Quando mi cala il sondaggio

Mi viene la pandemia

Dopo lunga assenza, implacabilmente ritorna, sulle colonne de Il Ridotto, la coppia di aborigeni veneziani (Andrea Silvestri e Maurizio Vianello detto Mauri) dedita al consumo continuativo di spritz al bitter e al commento di grandi e piccoli fatti mondiali, dall’osservatorio privilegiato di uno dei più antichi campi della città. Questo venerdì analizzano la positività di Donald Trump al covid-19.

 

Donald Trump.

CAMPO BANDIERA E MORO — Come che è, e come che non è: quando che mi cala il sondaggio, ecco che mi viene il covid diciannove. Secondo il Mauri (Vianello, che adesso è qui dietro di me e mi sbircia quello che sto scrivendo, per cui devo stare molto attento a quello che scrivo), secondo il Mauri: è tutta una finta.

Il Plantigrado Biondo (così lo chiama il nostro direttore responsabile e per ruffianeria così lo chiamo anch’io) è risultato positivo alla pandemia: non solo, ma anche la Melania. Gliel’ha pettata la sua modella addetta stampa (o qualcosa del genere), considerata dai medici che hanno in cura il Presidente Più Potente del Mondo: mostruosamente contagiosa.

Anche il Papi, alla vigilia delle elezioni, si è preso l’epidemia (secondo il Mauri ciò corrisponde a verità) e ovviamente era inarrivabilmente infetto. Secondo il suo abbronzatissimo medico curante era al quinto posto nella speciale hit parade nazionale italica dei più infetti.

Anche l’inattendibile Bolsonaro, il Presidente Più Prepotente del Mondo, si è preso il corona, e poi gli è guarito in due o tre giorni. Ma (dice sempre il Mauri, che mi sta trapanando la spalla destra con il suo indicione nerboruto) si era preso anche una coltellata al ventre in campagna elettorale, che gli è passata subito, senza fare niente.

Il Plantigrado Biondo, comunque e in ogni caso, continua a prendere la clorochina, anche se (insiste il Mauri) evidentemente come precauzione non è servita a nulla: ma è che, si mormora, sia lui che Bolsy hanno interessi in industrie farmaceutiche producenti il farmaco destinato a curare la malaria, che nessuno compra in Occidente e gli tocca tenere i prezzi bassi se voglio venderla dove serve (che a loro non interessa).

Per uno che (secondo il Mauri) ha dichiarato settecentocinquanta dollari all’anno di reddito per dieci anni, non sarà difficile vincere il morbo del secolo con una medicina qualsiasi.

Sempre secondo il Mauri, che è un esperto mondiale di farmacologia (ahia! stavolta mi ha colpito duro) tanto varrebbe che al posto della clorochina si bevessero, come stiamo facendo noi due, dei bei spritz al bitter: di sicuro non curano, ma almeno ti fanno sentire molto meglio.

Salute!

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