Ladri di mutandine
Una mania seriale
Gli agenti di polizia della città di Beppu, nell’isola di Kyūshū nel sud del Giappone, sono rimasti molto sorpresi quando hanno perquisito l’appartamento di Tetsuo Urata, 56 anni, avvisati da una studentessa universitaria di 21 anni, rimasta anonima, che aveva accusato l’uomo di averle rubato sei paia di mutandine in una lavanderia a gettoni il 24 agosto scorso.
TOKYO – Hanno trovato infatti ben settecentotrenta capi di biancheria intima femminile (usati) a casa di Urata, che ha subito confessato di aver rubato la biancheria intima trovata in suo possesso: «Non abbiamo confiscato un numero così elevato di mutandine da anni», ha detto alla tv online giapponese Abema TV un portavoce del dipartimento di polizia della città di Beppu.
Le indagini proseguono. Ma non è la prima volta che qualcuno viene arrestato per furto di biancheria intima. Diversi altri casi di alto profilo sono emersi negli ultimi anni, in varie città del Giappone e alcuni con collezioni anche più imponenti.
Nel marzo scorso, Takahiro Kubo, un elettricista di 30 anni, è stato accusato dalle autorità della prefettura di Saga (sempre nell’isola di Kyūshū) di aver rubato 424 pezzi di biancheria intima e costumi da bagno a ragazze adolescenti. È stato catturato dopo essere stato filmato da un vicino mentre tentava di rubare un costume da bagno messo ad asciugare su uno stendibiancheria.
Nel 2019, la polizia ha arrestato Toru Adachi, allora 40enne, nella prefettura di Oita con l’accusa di aver rubato dieci capi di biancheria intima femminile da una lavanderia a gettoni, secondo quanto riportato dal sito di notizie Japan Today. Durante la successiva perquisizione, la polizia ha raccolto oltre mille e cento capi di biancheria intima femminile nascosti a casa di Adachi.
Anche negli Stati Uniti si verificano furti seriali di biancheria intima. A luglio, l’Associated Press ha riferito che la polizia dell’Alabama ha trovato più di 400 mutandine nella casa di John Thomas Uda, 27 anni. Uda è stato anche accusato di aver rubato biancheria intima dalle lavanderie automatiche nel 2019, ma nel suo caso si va dal voyeurismo alle violenze e il furto di biancheria è un reato molto secondario.