Basta chimica nei vigneti
nasce il prosecco biologico
È stato presentato a Milano alla rassegna Golosaria
L’ultimo nato del gruppo veneto Bottega, tra vini, grappe e liquori, è un sorprendente prosecco biologico che nasce da vigneti coltivati con l’utilizzo esclusivo di antiparassitari organici e naturali, che bandiscono di fatto dai terreni ogni prodotto chimico. La stessa azienda di Bibano di Godega Sant’Urbano, nel Trevigiano, che è insieme distilleria e cantina, è un modello unico nel suo genere, perché è stata costruita con criteri interamente ecologici.
MILANO – Il prosecco, di suo, è già un vino che è un inno alla natura, per quanto è semplice e pulito. Se poi questo stesso prosecco diventa anche biologico, il risultato è il massimo che si possa ottenere in questo campo. A ideare il prosecco biologico è stata l’azienda vinicola veneta Bottega, che lo ha presentato con successo a Milano, nell’ambito di quella manifestazione molto intrigante che è Golosaria, un happening culturale e gastronomico organizzato da Paolo Massobrio nei prestigiosi spazi di SuperStudioPiù in Via Tortona.
L’azienda, nel suo stand dedicato, ha presentato le eccellenze della propria produzione, dai vini, alle grappe, ai liquori dolci, e ha riservato uno spazio particolare al Prosecco Biologico Bottega, che è stato lanciato in questa occasione. Si tratta di un vino che è il risultato della vinificazione di uve selezionate coltivate nel pieno rispetto dei dettami dell’agricoltura biologica: uno spumante extra dry che si caratterizza, rispetto ad un prosecco tradizionale, per la pronunciata carica aromatica che ne esalta le caratteristiche organolettiche.
Il sistema di allevamento dei vigneti coltivati secondo i canoni dell’agricoltura biologica è caratterizzato dall’esclusivo utilizzo di antiparassitari organici e naturali, che bandiscono di fatto la chimica dal vigneto. Il terreno su cui crescono le viti viene coperto da uno strato di vinacce esauste, una materia organica che impedisce naturalmente la crescita di erbacce (pratica nota come pacciamatura), evitando l’utilizzo di diserbanti.
Le uve vengono poi raccolte a mano generalmente a metà settembre. La vinificazione è caratterizzata da un impiego limitato di anidride solforosa (il regolamento dell’Unione Europea numero 203 del 2012 prevede a questo proposito 50 mg/l in meno rispetto ai vini prodotti con metodi convenzionali). La rifermentazione viene effettuata secondo il metodo charmat, a una temperatura controllata di 14 gradi in modo che vengano mantenute le fragranze tipiche dell’uva d’origine. Stabilizzazione a freddo, filtrazione e imbottigliamento concludono il procedimento.
Non è un caso che la sede del gruppo Bottega a Bibano di Godega, nel Trevigiano, che è cantina e distilleria insieme, sia stata concepita da Barbara, Sandro e Stefano Bottega con criteri del tutto ecologici. La ristrutturazione di una casa colonica del 1800 è stata effettuata con rigore, in modo tale da conservare le caratteristiche architettoniche originarie, e da inserirsi armonicamente nel contesto dei dieci ettari di vigneti che sono parte integrante della proprietà.
La volontà di risparmiare energia e di utilizzare fonti rinnovabili sta alla base della scelta di investire in impianti altamente sofisticati che consentono una sostanziale autonomia. La scelta di adottare i principi della riciclabilità e dell’agricoltura biologica fanno di Bottega un’azienda verde a trecento e sessanta gradi.★