I am You,
Marco Bertin

In viaggio nell’immaginario dell’artista

Marco Bertin, artista fotografico ed esploratore del mondo reale e immaginario, espone a Verona dal 12 ottobre al 30 novembre I AM YOU: un viaggio per immagini senza freni dentro la psiche, l’anima, gli scheletri negli armadi, sé stessi. La mostra di Bertin: «è il risultato di una lunga esplorazione su me stesso, sul mio lato maschile/femminile e su ciò che è rimasto di quello infantile».

VERONA l.c. — I AM YOU, dice l’artista: «è quel processo d’identificazione che si innesca quando un individuo si relaziona con l’immagine dell’altro». Così Bertin si identifica e si alimenta fotografandosi nelle situazioni più comuni ma nello stesso tempo paradossali. Conscio delle debolezze umane, con spirito autocritico e profondamente ironico si mette a nudo e se a prima vista le sue immagini ci possono far sorridere, ad un esame più attento esse ci inducono a riflettere sulle verità che documentano. Trasfigurati da inserzioni di oggetti comuni e anche banali, i volti e i corpi dell’artista e del suo doppio femminile dimostrano Istruzioni per l’uso e Figure Retoriche e un’Estetica del Dolore di spietata evidenza. La mostra è curata da Artantide, in via Messedaglia n. 7 a Verona. È sconsigliato portarvi i bambini.

Come non si può vivere senza respirare o senza mangiare, così Marco Bertin non può vivere senza fotografare. Egli si ciba anche di fotografia ed il piatto che preferisce è la sua stessa figura con qualche necessario contorno. Figlio d’arte (papà Paolo dipingeva) Marco Bertin comincia come pittore. Surrealista. Fa studi artistici, di giornalismo e di antropologia culturale, poi si dedica all’arte concettuale realizzando opere di grandi dimensioni e performance di body art. Quindi si specializza nella fotografia artistica utilizzando i linguaggi dell’arte contemporanea. Ha tenuto lezioni in varie università, pubblicato sei volumi e allestito mostre personali in città di vari paesi, dall’Italia alla Francia, dall’Austria alla Germania, dall’Olanda al Portogallo.

I am You, Marco Bertin