Il lungo sogno della
coppia in piena crisi

Al Teatro Goldoni di Venezia

Partita la tournée italiana di  Doppio Sogno, il nuovo lavoro dello scrittore e regista Giancarlo Marinelli, liberamente ispirato a una novella di Artur Schnitzler del 1925. La storia della crisi di una coppia borghese diventa un viaggio onirico e liberatorio, pieno di sorprese, negli abissi della coscienza. In scena una straordinaria Ivana Monti e una sfavillante Caterina Murino, insieme a Ruben Rigillo e Rosario Coppolino. A fare la differenza, rispetto ad altri lavori, la grande scrittura di Marinelli, per due volte finalista al Campiello.

VENEZIA (r.b.) – Qualunque cosa faccia, che scriva un romanzo, o che firmi la regia di una commedia o di un film, sa rendere perfettamente riconoscibili, fin dalle prime battute, i confini del suo mondo, come i tratti del suo carattere. Nei suoi lavori affiorano sempre, con grande intensità, e con una scrittura poetica e tagliente, di qualità altissima, i temi forti della vita, quelli che scavano profondo, le sfide eterne tra il bene e il male, tra l’amore e l’odio, tra genitori e figli.

Non ama le storie facili, le approssimazioni, la volgarità, e non ha mezze misure l’intensità vitale e poetica del giovane Principe degli Euganei Giancarlo Marinelli, regista e scrittore, due volte finalista al Premio Campiello, vicentino di nascita e padovano di adozione, che guarda il mondo inquieto dalla landa quietissima del suo granducato di Este.

Fu scoperto, giovanissimo, dal Duca di Lendinara, il nobiluomo Gian Antonio Cibotto, uno dei più fervidi scrittori del Novecento, e da allora, dagli esordi sulfurei di Pigalle, il suo primo romanzo, alle pagine cinematografiche di Scano Boa, il suo primo film, tratto proprio dal capolavoro dello scrittore polesano, ha seguito e affinato nel tempo un percorso lineare, profondo, introspettivo, mai banale, che lo ha portato ad essere oggi una delle voci più limpide e più intense del panorama narrativo e registico italiano.

Proprio la scrittura, la sua bellissima scrittura, inquieta, nervosa, classica da un lato e modernissima dall’altro, è al centro di tutti i suoi lavori. E fa spesso la differenza. Come salta subito agli occhi anche nel suo ultimo lavoro teatrale, Doppio sogno, prodotto dalla Compagnia Molière, che ha tratto molto liberamente da un racconto breve di Artur Schnitzler, Traumnovelle, del 1925, incentrato tutto sulla crisi della coppia borghese, che diventa un viaggio liberatorio, quasi freudiano, all’interno della coscienza.

Del lavoro di Schnitzler, Marinelli ha serbato la storia. Per il resto, ha tradito abbondantemente la versione originale tedesca, riscrivendone totalmente i dialoghi per la versione teatrale. Il risultato è sorprendente per originalità, intensità ed efficacia, oltre che per l’attualità dei temi trattati.

Al debutto della tournée italiana, al Teatro Goldoni di Venezia, il pubblico ha colto e apprezzato, ed ha applaudito con generosità. Grazie anche alla bravura degli interpreti, una monumentale Ivana Monti su tutti, e poi una scintillante Caterina Murino, un intenso Ruben Rigillo e uno scanzonato Rosario Coppolino.

Da non dimenticare anche gli altri interpreti dei ruoli minori: Andrea Cavatorta, Francesco Maria Cordella, Serena Marinelli, Simone Vaio, Carlotta Maria Rondana. Per uno di quei lavori che, in un momento non felicissimo per il teatro italiano, riconciliano con il teatro.

LA PAGELLA
° Doppio sogno di Giancarlo Marinelli : voto 8

www.teatrostabileveneto.it

La locandina di "Doppio Sogno" di Giancarlo Marinelli (www…

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