stomaco».

Tornato a casa, sono piombato in un sonno profondissimo e quieto, ristorativo e beatamente meritato. Mi sono svegliato pieno di energie, pronto a ricominciare una nuova giornata a orario anticipato. Quando ho guardato l’ora sulla sveglia: erano le ventidue e quindici. Ho pianto.

Salute!

Post Scriptum di Andrea Silvestri (che sono io): i nomi commerciali degli amari usati comunemente per aromatizzare l’aperitivo veneziano sono sostituiti da perifrasi indicative per ragioni meramente commerciali: «prima pagare, poi pubblicità» come dice il Mauri.

Chiusura anticipata