I Antichi in USA per il Circus Zoppè
Per la nuova stagione dedicata al Carnevale di Venezia
La Compagnia de Calza «I Antichi» vola negli States in aiuto all’antica famiglia circense Zoppè per la nuova stagione dedicata al Carnevale di Venezia. Nino Zoppè, clown acrobata e direttore del Circus Zoppè ha chiesto al Prior Grando de I Antichi Luca Colo de Fero Colferai di partecipare all’organizzazione e alla preparazione della nuova impegnativa stagione, ha detto Nino: «per evitare di cadere nei soliti stereotipi».
VENEZIA — I costumi disegnati da Nicoletta Lucerna, socia e stilista de I Antichi, sono già pronti. Manca solo l’arrivo del Prior Grando (in partenza giovedì 13 luglio) per preparare al meglio la nuova stagione Venetian Carnival, sotto lo chapiteau del Circus Zoppè nei pressi di Denver, in Colorado. Commedia dell’Arte, acrobazie antiche, Forze d’Ercole sono i numeri speciali preparati da Nino Zoppè con la figlia Chiara e la moglie Jeannette, con la collaborazione dell’artista e attore esperto di teatro italiano Mace Perlman, per la nuova impegnativa stagione.
«Sarà un’esperienza eccezionale — dice Luca Colferai — contribuire alla creazione di uno spettacolo antico ma modernissimo in uno dei circhi storici degli Stati Uniti. Nino Zoppè non è solo un grande artista di circo, ma anche un amico carissimo. Ha partecipato alle nostre avventure circensi dedicate a Casanova agli inizi del secolo in corso, in Campo San Polo, al Casinò di Venezia e nella sede di Ca’ Noghera. Il suo circo ha origini veneziane: è stato l’ultimo, e forse l’unico, a montare il suo tendone in Riva degli Schiavoni, nel 1934».
Lo Zoppé Family Circus accoglie gli ospiti in un’intima tenda da 500 posti per un circo a una pista che onora la storia della loro antica tradizione italiana. Diretto in scena da Nino il clown, ogni spettacolo Zoppè è costruito su una storia centrale che presenta acrobazie, esibizioni equestri e canine, clownerie e molta partecipazione del pubblico.
Giovanni Zoppé, il direttore del circo e artista di sesta generazione, dice che «lo spettacolo punta più in alto di quello che si trova normalmente nei circhi in questi giorni. Cerchiamo di toccare ogni emozione durante lo spettacolo: il nostro pubblico riderà, piangerà e proverà affetto per i personaggi. È più un evento che uno spettacolo”.
Lo Zoppé Family Circus è cresciuto in cento ottanta anni, nato da umili origini, per diventare uno dei circhi leggendari d’Europa. Come molte leggende, inizia con un ragazzo e una ragazza che si innamorano.
Nel 1842, un giovane artista di strada francese di nome Napoline Zoppé vagava in una piazza di Budapest, in Ungheria, in cerca di lavoro. Lì, i suoi occhi si posarono su una bellissima ballerina equestre di nome Ermenegilda, che ammaliava i cuori e le menti del pubblico con la sua grazia e la sua abilità. Ancora più importante, questa talentuosa bellezza catturò inesorabilmente il cuore di Napoline.
Napoline era un clown e il padre di Ermenegilda lo considerava inferiore a lei e disapprovava la loro relazione. I due scapparono a Venezia, e fondarono il circo che porta ancora il loro nome. Nel corso delle generazioni, il circo è sopravvissuto a guerre e sconvolgimenti politici in Italia e nel resto d’Europa.
Alberto Zoppé, pronipote di Napoline, ereditò il circo quasi cento anni dopo. Grande artista equestre a pieno titolo, Alberto ha girato per la prima volta l’Europa con il circo da giovane, stringendo molte amicizie uniche lungo la strada, tra cui quella con il famoso attore/regista Orson Welles.
Welles, che all’epoca lavorava a Roma, convinse Alberto a recitare in un piccolo film sul circo girato a Londra. Ad Alberto FU poi offerto un lavoro da John Ringling North della fama dei Ringling Brothers, che stava mettendo insieme gli spettacoli circensi per il film vincitore dell’Oscar di Cecil B. Demille, Il più grande spettacolo del mondo (The Greatest Show on Earth, 1952). Alberto era riluttante a lasciare il suo circo di famiglia in Italia per l’America, ma North era insistente e si offrì di prestare al circo di famiglia un elefante per lo spettacolo fintanto che Alberto lavorava per lui. Fu un grande successo, anche personale per l’artista.
Alberto è così rimasto in America, producendo circhi per il Ringling e mettendo su famiglia. Insieme alla moglie Sandra, Alberto ha inaugurato una nuova generazione per continuare la tradizione di famiglia. I loro figli, Giovanni, Tosca e Carla, insieme ai loro coniugi, sono stati tutti attivi una volta o l’altra nell’azienda di famiglia.
Giovanni attribuisce alla sua famiglia il merito di aver contribuito a mantenere viva la grande tradizione del circo italiano. È particolarmente grato a suo padre, che è stato il patriarca dello Zoppé Circus fino alla sua morte nel 2009.