Se l’opera buffa
uccide gli eroi

In tour dalla Francia a Venezia

Les Chevaliers de la Table Ronde di Hervé in scena al Teatro Malibran di Venezia. Un’opera buffa per tredici cantanti-attori e dodici musicisti, di irresistibile comicità e grandissimo garbo ed eleganza. Uno degli spettacoli più riusciti e divertenti degli ultimi anni, realizzato dalla compagnia francese Les Brigandes per la regia di Pierre-André Weitz. Una scoppiettante girandola di trovate, invenzioni, equivoci, travestimenti e tradimenti. Eppure quando fu rappresentata per la prima volta, nella Parigi di metà Ottocento, diede scandalo.

Un'immagine tratta dall'opera buffa "Les Chevaliers de la…
Un'immagine tratta dall'opera buffa "Les Chevaliers de la…

VENEZIA – L’opera buffa  Les Chevaliers de la Table Ronde, andata in scena al Teatro Malibran di Venezia per iniziativa del Teatro La Fenice e del Centro di musica romantica francese del venezianissimo Palazzetto Bru Zane, molto attivo nella riscoperta di autentiche perle per lo più dimenticate, è uno degli spettacoli più riusciti e divertenti degli ultimi anni. Un gioiellino assoluto.

Eppure, quando debuttò a Parigi, al Théatre des Bouffes-Parisiens, il 17 novembre del 1866, diede scandalo. E il suo compositore, quello spiritaccio bizzarro di Louis-Auguste-Florimond Ronger detto Hervé (1825-1892), considerato uno dei padri dell’operetta al pari del suo perfido rivale Jacques Offenbach, fu vigorosamente messo alla berlina insieme agli spudorati (per l’epoca) autori del libretto, i sulfurei Henri Chivot e Alfred Duru.

Motivo di tanto scalpore, quasi di offesa alla patria e alla storia, il fatto che i leggendari cavalieri della tavola rotonda, tanto amati e ammirati, fossero stati trasformati da quella malalingua di Hervé in una banda di giovinastri dissoluti e sbragassai, dediti agli ozi e ai vizi, alle donne e al bere, piuttosto che ad eroiche imprese cavalleresche.

Tuonò infatti la penna di Monsieur X. Feyrnet dalle colonne dell’autorevolissimo  Le Temps: «Triste! Triste! L’operetta ha ucciso gli dei, ha ucciso gli eroi, ha ucciso i baroni del Medioevo, e questa sera ai Bouffes-Parisiens si accinge a uccidere i cavalieri della Tavola Rotonda. Sono perduti per sempre al rispetto dei popoli Medoro, Amadigi, Lancillotto, Ogier e Rinaldo! Perdute anche la bella Angelica e la fata Melusina… Siate maledetto, Monsieur Hervé! Siate maledetto, Monsieur Duru! Siate maledetto, Monsieur Chivot!».

Passato lo scandalo, resta oggi il divertimento puro, purissimo, per questo lavoro per tredici cantanti e dodici musicisti, magistralmente orchestrato dal regista Pierre-André Weitz per la frizzante direzione musicale di Christophe Grapperon, e messo in scena dalla compagnia Les Brigands (dal titolo di un’operetta di Offenbach), che ha debuttato a Bordeaux lo scorso novembre e sta girando tutta la Francia con grande successo.

La ragione del successo sta, appunto, nel divertimento, una girandola senza soste di equivoci, travestimenti, tradimenti, colpi di scena e trovate buffe, che più che a un’operetta fanno assomigliare questo strabiliante spettacolo, pieno di comicità, di grazia e di buon gusto, a una pochade, sempre molto francese, sul tipo di Labiche o di Feydeau.

A sorprendere, poi, oltre ad un’ambientazione pressappoco contemporanea, alle scene e ai costumi, molto originali ed eleganti, tutti in un bianco e nero, l’abilità dei tredici personaggi in scena, tutti giovani, che sanno essere al tempo stesso, senza distinzioni, cantanti, attori e mimi.

Spiccano, fra tutti, l’eccentrico Damien Bigourdan nella parte del duca Rodomonte, lo svagato Rémy Mathieu in quella di Orlando, la prosperosa Chantal Santon-Jeffery in quella della maga Melusina, e la spumeggiante Ingrid Perruche in quella della duchessa Totoche. Applausi e chiamate.

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