Clerks

Quei curiosi, bizzarri anni 90

Dante, un giovane commesso di un mini-market, va a lavorare durante il suo giorno di riposo, costretto dal capo… cosa potrà mai succedere?

COSMOPOLI — Può una giornata lavorativa di un commesso di un mini-market essere avvincente ed esilarante? Probabilmente è questa la domanda che si è posto l’allora 23enne Kevin Smith nel 1994 e la risposta è Clerks. Il film è una delle commedie statunitensi più iconiche e apprezzate degli anni 90, anche grazie la sua natura apertamente contraria agli esponenti della commedia hollywoodiana.

La pellicola è la rappresentazione di come un buon film non ha bisogno di un ampio budget, Kevin Smith aveva a disposizione a malapena 27.000 dollari. Ciò che serve sono le idee e fidatevi, Clerks ne ha tante. I dialoghi si alternano a esilaranti battute politicamente scorrette o piacevolmente scurrili a discorsi di carattere quasi filosofico, spesso mascherati da deliri o commenti di personaggi secondari (quando si dice «le parole dei profeti sono scritte sui muri delle metropolitane»).

I personaggi sono ben caratterizzati e mai anonimi ma il ruolo più interessante e profondo, interpretato dallo stesso Smith, è quello di Silent Bob, l’inseparabile compagno di Jay che passa le giornate davanti al mini-market e, come suggerisce il nome, non è un tipo molto loquace.

La regia è piuttosto semplice e piacevole anche se è stata definita, in modo eccessivamente severo, grezza. A mio avviso questo aspetto non stona affatto con i toni del film.

Talvolta la pellicola si prende una pausa dai momenti spassosi e intraprende un’interessante critica sociale (molto anni 90). Per la sua intera durata l’antipatia nei confronti dei clienti ma soprattutto dei loro modi sgarbati è quasi palpabile, infatti Smith lavorava come commesso proprio nello stesso negozio in cui è ambientata la commedia.

Clerks è stato presentato alla SIC (Semaine de la Critique, sezione parallela alla celebre manifestazione cinematografica francese dedicata solamente a film di registi esordienti, di fatto si accettano solo opere prime o seconde) durante il 47. Festival di Cannes e vinse il Premio Mercedes-Benz per la miglior pellicola.

In sintesi Clerks è più di un’ottima commedia, è una rappresentazione, un’allegoria, un quadro lungo un’ora e mezza della cultura anni 90. La musica, le cassette, i vestiti, il modo di parlare, c’è tutto, è come un reperto di inestimabile valore di quel curioso e bizzarro decennio. Come se non bastasse è pure uno dei più grandi esponenti del cinema indipendente, un cinema spesso sottovalutato e dimenticato ma che riserva sempre così tante sorprese, come The Blair Witch Project o The Eternal Sunshine of the Spotless Mind.

La frase: Da’ retta, il mondo è pieno di belle donne, ma non tutte ti portano le lasagne da casa, più che altro ti fanno le corna e basta.

 

 

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