Basta articoli sulla pandemia
Insomma, adesso basta. Fino alla fine di quest’anno non troverete più articoli interamente dedicati al coronavirus nel sito de Il Ridotto. Il livello di saturazione è stato superato su qualsiasi mezzo d’informazione e intrattenimento: centinaia di esperti, migliaia di opinionisti, milioni di idioti ne parlano quotidianamente ovunque. Tranne che qui.
Non siamo mica stupidi: continueremo a parlarne laddove il peso dell’epidemia si manifesta, ma non ne faremo più l’argomento di partenza per parlare d’altro, dalle diete alla tecnologia, dalla psicologia alla storia, dalla sociologia alla scienza, dalla moda all’attività fisica.
(Stupefacentemente il 26 novembre 2020 alle ore 12 il sito dell’Ansa non riporta in evidenza alcuna notizia sulla pandemia (e a ruota tanti altri): evviva!)
Il livello delle panzane riversate nei cervelli è altissimo: cure miracolose, anteprime clamorose, speranze incredibili, aspettative supreme, teorie adamantine; critiche sprezzanti, insulti personali, siparietti da commedia dell’arte, rodomontate imbarazzanti. Tutto un frullato di incultura e ignoranza che finisce sempre nello stesso modo: non ne sappiamo davvero ancora nulla, veramente. Vedremo, speriamo.
Unico vero risultato: aumento incontrollato dalla confusione, dell’isteria, della paura. Che è esattamente il contrario di ciò che un qualsiasi strumento d’informazione dovrebbe dare e usare: chiarezza, semplicità, calma. Magari anche un poco di ironia, che è lo strumento più utile alla sopravvivenza dell’intelligenza umana.
Sì, è vero: è molto più facile scrivere una cazzata qualsiasi sul coronavirus di un articolo che parli di qualcosa d’interessante. E poi, d’altronde: tutti vogliono leggere qualcosa, anche una cazzata qualsiasi, sul coronavirus, e tutti hanno qualcosa da dire, soprattutto una cazzata qualsiasi, sul coronavirus.
Noi no.
Buona lettura.