Ma non è tutta
colpa del mago

Accade davvero

Quattrocento e cinquanta gonzi italiani hanno consegnato tre milioni e seicentomila euro (3.600.000) in sei anni a un sedicente «mago» perché togliesse loro il malocchio. Non è uno scherzo. Accade adesso. Ci sono persone che hanno versato 100.000 euro, altre che si sono spinte fino a 350.000. Soldi che il furbo «mago» investiva in società immobiliari, case, appartamenti, auto di lusso. «Sfruttando la fragilità di persone anziane -dice la Guardia di Finanza che ha arrestato per truffa e associazione a delinquere il «Mago Candido», alias Renzo Martini- promettava in cambio di denaro di togliere il malocchio, comunicare con i defunti, eseguire esorcismi». Andavano arrestati anche i 450 gonzi. Per il reato di stupidità.

Pensare che mi stava pure simpatico. Con quella sua aria da fratacchione, l’aspetto bonario, rassicurante, quasi dimesso, con quelle vecchie giacche sformate, il tono basso della voce, il periodare pacato, riflessivo, da vecchio zio saggio, da curato di campagna. Tutto il contrario delle sue colleghe sgallettate e dei suoi colleghi scintillanti di paillettes. Uno di cui ci si poteva fidare, insomma.

L’ho incrociato più di una volta nel mio peregrinare notturno nell’immondezzaio dei piccoli canali televisivi. Una miniera, per gli amanti del trash. No, non cercavo quello che pensate voi (per quello bisogna andare altrove), ero irresistibilmente attratto da comici da basso impero, presentatori di varietà di provincia, orchestre di musica leggera da feste di paese (ognuno ha i suoi vizi).

E però m’incantavo dinanzi al fratacchione che all’anziana signora che aveva perso il marito al bar perché lui le aveva preferito i compari dello scopone, e chiedeva come fare per riaverlo (gli telefonavano signore in maggioranza, che erano anziane si capiva dalla voce), diceva che non sarebbe mica stato tanto facile farlo tornare. “Vediamo”, era la sentenza. Buttava le carte, le guardava come se ci fosse scritto sopra qualcosa, faceva un lungo, pensoso silenzio, e si grattava il testone. “E allora, ho qualche speranza?”, chiedeva la vecchia, già mezza disperata. Lui faceva silenzi, e sospiri, prendeva le carte, le rimescolava, le buttava, le guardava di nuovo. Ancora silenzio. La vecchia era alla disperazione più totale. “Mah –faceva lui- qui qualcosa si vede, ci potrebbe essere uno spiraglio…” “Davvero?”, tornava in vita lei, di colpo. “Eh, bisogna vedere –faceva lui, altra grattata di testone- dipenderà anche dai suoi comportamenti”… “Da me? E cosa devo fare?”, nella voce di lei rinasceva la speranza. “Venga a trovarmi nel mio studio, ne parleremo tranquillamente, con calma, in privato”. Zac. La trappola era scattata. L’esca buttata, il primo gonzo della serata aveva già abboccato.

Sono 450 (avete letto bene, quattrocento e cinquanta) i gonzi che da tutta Italia hanno abboccato all’amo del Mago Candido, “Il cartomante dell’amore”, e gli hanno versato, solo negli ultimi sei anni, la non irrilevante sommetta di 3.600.000 euro (avete letto bene anche stavolta, tre milioni e seicentomila euro). Per fare cosa? Lasciamo parlare la Guardia di Finanza di Lodi che il Mago Candido, alias Renzo Martini, lo ha arrestato, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e al reimpiego di denaro di provenienza illecita: “Sfruttando la fragilità di persone anziane, prometteva, in cambio di denaro, di togliere il malocchio, comunicare con i defunti, e anche di eseguire esorcismi”. In sostanza, “le convinceva del fatto che esistevano gravi pericoli, per loro o i loro familiari, e così facendo le induceva a corrispondergli ingenti somme di denaro in cambio di rituali magici ed esorcismi che avrebbero eliminato ogni sorta di negatività”. Ci sono “vittime” che hanno dato al “mago” anche centomila euro affinché togliesse loro il malocchio. Una signora di Rimini è arrivata a versargli la bella sommetta di 350mila euro. Soldini che il furbo fratacchione investiva per comperare case, appartamenti, auto di lusso, e aprire società immobiliari.

Un piccolo genio, l’anziano fratacchione di Castelgerundo, un paesetto di poco più di mille anime del lodigiano proprio nel mezzo del primo focolaio del coronavirus, dove è considerato quasi un santo, un benefattore, dal momento che ha fatto nel tempo vari regalini al suo piccolo Comune, da un defibrillatore portatile a un’automobilina per portare i pasti a casa degli anziani. Geniale a cominciare dal nome. Vuoi mettere Candido con Renzo? Dubito si sia ispirato a Voltaire, in ogni caso Candido rende subito l’idea di qualcosa di onesto, di pulito, quindi di affidabile. Appunto. E poi quelle foto dei cani dietro di lui, altro messaggio subliminale: come può farci del male un uomo che ama gli animali? E l’affidabilità di quella scritta, “38 anni di attività”, una garanzia. Ma soprattutto quella dichiarazione solenne: “Non affronta in nessuna maniera problemi di salute”. Ecco il tocco di genio. Già. Se dico che guarisci e poi non accade, sono guai. Se dico che il marito perso al bar ritorna e poi invece non torna, posso sempre attribuirlo alla volubilità dell’animo umano. Candido sì ma mica stupido.

In conclusione, l’Italia è un Paese che pullula di furbi come di gonzi (più i secondi che i primi, probabilmente). Ma con delle differenze: il “mago” faceva il suo mestiere di imbonitore e ciarlatano, e lo faceva molto bene, visto quello che guadagnava senza dare nulla in cambio. I gonzi, invece, facevano solo i gonzi e basta. Il “mago” verrà processato e probabilmente (giustamente) condannato. I 450 gonzi avrebbero dovuto venire tutti arrestati, e condannati, anche loro. Non fosse che il reato di stupidità non è stato ancora inventato.

Topolino apprendista stregone nel film della Disney, …

Ma non è tutta colpa del mago