Buon compleanno Pinguino
In tutta Italia il LinuxDay: la quindicesima giornata nazionale
per GNU/Linux ed il software libero
Anche quest’anno moltissimi appuntamenti in tutta Italia per la principale manifestazione dedicata a GNU/Linux, al software libero, alla cultura aperta ed alla condivisione: decine di eventi, centinaia di volontari e migliaia di visitatori per celebrare insieme la libertà digitale. Dal 2001 il Linux Day è una iniziativa distribuita per conoscere ed approfondire Linux ed il software libero. Si compone di numerosi eventi locali, organizzati autonomamente da gruppi di appassionati nelle rispettive città, tutti nello stesso giorno. Oggi 24 ottobre è la quindicesima edizione. Una buona occasione per un primo incontro con un mondo che può far risparmiare soldi, tempo e attacchi di nervi, diffondere la libertà e aumentare la conoscenza informatica di ciascuno.
COSMOPOLI — Curiosamente, il sistema operativo più ribelle, autonomo e indipendente di tutti è più usato dalle grandi imprese informatiche e dalla pubblica amministrazione che da aziende e liberi cittadini. La fetta di mercato delle distribuzioni Linux è del cinque per cento, poca se confrontata con i sistemi operativi commerciali, ma solida se si pensa che la maggior parte dei computer che muovono il mondo (dai server di internet ai cellulari economici e in mezzo automi industriali) preferiscono usarlo al posto di altri sistemi proprietari. I motivi di questa bizzarra diffusione sono tre: uno: non costa nulla; due: si impara presto e si controlla fino in fondo; tre: la pigrizia. Quest’ultima è la causa per cui i liberi cittadini di tutto il mondo preferiscono usare i sistemi operativi che trovano già pronti nel computer (o nel cellulare) accettandone tutte le conseguenze spesso negative, piuttosto che affrontare l’arduo cammino della consapevolezza informatica.
Quando comprate un computer, c’è già dentro un sistema operativo (che avete pagato anche se non lo sapete). E da lì cominciano i guai. Antivirus a manetta (se avete Windows e fra un po’ anche se avete Apple) e spese pazze (se avete Windows e anche Apple, ma nel secondo caso lo sapevate già). Se volete un programma bello bello lo dovete pagare. Tantissimo. Oppure vi rassegnate alla pirateria, che oltre ad essere illegale e immorale (che di questo, chi se ne frega, direte, ma non è bello) è anche molto pericolosa perché i programmi piratati sono il cavallo di Troia di virus e programmi cattivi cattivi cattivi.
Bene: immaginate un mondo in cui invece di pagare o piratare, scaricate gratuitamente programmi in grado di fare praticamente tutto quello che vi serve e anche quello che non vi serve, e se il vostro cuore è buono e il portafoglio ve lo permette, potete addirittura fare una donazione agli autori. Immaginate pure (ma questo lo potete fare solo in certi casi) di comprare un computer con lo sconto fisso di cento euro (visto che non comprate Windows). Incredibile, no? Eppure è realtà.
L’unico scotto da pagare: almeno un pochino dovete imparare come funziona un computer, e il software che ci gira dentro. Un po’ come sapere come cambiare l’olio della macchina, o mettere l’acqua del tergicristallo, o cambiare una ruota bucata. Cosa che da dodici anni il LinuxDay, nato nel 2001 su iniziativa di Davide Cerri e Antonio Gallo della Italian Linux Society, si propone di rendere il più facile possibile.
Il sistema Linux è oggi molto maturo: nato vent’anni fa dalla mente dell’allora studente Linus Torvalds, programmatore e informatico, ha da anni superato tutte le difficoltà dell’infanzia, della pubertà e sta uscendo da una spensierata adolescenza. È il fratello più diffuso e conosciuto, forse anche più discolo, della famiglia GNU e (ve lo assicuriamo noi che da dodici anni lo usiamo per tutto) è ormai un temibile concorrente per i sistemi operativi proprietari della Microsoft e della Apple. È più sicuro, più bello, più veloce, offre più scelta in ogni campo.
GNU è invece un terribile acronimo (ricorsivo tra l’altro, come un gatto che si morde la coda: «GNU’s Not Unix») ideato dal guru statunitense, idealista e massimalista, Richard Matthew Stallman, papà del software libero per ragioni ideologiche: «Voglio incoraggiare la diffusione del software libero, rimpiazzando i programmi proprietari che proibiscono la cooperazione, e quindi rendere la nostra società migliore». Che significa anche, e forse soprattutto per noi comuni mortali: gratuita.
La somiglianza del nome GNU con il grifagno quadrupede bovino cornuto e barbuto delle savane africane ha generato anche il logo, che nel tempo si è addolcito non poco. Mentre per Linux il paffuto pinguino è stata un’idea di Tove Torvalds, la moglie di Linus Torvalds; e forse è anche un poco coniugalmente sarcastico.
L’organizzazione degli incontri del LinuxDay nazionale è affidata ai gruppi degli utenti Linux (Linux User Group) che con notevole autonomia decidono l’articolazione dei programmi locali centrati sull’argomento generale ma con divagazioni anche su altri temi, secondo le proprie inclinazioni. Il gruppo veneziano (per esempio) ha in programma: un laboratorio di grafica, l’installazione dimostrativa di server di posta elettronica; la dimostrazione pratica di installazione di una distribuzione GNU/Linux; e soprattutto la dimostrazione pratica di come possa l’utente medio svolgere le proprie azioni abitudinarie con GNU/Linux; ma ci sono anche giochi in rete e una grigliata finale. La partecipazione al LinuxDay è, ovviamente, libera e gratuita. ★