Una visita al sito di Bottega non è di sicuro come andare in gita nella splendida sede di Bibano di Godega di Sant’Urbano (che è vicino a Conegliano), un’antica casa colonica con vista sui colli, a una quarantina di chilometri da Venezia, in cui con sapiente stile l’antico si fonde con il moderno. E si possono ammirare i distillatori, la cantina dell’aceto aromatico, i tini giganteschi in cui fermenta il prosecco, e quando è stagione le dune delle vinacce sull’aia.
VENEZIA - Alla fine l’acqua granda dell’Immacolata, che nessuno aveva previsto e che comunque «ci vogliono quarantotto ore di preavviso per alzare il Mose» una cosa positiva l’ha fatta: ha spento l’orrore dell’albero di Natale più brutto della storia di Venezia. Dopo le proteste nei confronti di quello che viene definito apertamente da cittadini e associazioni un sopruso estetico il Mar Adriatico, memore dell’antico sposalizio, ha sollevato le onde fin dentro il cervello elettronico che governa l’obbrobrio e lo ha fulminato.
Albero di Natale fulminato da Nettuno (foto concessa da un gentile lettore).
VENEZIA - Evviva! L’ignobile schifezza (almeno secondo noi) che non solo è posta nel luogo sbagliato (un’inutile marchetta pubblicitaria per un autore decotto, le cui opere erano ridicole persino quarant’anni fa, e di cui non facciamo il nome: la pubblicità, anche negativa, si paga) ma è oscenamente bidimensionale. In un’era di ologrammi e droni, riproporre la vetusta e muffita tecnologia dello schermo multiplo con una ripetitiva e banalissima animazione da striscione (GIF) dei siti internet degli anni ottanta è un insulto estetico che nemmeno nei centri commerciali dell’Ontario viene più perpetrato da decenni. Il sindaco l’aveva detto, che avrebbe punito i veneziani del centro storico per non averlo votato. Ecco qua. Grazie Nettuno!