Salieri Circus Award

tutta un’altra storia

La seconda edizione del Festival di Legnago

Quella ideata e diretta dal regista italiano Antonio Giarola è l’unica rassegna al mondo che sposa la musica classica alle arti circensi, e che ha una grande orchestra sinfonica di trentasei musicisti ad accompagnare dal vivo gli artisti in competizione con brani di compositori antichi e moderni. Ma è anche l’unico «festival di regia» dove i numeri vengono creati appositamente per questo evento, o modificati, anche radicalmente, per adattarli alle caratteristiche della rassegna. I vincitori di quest’anno sono una coppia di trapezisti francesi e un funambolo spagnolo. Impreziosisce il festival un ricco calendario di eventi collaterali, mostre, mercatini, talk show, presentazioni di libri.   

LEGNAGO (Verona) – A dispetto delle varie Cassandre che da anni profetizzano la morte del circo, e il circo invece non muore mai, casomai si evolve, cambia, si trasforma, come del resto fa ogni genere di spettacolo, i festival di arti circensi sparsi per il pianeta godono di buona, se non ottima, salute. A cominciare dal più prestigioso, quello di Montecarlo, per continuare col più innovativo, quello del “Cirque de Demain” di Parigi guidato dalla mano sapiente di Pascal Jacob, proseguire col più bizzarro, quello del funambolico Genis Matabosh a Girona (Spagna), e terminare con l’ultimo nato, il più prezioso,l’International Salieri Circus Award di Legnago, che si è appena concluso nella vivace capitale della bassa veronese, in quella che fu la pianura dei Dogi.

In soli due anni di vita, il Salieri Circus, intitolato al compositore Antonio Salieri, nativo appunto di Legnago, e in scena nell’elegante teatro a lui dedicato, per la direzione artistica del regista Antonio Giarola, si è già ritagliato uno spazio importante nel panorama dei grandi eventi internazionali. Prima di tutto per l’originalità della sua formula: è l’unico festival al mondo che sposa la grande musica classica, sia antica che contemporanea, alle arti circensi di qualità. Ed è l’unico festival circense al mondo dotato di una grande orchestra sinfonica, formata da 36 musicisti, e diretta dal Maestro Diego Basso, che accompagna dal vivo tutti i 21 numeri in gara, eseguiti da 50 artisti di 15 Nazioni.

Basterebbe questo per farne un evento unico al mondo. Ma c’è dell’altro. Perché mentre gli altri festival si limitano a proporre una rassegna di numeri che arrivano già confezionati e vengono presentati così come sono, senza modifiche, al Salieri, proprio per l’accompagnamento con la musica classica cui gli artisti generalmente non sono abituati, ogni numero viene smontato e rimontato appositamente per il festival, modificando musiche, coreografie, costumi, in un lavoro paziente e certosino, che inizia molti mesi prima, in cui si impegnano il regista Antonio Giarola e la coreografa Elena Grossule, che fanno diventare in questo modo il Salieri Circus un vero e proprio festival di regia. Anche qui, un caso unico.  

Basta un esempio, quello del funambolo spagnolo Nicol Nicols, che ha vinto meritatamente, con due mortali perfetti al filo teso, uno indietro e l’altro avanti, il Salieri d’Oro. Il suo numero, tecnicamente perfetto, era così anche prima. Solo che Nicol lo faceva alla spagnola, con musiche, costumi e movenze spagnoleggianti. Il regista ha cambiato tutto. Per inquadrarlo nel Salieri, lo ha vestito con frac, guanti bianchi, cilindro e bastone da passeggio, gli ha fatto offrire da un valletto una flute di champagne tra un salto e l’altro, lo ha fatto danzare sul filo sulle note della Traviata e del Rigoletto di Giuseppe Verdi e del Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart. Non contento, gli ha messo come fondale, utilizzando la meravigliosa tecnologia del Led Wall, i palchi della Scala. La stessa operazione l’ha ripetuta con tutti i numeri, compresa l’ospite d’onore fuori concorso, l’acrobata paraplegica svizzera Silke Pan, alla quale ha regalato, in un quadro di rara eleganza, il Requiem in do minore di Salieri e un ballerino dell’Arena, Luca Condello, che ha svolto anche le funzioni di attrezzista, normalmente  in carico al marito Didier.

La Giuria Tenica del Salieri, quest’anno tutta al femminile, coordinata da Letizia Giarola e composta da quindici impresarie circensi provenienti dai circhi e dai festival più famosi del mondo (da Montecarlo al Soleil, dal Knie al Cirque d’Hiver, dal Roncalli al Medrano), ha assegnato anche un secondo Salieri d’Oro alla coppia di trapezisti francesi del Duo Emyo (Emeline Goavec e Yoann Benhamou) con un numero molto danzato, intimo e sensuale, intenso e profondo. Tre gli argenti: a un altro intrigante e vertiginoso numero aereo, il Pas de Deux Straps dell’americana Caitlin Quinn e dell’argentino Ernesto Lea Place, alle strepitose contorsioniste etiopi della troupe Sheger Contortion Queen, e al sorprendente ventriloquo italiano Andrea Fratellini. Tre anche i bronzi: alla delicata verticalista mongola Sarangua, alla gioiosa italiana Kimberly Zavatta ai tessuti aerei, al vorticoso diabolo del taiwanese Chia Cheng Sung.

Al funambolo spagnolo Nicol Nicols è andato anche il Premio della Critica attribuito dalla Giuria Stampa composta da quattordici giornalisti delle più prestigiose testate internazionali del settore, “per aver presentato una versione assolutamente inedita del suo numero adattando passi e movimenti alla musica di Verdi e di Mozart, modificando il suo lavoro in un’intesa assoluta tra artista e regista, per un risultato che colpisce per il grande livello tecnico, e che arriva al pubblico con grande forza, in una perfetta fusione tra classico e innovazione”. Il premio per il miglior abbinamento musicale è andato all’antipodista Yasmin Dell’Acqua, e il premio del pubblico, che ha votato attraverso la App del Salieri Circus, al ventriloquo Andrea Fratellini. Tra i numerosi premi speciali di enti e associazioni, da segnalare quello dell’Associazione Internazionale Critici Circensi (Aicc) alla giocoliera italiana Kelly Huesca, e degli Amici del Circo (Cadec) all’hula-hoop della tedesca Alexandra. Il Comitato Organizzatore ha poi assegnato il Salieri di platino al “Clown dei Clown” David Larible, che si è esibito nella serata finale con il suo celebre numero dell’Opera, per i suoi cinquant’anni di carriera. 

A completare degnamente il cast dei due spettacoli di selezione, presentati come nella prima edizione dall’eccentrica figura del Principe Maurice nei panni del “Gran Cerimoniere”, altri due ottimi numeri aerei, come quelli del duo argentino Resiliencia, con una doppia sospensione per i capelli, e dell’italo-bulgara Katlin Quadrelli Vassileva ai tessuti. Notevoli l’antipodismo di Yasmine Dell’Acqua e la giocoleria di rimbalzo di Kelly Huesca, ambedue italiane, la magia delle bolle di sapone dell’argentino Augustin Viglione, la ruota del vietnamita Quoc Hui, i cerchi dell’ucraina Inna Yeremenko, l’hula-hoop della tedesca Alexandra, la modernissima danza acrobatica del francese Arhur Cadre, la poesia sognante dei mimi ucraini Dekru. Meno felici le performance della troupe acrobatica marocchina Acrobarcelona, dell’eccentrico giocoliere tedesco Martin Mall, del mimo-clown Pedro Santos. Bravissimo, nel pre-show , il delicato clown Pass Pass (Jean-Pierre Bianco), che ha allietato anche il “Mercatino del Circo” intitolato a Ezio Torchiani, allestito nel parco cittadino per la gioia dei collezionisti, una delle molte iniziative collaterali del festival.

Fra le altre, vale la pena di ricordare le tre grandi mostre allestite dal Cedac di Verona, il Centro di Documentazione delle Arti Circensi, curate da Arianna Pianesi e Jamila Attou: la mostra storica dedicata alle “Donne Circensi”, le celebrità della pista di ogni epoca, allestita al Museo della Fondazione Fioroni,  quella al Museo Archeologico con le immagini della prima edizione (Salieri Circus Gallery), e la mostra diffusa nelle vetrine della città, “Open Art Circus Gallery”, con le foto degli artisti in gara quest’anno. Questa edizione molto al femminile è stata anche l’occasione per la presentazione di un libro loro dedicato, “Le donne star della pista” (Edizioni Equilibrando), scritto da Dominique Denis e Michèle Pachany Léotard, e presentato dallo stesso Denis, giunto appositamente da Parigi, insieme ad Antonio Giarola che ne ha curato la traduzione dal francese e arricchito l’edizione italiana con rare immagini provenienti dall’archivio Cedac.

Infine, sono tornati anche per questa edizione gli scoppiettanti Talk Show “Dialoghi acrobatici”, condotti  “con leggerezza ma sapienza”, come annota la rivista “Circo”, dallo scrittore e giornalista Roberto Bianchin: un’ora al giorno, tutti i giorni a mezzogiorno, dal vivo sulla terrazza del Teatro Salieri (innaffiati dal cocktail Salieri creato per l’occasione dal celebre barman Simone Santorelli), e in diretta streaming sulla pagina facebook del Salieri Circus, per conoscere e far conoscere i protagonisti del festival e tutti gli artisti in gara.

Quasi un milione di persone ha preso contatto con il festival sul web. Sono state 999.451 alla fine degli spettacoli, le persone che si sono collegate al sito e alle reti sociali del Salieri Circus da diversi Paesi. Un successo che suona di buon auspicio per la prossima edizione. Ci sono già le date, le ha annunciate il direttore generale del Salieri Circus, Luciano Giarola, alla conferenza stampa di chiusura: da giovedì 21 a lunedì 25 settembre 2023. Conviene segnarsele subito nell’agenda. E’ un appuntamento da non perdere assolutamente.

www.saliericircus.it      

                       

   

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