I cavalli in libertà
di Jean-Francois Pignon
per stupire Montecarlo
Il Festival del circo più famoso del mondo
va in scena dal 17 al 27 gennaio
Un programma ricchissimo fra tradizione e innovazione. Oltre al grande cavallerizzo francese, puntano all’oro anche i trapezisti coreani di Pyong Yang con un sensazionale quadruplo salto mortale. Anche quest’anno nessun artista italiano.
MONTECARLO — Jean-Francois Pignon, il grande cavallerizzo francese che non si è mai esibito nella pista di un circo, e che ha creato i più grandi spettacoli al mondo di cavalli in libertà, sarà uno dei più autorevoli candidati per la conquista del Clown d’oro, l’Oscar del circo, alla 37.esima edizione del Festival Internazionale del Circo di Montecarlo, in programma dal 17 al 27 gennaio.
Pignon, che il pubblico italiano ha potuto conoscere e ammirare a Verona nel 2009, al Gala di Fieracavalli Horselyric, dove per la regia di Antonio Giarola presentò la sua Sinfonia fantastica sulle note di Ennio Morricone, ha appositamente adattato la sua esibizione alle dimensioni dell’elegante chapiteau di Fontvieille, per una performance in cui, spiegano gli organizzatori del Festival, «la sorprendente complicità che riesce a intrattenere con i cavalli, l’amore senza limiti per questi animali, e il suo innato senso dello spettacolo, faranno di questo numero un momento unico ed indimenticabile».
A contendergli il primato, in questa edizione che Jean-Pierre Doria, portavoce del Festival, definisce «decisamente innovativa», e che presenterà alcuni numeri «unici al mondo» in un contesto che lega la grande tradizione circense alle innovazioni più sorprendenti, saranno gli acrobati coreani del circo di Pyong Yang, che tenteranno un sensazionale quadruplo salto mortale al trapezio da Guinness dei primati. La stessa troupe si esibirà anche in un numero di corda verticale in cui una coppia di ballerini classici eseguirà in altezza degli esercizi che il pubblico solitamente è abituato a vedere a terra.
Oltre ai cavalli di Pignon, gli altri numeri con gli animali, ai quali Montecarlo dedica da sempre una grande attenzione, perché «Non c’è circo senza animali», dice la principessa Stéphanie, che presiede il comitato organizzatore, saranno gli elefanti indiani del circo spagnolo Mundial, e gli undici leoni, leonesse e tigri presentati dal grande domatore Kid Bauer, un numero uno nella sua specialità. Completano il programma animalesco, i cagnolini della parodia comica di Pat Carisson.
Tra le novità assolute, c’è la prima volta al Festival di tre paesi: Cuba, il Vietnam e l’Armenia. Il circo nazionale di Cuba presenterà un numero di acrobazia di due ragazze legate dalla sola forza dei capelli, mentre i vietnamiti Jiang Brothers saranno impegnati in un mano a mano molto originale, e le acrobate armene Seyraniyan Sisters, una delle quali è capace di rinchiudersi in una scatola di plexiglas di soli 55 centimetri per 55, si esibiranno in due numeri di equilibrio e contorsionismo.
A completare il ricco programma, i 9 giocolieri della troupe di Kazan, che si esibiscono tutti assieme, il duo comico americano Club House di Alex e Bella Cher, il clown russo Equivokee, il filo alto e la ruota della morte degli spericolati Navas, il mano a mano di Sergey e Popov, il palo cinese di Leosvel e Diosmani, la barra russa della troupe Chushkin, gli anelli aerei del trio Meschanov, il rola-rola dei Markin, i salti al trapezio dei Catwall Acrobats. Anche quest’anno, come l’anno scorso, nessun artista italiano. Un’assenza pesante, che dovrebbe far riflettere i circensi italiani, spesso troppo presuntuosi.
Il Festival, che la settimana successiva alla sua conclusione, il 2 e 3 febbraio, sarà seguito dalla seconda edizione di New Generation, l’omologa rassegna riservata ai giovani talenti della pista, diretta dalla principessa Pauline, figlia di Stéphanie, anche lei una grande esperta di circo, si allargherò anche a tutta la città, facendola diventare la vera capitale mondiale delle arti della pista, con una serie di manifestazioni collaterali.
Tra queste, un Open Door Show sotto lo chapiteau, in cui il domatore Kid Bauer svelerà i segreti dell’ammaestramento in dolcezza delle sue tigri e dei suoi leoni, una mostra di quadri del pittore Parice e di costumi di circo dello stilista Roberto Rossello (che ha firmato creazioni per i Bouglione, i Knie, i Gruss) al Teatro Principessa Grace, una mostra-mercato di materiali sul circo, la messa degli artisti, la partita di calcio fra i circensi e i Barbagiuans, la squadra del principe Alberto, le riunioni dell’European Circus Association e della Fédération Mondiale du Cirque. ★